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Franceschini e la politica dei calzini turchesi

Il leader del Pd solidarizza con il giudice Mesiano, della sentenza civile sul lodo Mondadori, oggetto di un servizio da parte di Canale5: "Calzini turchesi per tutti". E poi fa sponda ai magistrati: "Costantente intimiditi, no a riforme di parte". Tre domande al giudice Mesiano

Franceschini e la politica dei calzini turchesi

Chieti - Prima attacca su Twitter: "Mettiamoci tutti i calzini turchesi, in segno di solidarietà verso il giudice Mesiano". Poi il segretario del Pd, Dario Franceschini, durante un incontro a Chieti con la base del partito parla dell'agitazione dell'Anm, con il sindacato dele toghe pronto a proclamare uno sciopero contro le riforme proposte dal governo. E si schiera dalla parte dei magistrati: "Lo sciopero? I magistrati sono costantemente intimiditi, per questo dobbiamo dire no a riforme 'vendetta' della giustizia". Su internet, invece, ha espresso solidarietà al giudice di Milano, Raimondo Mesiano, dopo il contestato servizio di Canale5 nei giorni scorsi: "Sono a Chieti con un paio di calze azzurro-turchese. Mettetevele tutti. Come il giudice Mesiano, colpevole solo di fare il giudice".

Alla troupe del Tg5 "No, oggi nessuna domanda...Riprendete i calzini...". Con questa battuta Franceschini ha risposto a un troupe del Tg5 che, avendolo incrociato prima di una manifestazione pubblica, gli aveva chiesto di rispondere a qualche domanda davanti alla telecamera.

E sul palco Franceschini mostra con orgoglio i suoi calzini color turchese, gli stessi del giudice Mesiano nel servizio di Canale 5 e dice "oggi questi sono la cosa più importante". A Chieti il segretario del Pd ribadisce con forza: "E' ora di smetterla di sentirci accusare di antiberlusconismo ogni vota che denunciamo quanto avviene nel nostro paese. E' normale il servizio sul giudice Mesiano? - chiede alla platea -. E' normale mettere un giudice alla gogna? Dico invece che il Pd deve mantenere la capacità di indignarsi. Ovunque vado mi sento dire che dobbiamo fare più opposizione e io non mi fermo davanti all'arroganza del potere. Qui - insiste - si attaccano le libertà come nel secolo scorso, quindi basta con lo sciocco ritornello dell'antiberlusconismo". Fare più opposizione, spiega Franceschini, specie in un momento di crisi dove "il controllo dell'informazione permette di nascondere la crisi. Per l'inaugurazione delle casette in Abruzzo si sono modificati i palinsesti, mentre - attacca il segretario del Pd - si spengono i riflettori sui precari della scuola che salgono sui tetti, sugli operai, sui chi non arriva a fine mese. Altro che antiberlusconismo: dobbiamo farci sentire di più".

Calderoli: "Il video una fesseria" "E' stata una sonora fesseria" aver messo in onda il video sul giudice Mesiano. Lo sostiene il ministro leghista Roberto Calderoli, intervistato dal Skytg24. "Ma questo vale - aggiunge - anche per tutti quegli scatti fotografici e le riprese che riguardano la vita privata di chiunque. Si è superato il limite della decenza".

Idv: "Uniti contro piano scellerato" "Siamo ormai all'epilogo della personalissima guerra di Berlusconi contro la magistratura, che per lui non è un potere da riformare, ma un nemico da abbattere. Il disegno del premier non è quello di un folle, ma è il progetto sostanzialmente eversivo di questo dittatoruncolo da operetta che è ormai diventato il presidente del Consiglio". Lo afferma, in una nota, il deputato Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera che ritaglia al partito di Di Pietro il ruolo di "cane da guardia della Costituzione contro questo piano scellerato".

"Chiediamo sin da adesso agli altri partiti di opposizione di essere con noi in questa battaglia a difesa del Paese" dice Donati.

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