Governo

Partecipate pubbliche, sono oltre 600 le poltrone da rinnovare

Enel, Eni, Leonardo, Poste ma non solo: governo alle prese con la partita delle nomine delle partecipate pubbliche.

Oltre 600 poltrone in gioco: settimana decisiva per le nomine pubbliche
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Un vertice per una prima bozza d'intesa, ma la partita è a dir poco impegnativa. Inizia oggi, martedì 11 aprile, la lunga procedura per le nomine delle partecipate pubbliche che rappresentano un esame monstre per il governo guidato da Giorgia Meloni, considerando i numeri in gioco: le poltrone in scadenza nei prossimi mesi sono oltre 600 - 610 per la precisione - in 105 diverse società, numero che sale a 135 prendendo in considerazione come termine ultimo il 2024.

Una settimana chiave con i riflettori accesi sulle più grandi società italiane: Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna. I vertici saranno rinnovati nei prossimi giorni, per poi passare alla ratifica delle rispettive assemblee. Entrando nel dettaglio delle aziende chiamate in causa tra 2023 e 2024, le nomine riguarderanno 28 società direttamente partecipate dai ministeri, 100 società di secondo livello (partecipate dalle grandi controllate) e 7 società di terzo livello (indirettamente partecipate da Cassa Depositi e Prestiti).

Le società di primo livello

Tra le società a diretto controllo del ministero dell'Economia - che ha già depositato le liste per Mps ed Enav - troviamo Amco, Cinecittà (limitatamente a due consiglieri), Consap, Consip, Enel, Eni (partecipata al 4,4% dal Mef e al 26,2% ma rientrante comunque nelle nomine dirette del ministero); Equitalia Giustizia; Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Ita, Leonardo, Poste Italiane, Sogesid, Sport e Salute (limitatamente alla carica di presidente-amministratore delegato), Sogin (l'incarico della struttura commissariale della società scade il 18 luglio 2023). E ancora, controllate rispettivamente dal ministero della Difesa e da quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, Difesa Servizi e Ferrovie Appulo lucane. Passando al 2024, il dossier nomine coinvolgerà Cassa, Cinecittà (presidente, amministratore delegato e un consigliere), Rai e Ferrovie dello Stato.

Le società di secondo e terzo livello

Tra le società di secondo livello da segnalare la presenza di Poste Pay e Poste Vita - entrambe controllate di Poste - Rai Cinema e Rai Way (Rai), Infratel (Invitalia), Rfi e Trenitalia (FS), Avio (Leonardo), Enel Plenitude, LNG Shipping, Raffineria di Gela (Eni), Acquirente Unico (Gse). Nel 2024, tra gli altri, Anas, BusItalia, Italferr, Saipem, Trans Tunisian Pipeline Company e Transmed. Da rimarcare la presenza in lista dell'ex Ilva, con il rinnovo del consiglio di Acciaierie d'Italia.

Tra le società di terzo livello, infine, rientrano Terna (Cdp Reti) e Manifattura Tabacchi (Cdp Immobiliare).

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