
La Cina ha seguito a distanza di sicurezza la guerra tra Israele e Iran culminata nell'intervento aereo degli Stati Uniti a sostegno di Tel Aviv. Gli analisti del Dragone sono apparsi molto interessati, non solo ai missili usati dalle Forze di difesa israeliane e dagli ayatollah, ma anche al funzionamento dell'Iron Dome e, soprattutto, alle bombe utilizzate da Washington contro le strutture di Teheran. I riflettori sono puntati sulla temibile GBU-57, una potente “bomba anti bunker” progettata per penetrare obiettivi sepolti in profondità. Ebbene, il loro lancio da parte dei bombardieri stealth B-2 pare abbia avuto un discreto successo. Sarebbero tuttavia emersi alcuni limiti dell'efficacia del jolly statunitense, in particolare contro siti come Fordow che si trovano nel sottosuolo. Il Dragone, scrivono i media d'oltre Muraglia, ha preso nota con attenzione...
La Cina ha studiato le bombe Usa
Il South China Morning Post ha scritto che la Cina continentale possiede il sistema di bunker sotterranei più esteso al mondo e che ha sviluppato armi per distruggere i bunker nemici (con l'ambizione di colpire le strutture incastonate nelle montagne di Taiwan). E dunque come valutano gli analisti militari cinesi l'azione di bombardamento statunitense sull'Iran e le sue conseguenze? E qual è l'approccio della Cina allo sviluppo del proprio arsenale anti bunker? Queste sono solo alcune delle domandi più interessanti che impazzano a Pechino e dintorni.
Le bombe anti bunker come la GBU-57 differiscono dalle bombe tradizionali perché penetrano nel terreno prima di esplodere, aumentando esponenzialmente il potenziale distruttivo. Con un peso di circa 13.600 kg, per inciso, la GBU-57 è la più grande bomba non nucleare dell'arsenale statunitense. Si ritiene che sia in grado di penetrare fino a 60 metri di cemento armato o roccia, a seconda del materiale incontrato. A causa delle sue dimensioni, può essere trasportato solo da bombardieri B-2, e ogni aereo è in grado di trasportare fino a due ordigni alla volta. Secondo quanto riportato dai media americani, l'esercito Usa ne avrebbe a disposizione una ventina.
L'esperto militare Du Wenlong ha descritto la missione di 37 ore del B-2 – la seconda più lunga nella storia del velivolo – come un successo, in base alla sua autonomia, ai velivoli di scorta e all'uso di esche. Tuttavia, ha sottolineato che il vero impatto dell'attacco rimaneva incerto. "Sebbene l'attacco abbia colpito con successo i suoi obiettivi, l'entità dei danni interni non è chiara", ha spiegato Du, notando che c'era uno spazio di circa 30 metri tra la profondità di penetrazione della GBU-57 e il nucleo di Fordow. "L'impatto potrebbe aver danneggiato la struttura della montagna, ma non è stato ancora stabilito se abbia colpito l'impianto stesso", ha aggiunto.
Gli appunti di Pechino
L'analista Song Zhongping ha spostato l'attenzione sulle immagini satellitari che mostrano sei crateri vicino alle strutture iraniane. Due bombe potrebbero essere state puntate su ciascun obiettivo specifico, forse nel tentativo di rafforzare la penetrazione. "Se l'obiettivo era la completa distruzione di strutture come Fordow o Natanz, la missione probabilmente non è riuscita. L'Iran aveva presumibilmente trasferito materiali nucleari critici e, sebbene alcune infrastrutture possano essere state danneggiate, l'eliminazione totale è improbabile", ha chiarito Song.
Dal canto suo la Cina ha sviluppato una propria serie di armi in grado di penetrare i bunker. Il DF-15C, presentato nel 2013, è una variante del missile balistico a corto raggio cinese, progettato specificamente per attacchi di precisione su obiettivi sotterranei fortificati. Il Global Times ha scritto che sarebbe dotato di una lunga testata penetrante cilindrica, lunga circa 2-2,5 metri, progettata per penetrare nel cemento armato e nei bunker sotterranei, e che avrebbe una gittata di circa 700 chilometri.
Infine, nel 2014, il People's Daily spiegava che il gigante della difesa cinese Norinco aveva presentato la sua serie GB1000 di bombe guidate da
1.000 kg; bombe sono compatibili con varie testate penetranti e a frammentazione, progettate per distruggere obiettivi terrestri rinforzati, come hangar per aerei, bunker sotterranei e nodi di trasporto.