«Dopo quindici anni abbiamo scoperto di avere voglia di cambiare tutto, di rendere il nostro locale un posto più bello e accogliente». Cristina Hu racconta così l'esigenza di ristrutturare Miyama, il ristorante punto di riferimento della cucina giapponese nella zona ovest di Milano che guida con il marito Daniele Zhang, ha oggi una nuova veste, curata dallo studio di architettura Naos Design, che ne ha rafforzato l'immagine di sushi house, elegante e familiare.
Miyama si sviluppa su due livelli, con diverse sale in qualche caso sociali e in qualche caso intime. Quanto alla cucina, sempre curata dal consulente Takashi Kido, è stata rinnovata senza però tradire i punti di forza dei Miyama, che sono la lavorazione del sushi e certi piatti caldi talvolta molto originalei Nella mia visita di poche sere fa, ho iniziato con l'Ebirenkon Hasami Age, una radice di fiore di loto ripieno di gamberi, un piatto originale e gustoso, poi ho proseguito con due Ostriche gillardeau, una cruda con salsa ponzu e la seconda fritta impanata nel panko e accompagnata da una salsa okonomi. Poi sono entrato nel territorio dei crudi, con due carpacci, uno di salmone agli agrumi e l'altro di ventresca di tonno con salsa al sesamo bianco, e gli Uramaki: con gambero impanato, capesante e gambero crudo e con astice, tempura di gambero e carpaccio di avocado, questi ultimi francamente entusiasmanti. Il tutto intervallato da gyoza con ripieno di manzo e Wagyu. C'è tempo per un piccolo colpo di scena: arriva in tavola un piatto tutto nero, una Tempura di calamari al nero di seppia con una salsa aïoli nero con yuzu.
E poi resta spazio solo per un dolce, il Giardino di Miyama, un pan di Spagna al tè verde con gelato di riso, lamponi e marmellata di azuki, un legume giapponese. La carta dei vini, curata personalmente da Daniele, punta molto sull'Italia con 130 etichette. Selezione di sakè e di whisky. Servizio soave.Miyama, via Caldera 1. Tel 0223163855, info@miyama.it. Chiuso la domenica.