
I punti chiave
- Kefir di latte e kefir di acqua: quali sono le differenze?
- Quali sono le differenze tra il kefir e lo yogurt?
- Il kefir è calorico? Quali sono i suoi valori nutrizionali?
- Che effetti ha sul microbiota intestinale?
- Riduce il colesterolo?
- Si può assumere anche se si è intolleranti al lattosio?
- Come e quanto consumarne?
- Ha controindicazioni?
Il kefir è una bevanda fermentata di origine caucasica a base di latte vaccino, di capra, di pecora, di soia, di cocco e di riso. Più precisamente esso si ottiene grazie all'incubazione dei grani, ovvero matrici proteiche e polisaccaridiche, con il latte. Tuttavia esso può essere preparato anche con acqua zuccherata.
I grani contengono una miscela complessa di fermenti lattici (Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus delbrueckii) e specie fungine (Saccharomyces cerevisiae) che conferiscono al prodotto le sue innumerevoli proprietà. A differenza dello yogurt, infatti, i fermenti del kefir riescono a sopravvivere nell'intestino, supportando così la salute del microbiota.
Kefir di latte e kefir di acqua: quali sono le differenze?
Sia il kefir di latte che quello di acqua sono bevande probiotiche, ovvero contengono microrganismi vivi. La differenza consiste nei grani. Quelli responsabili della fermentazione del latte prendono il nome di "grani di kefiran", mentre quelli impiegati nella fermentazione dell'acqua zuccherata sono noti come "grani tibicos".
Per quanto riguarda i fermenti lattici, nel kefir di latte sono numerosi i bifidobatteri. Al contrario in quello di acqua troviamo in abbondanza i batteri appartenenti al genere Bacillus.
In merito alle caratteristiche organolettiche, il kefir di latte ha una consistenza più densa e la sua colorazione varia dal bianco al giallognolo a seconda della tipologia di latte impiegata. La bevanda a base di acqua, invece, risulta più liquida e opaca. Generalmente in entrambi i casi il sapore è acidulo, lievemente frizzante e alcolico.
Quali sono le differenze tra il kefir e lo yogurt?
In realtà si tratta di due prodotti molto simili sia nella produzione che nel risultato finale. La differenza consiste nella limitata selezione di batteri presenti nello yogurt (Lactobacillus bulgaricus, Streptococcus thermophilus). Nel kefir, al contrario, i ceppi batterici e i lieviti sono molto più numerosi e sono in grado di arrivare vivi nell'intestino. Nella bevanda, inoltre, è presente altresì una minima concentrazione di alcol come prodotto della fermentazione.
Il kefir è calorico? Quali sono i suoi valori nutrizionali?
Il kefir non è calorico. Benché i valori nutrizionali possano variare a seconda della bevanda con la quale si ottiene, 100 grammi di prodotto ottenuto con latte vaccino apportano circa 43 chilocalorie. Le proteine presenti, circa 3,79 grammi, sono ad alto valore biologico.
Non si deve, infine, sottovalutare la presenza di vitamine (vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina B3, vitamina B5, vitamina B6, vitamina B12, vitamina C, vitamina D) e di minerali (calcio, magnesio, ferro, potassio, fosforo, sodio, zinco, selenio, manganese, rame).
Che effetti ha sul microbiota intestinale?
Il kefir presenta un'azione modulante sul microbiota intestinale, anche se i meccanismi d'azione devono essere ancora chiariti. La scienza ritiene che alcuni suoi componenti bioattivi, in particolare gli esopolisaccaridi, siano in grado di promuovere la diversità del microbiota, incrementando la presenza delle specie batteriche buone.
Si sà che un microbiota variegato è in grado di influenzare positivamente la salute dell'organismo. Diverse ricerche, infatti, hanno dimostrato che i già citati esopolisaccaridi riducono l'espressione delle citochine, ossia mediatori pro-infiammatori. Inoltre essi possono favorire la risposta immunitaria cellulo-mediata per combattere le infezioni.
Riduce il colesterolo?
I probiotici contenuti nel kefir possono aiutare a ridurre l'assorbimento del colesterolo nell'intestino e a facilitare la sua escrezione. La conferma giunge da uno studio pubblicato sull'European Journal of clinical nutrition. Nei partecipanti è stata riscontrata una riduzione significativa dei livelli di colesterolo LDL dopo otto settimane. La bevanda, infatti, è a basso contenuto di grassi saturi e trans che sono i principali responsabili dell'aumento del colesterolo LDL.
Si può assumere anche se si è intolleranti al lattosio?
Il kefir di acqua è naturalmente privo di lattosio. Quello di latte, invece, contiene una minima quantità di lattosio. Infatti, durante il processo di fermentazione, si produce l'enzima lattasi (beta-galattosidasi) responsabile della scissione del lattosio negli zuccheri che lo compongono. Dunque anche i pazienti intolleranti possono assumerlo. Tuttavia è bene ricordare che il grado di tolleranza varia da persona a persona.
Come e quanto consumarne?
Non esiste una dose raccomandabile, questa deve sempre adattarsi alle esigenze nutrizionali del singolo individuo. Il kefir può essere bevuto da solo o essere utilizzato come base per frullati e smoothie. Lo si può altresì aggiungere a insalate, cereali o zuppe. Per beneficiare a pieno delle sue propietà, si consiglia di consumarlo a digiuno appena svegli.
Ha controindicazioni?
Il consumo di kefir è sconsigliato nei pazienti intolleranti all'istamina e ai lieviti, nei soggetti allergici alle caseine del latte e se si sta seguendo una terapia antibiotica a base di tetracicline o di
ciprofloxacina. Poiché la bevanda può provocare nausea, mal di stomaco, costipazione e diarrea, è bene che gli individui con problematiche gastrointestinali la assumino in maniera graduale a piccole dosi.Leggi anche:
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