Quali cibi andrebbero evitati a cena (e perchè)

La cena è l'ultimo pasto della giornata e spesso, causa la fretta e la stanchezza, viene sottovalutata. Alcuni alimenti, se consumati frequentemente, possono essere deleteri per la salute

Quali cibi andrebbero evitati a cena (e perchè)
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La cena è il pasto che chiude la giornata e spesso ci si dimentica della sua importanza. Essa, infatti, prepara il corpo al riposo notturno e, pertanto, deve contemplare il consumo di alimenti facili da digerire ma al tempo stesso ricchi dei nutrienti essenziali per il buon funzionamento dell'organismo. La fretta, la stanchezza sono elementi deleteri per la preparazione di una cena sana ed equilibrata. Quali sono i cibi da evitare la sera? Scopriamolo insieme.

L'importanza della cena

Come già accennato, la cena svolge un ruolo determinante nell'alimentazione. Oltre a garantire la salute generale, consente il mantenimento del giusto peso corporeo e migliora la qualità del sonno. Ovviamente non esiste un pasto standard per tutti, ma esso deve essere adattato in base alle esigenze personali e deve quindi tenere conto dell'età, dell'attività fisica svolta e delle calorie introdotte con la colazione e con il pranzo.

Purtroppo, complice lo stress, si sta sempre più diffondendo il cosiddetto "food craving", ovvero un fenomeno caratterizzato dall'avvertire la sera una fame maggiore rispetto al resto della giornata, in particolar modo quando si va a dormire più tardi del solito. Tale sensazione si traduce nel consumo di cibi calorici e ricchi di grassi.

Recenti studi hanno dimostrato che, oltre alla tensione quotidiana, la causa principale del food craving è l'esposizione serale prolungata alla luce artificiale. Quest'ultima, stimolando il rilascio delle endorfine, aumenta a dismisura nel soggetto la necessità di mangiare. Gli alimenti prediletti, a loro volta, stimolano la secrezione di oppioidi endogeni e favoriscono l'insorgenza di una vera e propria dipendenza, un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.

Gli alimenti da evitare a cena

Esiste una stretta correlazione tra la cena e la qualità del sonno. La scelta di alimenti ricchi di carboidrati complessi, grassi e zuccheri rallenta i tempi di digestione e interferisce inevitabilmente con il riposo notturno. Capita di cenare fuori casa con pizza e birra e di certo non ci si deve privare di questo piacere conviviale. Tuttavia bisogna essere consapevoli del fatto che un'alimentazione del genere, se protratta nel tempo, è deleteria.

Pasta, pizza e carboidrati complessi

Benché siano una fonte di energia primaria per l'organismo, i carboidrati complessi dovrebbero essere evitati a cena poiché richiedono un tempo di digestione più lungo. Un quantitativo abbondante, inoltre, aumenta i livelli di zucchero nel sangue e rende difficile l'addormentamento poiché innesca picchi di energia difficili da gestire. Al contrario il rapido calo del glucosio si traduce in fastidiosi e frequenti risvegli notturni.

Formaggi, carni e fritture

I cibi grassi generano sensazioni di pesantezza e di malessere durante il sonno. Sono i principali responsabili del reflusso gastroesofageo, una condizione caratterizzata dalla risalita nell'esofago degli acidi dello stomaco. Il sintomo chiave è un bruciore più o meno intenso nella zona dello sterno. Nel lungo periodo gli alimenti grassi possono influenzare in maniera negativa la produzione di serotonina e quindi rendere il sonno meno profondo e più difficile addormentarsi.

Dolci e bevande zuccherate

Gli zuccheri raffinati presentano gli stessi effetti negativi dei carboidrati complessi. Inoltre diversi studi hanno dimostrato che un'assunzione elevata degli stessi è in grado di ridurre la secrezione di melatonina e, quindi, di rendere il sonno più disturbato e superficiale. Tale condizione è favorita anche dalla caffeina contenuta in numerose bevande energizzanti.

Cibi piccanti

Gli alimenti piccanti non solo favoriscono la comparsa del già citato reflusso gastroesofageo, ma fanno aumentare anche la temperatura corporea.

Questo incremento interferisce con la produzione di melatonina. Il ritmo sonno-veglia viene così alterato e le conseguenze sono facilmente intuibili: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti e affaticamento al mattino.

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