
Un super missile in grado di mettere nel mirino sia la Marina cinese che le armi nucleari della Corea del Nord. Il Giappone ha presentato un sistema missilistico ipersonico mobile progettato per superare le difese della portaerei a strati della Cina e minacciare l'arsenale nucleare di Kim Jong Un, segnando un passaggio decisivo da una posizione puramente difensiva a una capacità di contrattacco. Ecco che cosa sappiamo del jolly di Tokyo.
Il nuovo missile del Giappone
In occasione del Fuji Firepower 2025, la Japanese Ground Self-Defense Force (JGSDF) ha presentato l'Hyper Velocity Guided Projectile (HVGP), un sistema missilistico di attacco ipersonico mobile sviluppato da Mitsubishi Heavy Industries sotto contratto con l'Advanced Technology and Logistics Agency (ATLA) giapponese. Il Block 1 HVGP, montato su un camion tattico 8×8 con due missili containerizzati a combustibile solido, ha una portata di 500-900 km e raggiunge Mach 5.
Le varianti aggiornate, Block 2A e 2B, sono previste per il 2027 e il 2030, con le loro gamme estese rispettivamente a 2.000 chilometri e 3.000 chilometri.
L'HVGP, ha spiegato l’Asia Times, impiega la navigazione satellitare e inerziale, con una variante di targeting navale che utilizza l'imaging RF derivato dallo spostamento Doppler e una versione di attacco terrestre che dispiega proiettili formati in modo esplosivo. Entrambi sono progettati per le manovre ad alta velocità dopo il boost.
I dispiegamenti pianificati nelle isole Kyushu e nell’Hokkaido sottolineano l’intento strategico nipponico di contrastare le minacce regionali. Allo stesso tempo, il Giappone sta anche sviluppando il missile da crociera ipersonico (HCV) alimentato da scramjet per estendere ulteriormente le capacità di attacco. Questi sistemi, per inciso, sono al centro della strategia di difesa rivista di Tokyo, che mira a salvaguardare la propria integrità territoriale in mezzo alle crescenti pressioni regionali per la sicurezza.
Le mosse di Tokyo
L'attuale arsenale giapponese di missili da crociera subsonici e balistici deve tuttavia affrontare limitazioni significative: i missili da crociera subsonici consentono una finestra di intercettazione più lunga nonostante la loro manovrabilità, mentre i missili balistici, sebbene veloci, seguono archi prevedibili che sono più facili da tracciare. Questi vincoli giustificano lo spostamento del Giappone verso sistemi ipersonici manovrabili, come l'HVGP.
Come ha evidenziato il China Maritime Studies Institute (CMSI) la strategia della Marina cinese è costruita attorno a un sistema di difesa a tre livelli, consentendo operazioni di acqua blu sempre più autonome e di vasta portata.
Le difese del gruppo di battaglia delle portaerei del Dragone sono organizzate in zone concentriche, e le armi ipersoniche del Giappone potrebbero essere pronte a svolgere un ruolo fondamentale, sia per contrastare le navi da guerra di Pechino che per tenere potenzialmente sotto scacco l'arsenale nucleare della Corea del Nord.
Lo United States Studies Center (USSC) ha fatto presente che la capacità di controattacco del Giappone si concentra su attacchi convenzionali a controforza a lungo raggio contro risorse militari, come basi missilistiche, piuttosto
che sulla leadership o città. A tal fine, Tokyo sta acquisendo missili da crociera Tomahawk, missili Type 12 migliorati e missili ipersonici. La strategia missilistica del Giappone prende lentamente forma.