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"Accelerare le espulsioni". Il pugno duro del governo su irregolari e pericolosi

Vertice tra Meloni, Salvini e Piantedosi. L'esecutivo sta lavorando alla stretta contro "i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti"

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La brutale aggressione avvenuta pochi giorni fa a Rovereto impone una risposta tempestiva e netta da parte dello Stato, che deve trattare la materia della sicurezza non come un peso ma come un vero e proprio investimento per il nostro Paese. Non a caso il governo di centrodestra è pronto a intervenire con una serie di misure in grado di rafforzare il fattore sicurezza in Italia, soprattutto contro i migranti irregolari. La questione è finita al centro dell'incontro che si è tenuto ieri sera tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Matteo Piantedosi.

Il presidente del Consiglio ha incontrato il vicepremier e il titolare del dicastero dell'Interno al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto omnibus. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che in cantiere c'è un intervento ordinamentale che si pone un obiettivo ben preciso: mettere in campo una stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari, "in particolare i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti".

Un'urgenza che richiama alla mente quanto accaduto di recente a Rovereto, dove una donna di 61 anni ha perso la vita dopo essere stata aggredita da un nigeriano senza fissa dimora. C'è un aspetto che ha ulteriormente alimentato le polemiche: l'uomo era già noto alle forze dell'ordine e aveva dei precedenti. La relativa riflessione è naturale: si può permettere a un migrante che aveva già dimostrato la propria pericolosità di poter girare tranquillamente in attesa dei provvedimenti delle autorità?

Da qui la decisione del governo di accelerare e di prevedere il pugno duro. Dagli ambienti dell'esecutivo viene sottolineato che l'obiettivo è quello di accorciare e semplificare i passaggi previsti che oggi spesso complicano la situazione e dilatano i tempi: in tal modo si vuole accelerare l'espulsione "di chi dà segnali di pericolosità sociale".

Al contrasto dell'immigrazione irregolare vanno affiancate ovviamente anche altre misure. Ad esempio nel pacchetto sicurezza - a cui sta lavorando il governo per settembre - dovrebbero trovare spazio un rafforzamento di dotazioni e organici delle forze di polizia e "una migliore qualificazione della polizia locale". Non solo: grande attenzione verrà riservata agli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza giovanile "e per innalzare i livelli di sicurezza delle città".

Nella giornata di ieri Nicola Molteni, sottosegretario al ministero dell'Interno, ha parlato dell'inevitabile linea rigida da adottare contro l'immigrazione clandestina. "Abbiamo pagato i tagli lineari della sinistra nel comparto sicurezza e difesa", ha ribadito il leghista. Ora il governo vuole proseguire nel drastico cambiamento rispetto all'epoca del passato, guardando alla prossima legge di Bilancio come occasione per rispondere all'esigenza di garantire un grado di sicurezza più alto.

Sono diverse le ipotesi attenzionate dal governo, dall'incremento di risorse sulla videosorveglianza al ripristino dei militari di Strade sicure passando per le assunzioni massicce al fine di potenziare gli organici delle forze di polizia. Magari prevedendo anche una maggiore distribuzione dei taser al personale operante. Tra le altre cose si sta pensando di inasprire le pene per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Le mosse vanno tutte nella stessa direzione: il territorio va presidiato il più possibile, potenziando le forze locali e rafforzando le zone a rischio.

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