François Carillon, l’uomo che sussurra allo Chardonnay

Il viticoltore francese, erede di una famiglia che fa vino dal sedicesimo secolo, produce numerose espressioni del celebre vitigno bianco che arrivano dalla collina magica di Montrachet, in particolare dai comuni di Puligny e Chassagne, che fanno vini più sottili e minerali il primo, più opulenti e carnosi il secondo. Ma il fil rouge è dato dalla grande freschezza e dall’equilibrio

François Carillon, l’uomo che sussurra allo Chardonnay
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Un’azienda giovane dal cuore antico quella di Francois Carillon, erede di una famiglia presente sul territorio di Puligny-Montrachet fin dal sedicesimo secolo, anche se poi il simbolo aziendale reca la data del 1611 ritrovata incisa su una pietra di una delle attuali cantine. Secoli di alternanza tra prosperità e difficoltà non hanno impedito a questa dinastia di viticoltori di arrivare ai giorni nostri arricchiti da un know-how senza precedenti.

François entra nell’azienda di famiglia nel 1988 e nel 2010 fonda una realtà a marchio proprio ereditando dal padre diversi vigneti a seguito di una divisione patrimoniale. I vigneti spettanti a François sono di grande prestigio, dislocati tra le AOC Puligny- Montrachet, Chassagne-Montrachet (sulla divina collina degli Chardonnay di Montrachet) e Saint-Aubin e la nuova sede si sposta nel cuore del villaggio di Puligny, in Borgogna. Attualmente Francois conta su 16 ettari che producono 15 denominazioni, ma con una sola varietà: lo Chardonnay. La gestione agronomica è accurata, basata su alta densità d’impianto e quindi rese basse e un approccio sostenibile mentre in cantina l’intervento è minimo: travasi rari e misurato uso del legno. François Carillon è costantemente presente in azienda impegnato a trasmettere ai quattro figli l’amore per il suo lavoro e la sua conoscenza. I Puligny di François Carillon sono stati paragonati ai migliori Sauzet e Leflaive e figurano nelle migliori carte dei vini di tutto il mondo.

Io ho avuto la possibilità di assaggiare quattro etichette nel corso di una degustazione online guidata dallo stesso François, uno che dice di sé: “Sono caduto nel paiolo del vino come Obelix in quello della pozione magica”. Per primo abbiamo assaggiato il Bourgogne Côte d’Or 2022, un vino che proviene da tre appezzamenti su terreno argilloso e calcareo a Puligny e Montrachet e che fa fermentazione e affinamento in botte, quest’ultimo per 18 mesi il legno per il 10 per cento di primo passaggio. Un vino dal colore dorato e brillante, con al naso un profumo caldo di pesce gialle mature e agrumi che si innesta su note iodate e in bocca croccante, elegante, carnoso. Finale lungo.

Vigneto

Lo Chassagne-Montrachet è sempre a base Chardonnay, ma da uve che provengono da un comune vicino che tradizionalmente dà vita a vini più corposi e concentrati. E così si presenta questo vino “fotografato” nell’annata 2021, che ha fatto affinamento sui lieviti per 18 mesi: di colore giallo paglierino che tende al dorato, ha un naso di fiori, frutta bianca matura e una lieve nota tropicale che si conclude con la nocciola. In bocca è opulento, ma anche fine ed equilibrato e mostra grande persistenza nel finale. Un grande campione.

Come del resto il compagno dell’altro comune, il Puligny- Montrachet, prodotto con uve provenienti da quattro ettari di vigne suddivise in otto appezzamenti. Qui i punti forti sono la acidità, la mineralità che ne fanno un vino estremamente minerale, ciò che si comprende soprattutto in bocca, laddove al naso lascia trasparire aromi di pesca matura, di agrumi, di frutti tropicali e di gesso. Infine il pezzo forte, il cru Puligny-Montrachet 1er Cru Champ-Gain, prodotto con lo Chardonnay di una parcella di appena due chilometri su terreno calcareo bruno che conferisce una maturazione più lenta.

Il colore è giallo paglierino quasi dorato, il naso rimanda alla pera, alla litchi, al lime; la bocca è una spada di freschezza che pian piano lascia spazio all’estrema sapidità. Un bino di cui godere subito ma anche da dimenticare in cantina, per chi ha questo tipo di pazienza. I vini di Francois Carillon sono distribuiti in Italia da Compagnia del Vino.

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