Gastrite: quali sono i sintomi iniziali? Attenzione al consumo di questi alimenti

La gastrite è un disturbo molto fastidioso. Alcuni cibi devono essere evitati o consumati con moderazione perché sono in grado di esacerbare i sintomi

Gastrite: quali sono i sintomi iniziali? Attenzione al consumo di questi alimenti
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Secondo recenti statistiche, si tratta di un disturbo sempre più diffuso. Non è un caso, infatti, se quasi il 50% della popolazione mondiale lo sperimenta almeno una volta nella vita. Donne e uomini ne sono colpiti in egual misura. Stiamo parlando della gastrite, ovvero un processo infiammatorio a carico della mucosa gastrica, la parete interna dello stomaco. Compito della stessa è quello di proteggere l'organo dall'azione lesiva dei succhi gastrici.

Quando, per svariate cause, tale azione difensiva viene meno, si manifesta la flogosi che, come vedremo, può risultare anche molto fastidiosa per chi ne soffre. Cosa fare, allora, nel momento in cui iniziano a far capolino i primi sintomi? E soprattutto quali cibi è meglio evitare o consumare con moderazione per scongiurare un peggioramento della flogosi? Scopriamolo insieme.

Tipologie di gastrite

Esistono tre tipologie di infiammazione: acuta, cronica e da stress.

  • L'infiammazione acuta insorge all'improvviso con manifestazioni più o meno intense. Generalmente, se trattata in maniera adeguata, si risolve in breve tempo.
  • L'infiammazione cronica, come suggerisce il termine stesso, perdura nel tempo e può provocare la distruzione delle ghiandole dello stomaco. A seconda della causa scatenante, si distingue in gastrite di tipo A, B e C.
  • L'infiammazione da stress è un disturbo psicosomatico, ossia una malattia del corpo provocata da problematiche psicologiche. Ne abbiamo parlato dettagliatamente in questo articolo.

Le cause della gastrite

Le cause della gastrite variano a seconda dell'eziologia. La forma acuta è spesso la conseguenza di abitudini scorrette quali abuso di alcol, fumo di sigaretta, alimentazione errata caratterizzata dal consumo di alimenti grassi e piccanti, assunzione eccessiva di farmaci antinfiammatori non steroidei. I cosiddetti FANS, infatti, possono provocare ulcere e sanguinamenti.

La forma cronica, invece, in circa il 60% dei casi è riconducibile a infezioni sostenute dall'Helicobacter pylori. Non devono tuttavia essere sottovalutati altri fattori di rischio, tra cui l'AIDS, l'insufficienza renale ed epatica, il morbo di Chron e diverse patologie autoimmuni.

Sono invece l'ansia e lo stress i principali responsabili della gastrite nervosa. Molti studi hanno infatti dimostrato che gli stati ansiogeni comportano un aumento della produzione dei succhi digestivi acidi che, a lungo andare, provocano l'indebolimento o la corrosione della mucosa gastrica.

I sintomi della gastrite

Più marcati nella forma acuta e maggiormente sfumati in quella cronica, tra i sintomi del disturbo troviamo:

  • Il bruciore di stomaco
  • La dispepsia
  • La mancanza di appetito
  • L'alitosi
  • La flatulenza
  • Il meteorismo
  • La diarrea
  • La nausea
  • Il vomito.

La gastrite e l'alimentazione: i cibi sconsigliati

Che si tratti di una gastrite acuta o cronica, l'alimentazione è un fattore determinante per la gestione del disturbo. Esistono, infatti, alcuni cibi in grado di peggiorare o addirittura di scatenare la sintomatologia.

Si tratta di quegli alimenti dall'intenso potere irritante che, a seconda del parere del proprio medico, devono essere banditi o consumati con moderazione. Attenzione dunque a:

  • Caffè e bevande contenenti caffeina
  • Fritture
  • Cibi piccanti
  • Alimenti eccessivamente dolci
  • Latte intero
  • Cioccolato
  • Bibite gassate
  • Succhi di frutta
  • Prodotti in scatola
  • Dadi
  • Frutta secca.

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