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Denise, l'inchiesta verso la chiusura

Si ferma l'indagine sulla piccola di Mazara del Vallo, scomparsa nel 2004 quando aveva quasi quattro anni. L'unica indagata, ma solo per concorso in sequestro, resta la sorellastra Jessica Pulizzi

Denise, l'inchiesta verso la chiusura

Quando è sparita, inghiottita nel nulla mentre giocava di fronte alla casa della nonna, aveva quasi quattro anni. E dal quel maledetto 1 settembre del 2004 Denise Pipitone è stata cercata ovunque, purtroppo invano. Adesso la procura di Marsala ha detto stop, l'inchiesta sulla sparizione della bimba di Mazara del Vallo si chiude.

Nei prossimi giorni saranno inviate le notifiche agli unici due indagati, la sorellastra di Denise e il suo fidanzatino di allora, Gaspare Ghaleb. Ma i due non sono indagati per la vera e propria scomparsa della piccola, sono sotto inchiesta rispettivamente per concorso in sequestro di persona e per false dichiarazioni al pm, perché avrebbero mentito su quel maledetto giorno. Solo tra una ventina di giorni si saprà se si procederà col rinvio a giudizio o se la vicenda della piccola finirà con un'archiviazione.

Punto, fine, senza che Denise sia tornata a casa. Senza che nemmeno si sappia se è ancora viva, magari felice in un'altra famiglia - adesso ha otto anni - o se invece è morta, magari poco dopo il rapimento, come ha raccontato un collaboratore di giustizia che però non è stato ritenuto attendibile.
Si chiude l'inchiesta ma non il mistero sulla scomparsa della piccola. Una scomparsa che ha commosso l'Italia intera e che ha anche varcato i confini del nostro Paese, visto che Denise è stata cercata anche all'estero. Gli investigatori, in questi anni, hanno seguito tutte le possibili piste, dall'allontanamento volontario culminato in un tragico incidente al rapimento da parte di un gruppo di nomadi.

Secondo gli inquirenti un ruolo nella sparizione della bimba l'avrebbe avuto la sorellastra, Jessica Pulizzi, minorenne all'epoca dei fatti. La ragazzina, è questa la tesi, avrebbe portato via Denise per gelosia e per vendetta nei confronti della madre della bimba, Piera Maggio, da lei ritenuta responsabile del fallimento del matrimonio dei suoi genitori. Alcune tracce del suo cellulare proverebbero che lei non ha detto la verità su quell'1 settembre, sembrerebbe che si trovasse vicino al luogo dove è scomparsa la bambina. Ma nonostante gli appelli - anche di suo padre - Jessica non ha mai ammesso responsabilità nella vicenda.

Sempre alla pista familiare si ricollegano le indagini del pentito Giuseppe D'Assaro, ritenuto non credibile. L'uomo, ex compagno della zia della bimba, Rosalba Pulizzi, ha detto che la bimba sarebbe morta poco dopo il sequestro per un'overdose di farmaci, e che lui stesso si sarebbe disfatto del corpicino, gettandolo in mare. Una tesi, però, cui gli inquirenti - dopo tutte le verifiche - non hanno creduto.

Una tesi a cui non crede Piera Maggio, la mamma di Denise, che continua pervicacemente a credere che la bambina sia viva e a chiedere che venga cercata. Negli anni gli avvistamenti sono stati numerosi. Ma, purtroppo, senza esito. L'unica traccia rimasta aperta, quella di una piccola filmata con un telefonino a Milano in compagnia di una donna Rom. La bimba, chiamata "Danas", somigliava in modo impressionante alla piccola Denise.

Quella bimba, e quel gruppo di Rom, non sono stati mai trovati.

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