Un riconoscimento a Suckling per la valorizzazione dei vini altoatesini

Il Consorzio Vini Alto Adige ha consegnato al grande giornalista di Wine Spectator il “Premio speciale per la cultura del vino” in nome di un racconto più che trentennale di un territorio piccolo ma straordinario da un punto di vista enologico, del quale ha certamente contribuito all’evoluzione dalla quantità all’eccellenza qualitativa

Un riconoscimento a Suckling per la valorizzazione dei vini altoatesini
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Il Consorzio Vini Alto Adige ha conferito a James Suckling il “Premio speciale per la cultura del vino”, riconoscimento assegnato al celebre critico enologico americano per la sua opera di promozione della viticoltura altoatesina nel mondo. Il premio è stato consegnato il 26 agosto scorso in una cerimonia ufficiale, alla presenza dei rappresentanti del Consorzio.

Il rapporto tra James Suckling e il territorio altoatesino iniziò negli anni Ottanta. Il presidente del Consorzio, Andreas Kofler, ricorda: «Se si considera che Suckling ha incontrato per la prima volta i nostri vini all’inizio degli anni Ottanta, si può immaginare quanto ne abbia seguito l’evoluzione». Da allora, con occhi appassionati ma critici, ha raccontato il lento ma costante passaggio della regione da produzione di quantità a eccellenza qualitativa.

Dopo oltre trent’anni a Wine Spectator – cui è stato caporedattore per l’Europa – nel 2010 Suckling ha fondato il portale jamessuckling.com. Da allora, tramite recensioni, video e report, il sito è diventato una fonte autorevole per appassionati e operatori del settore. Eduard Bernhart, direttore del Consorzio, sottolinea il valore di questa piattaforma: «Oltre ai nostri vini, vi si trovano storie, report e contributi alla cultura e all’economia vinicola».

Nel consegnare il riconoscimento, Kofler ha enfatizzato il contributo di Suckling: «Questo premio è un segno della nostra riconoscenza per l’occhio vigile e, quando serve, critico con cui ha seguito lo sviluppo della cultura vinicola altoatesina: non accusatorio, ma appassionato e impegnato».

La tradizione vitivinicola altoatesina è profonda e diversificata. Le prime tracce risalgono all’età del ferro, e l’evoluzione nel Medioevo è stata sostenuta dalle abbazie locali. Oggi la regione, pur piccola, coltiva un ventaglio ricco di varietà – bianchi come Pinot grigio, Gewürztraminer, Pinot bianco, Chardonnay, e rossi come Schiava, Lagrein, oltre a varietà internazionali – grazie a un clima al tempo stesso alpino e mediterraneo.

Premiare una figura autorevole come Suckling significa porre l’accento sull’importanza del racconto critico e internazionale nel successo dei vini altoatesini.

Alla base dell’ascesa qualitativa – riconosciuta oggi a livello globale – ci sono scelte di rigore e attenzione alle origini: i vignaioli altoatesini, spesso impegnati nella viticoltura manuale su terreni difficili, puntano su rese contenute e metodi rispettosi dell’ambiente.

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