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"Così fanno ripartire i gommoni". Piantedosi inchioda le Ong

Il ministro assegna La Spezia alla Geo Barents: "Scelta sulla base della rotazione dei porti". Poi accusa le Ong: "Il salvataggio deve essere qualcosa di occasionale e non di ricerca sistematica"

"Così fanno ripartire i gommoni". Piantedosi inchioda le Ong

Assegnato il porto di La Spezia alla nave Geo Barents della Ong Medici senza frontiere è partito il solito carosello di critiche e insulti al governo: troppo distante da raggiungere. A bordo ci sono 130 persone, la nave ne potrebbe ospitare fino a 300, quindi lo spazio a bordo non manca ai migranti che sono stati recuperati nel Mediterraneo, a 28 miglia di distanza da Zouara, in Libia. Convertendo la distanza, 28 miglia sono circa 50 km dalla terra ferma. Nel mirino dei buonisti che vorrebbero trasformare la Sicilia in un hub per migranti è finito il ministro Matteo Piantedosi, che questa mattina è intervenuto all'inaugurazione dell'anno accademico dell'istituto superiore antincendi dei vigili del fuoco, tornando anche sulla questione Ong e migranti.

"Alla Geo Barents abbiamo indicato il porto di La Spezia", ha detto il ministro dell'Interno, sottolineando che la scelta del porto ligure non è una risposta alle critiche veementi sulla scelta finora di città di sbarco amministrate dalla sinistra. "Va lì solo per una questione di rotazione dei porti", ha spiegato Piantedosi, spegnendo sul nascere ogni polemica che potrebbe avanzare nelle prossime ore. Il titolare del Viminale, quindi, ha proseguito: "C'è questa coincidenza astrale: la presenza delle navi delle ong, insieme alle condizioni climatiche, fanno ripartire i gommoni dalla Libia, anche le imbarcazioni più fragili. Noi ci lamentiamo di questo, loro si lamentano della lunga percorrenza".

Le Ong accusano il governo di voler inibire le navi della flotta civile a operare nel Mediterraneo, costringendole ad aumentare i costi delle loro operazioni. Ma il ministro Piantedosi ha ricordato quali siano le definizioni di "naufragio" e di "soccorso", due termini che non collimano con le missioni effettuate dalle navi delle organizzazioni non governative nel Mediterraneo centrale, che viene "pattugliato" in attesa di incontrare i barchini. "Il naufragio e il salvataggio sono qualcosa di occasionale non di ricerca sistematica che induce alle partenze. La presenza delle Ong, guarda caso, fa ripartire i gommoni, non le barche strutturate. Questo è il dato fattuale che registriamo", ha spiegato Matteo Piantedosi.

Intanto, Medici senza frontiere informa di aver raddoppiato il numero di migranti a bordo della sua nave: "Mentre andavamo verso nord abbiamo ricevuto un'allerta da Alarm Phone. Geo Barents si è diretta verso il punto segnalato, ma durante la navigazione abbiamo incontrato un'altra imbarcazione in difficoltà in acque internazionali (zona Sar Libia)".

Il numero di persone sull'imbarcazione è pressochè raddoppiato: "Le autorità italiane sono state avvertite, ma non abbiamo ricevuto al momento nessuna risposta".

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