
Cambia la scenografia di Palazzo Chigi: da oggi il tricolore è spuntato nello storico logo della presidenza del Consiglio, il cosiddetto ovale, che fa da sfondo alle conferenze stampa e agli eventi istituzionali. Non solo, ma persino nel cortile d'onore interno dell'edificio, dove la premier Giorgia Meloni accoglie i leader internazionali in visita ufficiale a Roma per poi passare in rassegna il picchetto d'onore, adesso si possono notare i colori del vessillo nazionale. Insomma, una rivoluzione cromatica per la quale il verde, bianco e rosso - emblema più rappresentativo del governo italiano - non spiccherà, dunque, solamente nella bandiera esposta dal balcone sopra l'ingresso principale della sede dell'esecutivo nazionale.
Il nuovo particolare lo si è potuto osservare oggi pomeriggio, ai quattro lati del cortile, dove il capo del governo ha stretto la mano al cancelliere federale dell'Austria, Christian Stocker, e con lui passato in rassegna il picchetto d'onore della Marina Militare: qua, infatti, sono state allestite delle "colonne tricolori", ovvero dei pannelli removibili alti circa 5-6 metri. Il dettaglio non è assolutamente passato inosservato e ha incuriosito, visto che la presidente del Consiglio è sempre stata attenta ai particolari. Non a caso, del resto, ha voluto recentemente cambiare gli arredi del suo ufficio da premier al primo piano.
I ben informati raccontano che i pannelli verticali siano anche uno stratagemma scenografico escogitato anche per coprire le grondaie che potevano "rovinare" le foto ufficiali. Proprio in occasione della visita dell'ospite austriaco è così balzato agli occhi anche un altro cambio di look, ma stavolta grafico: due piccole fasce tricolori sono apparse a forma di cornice sull'ovale presidenziale usato come sfondo al lato del cortile dove si posiziona la banda musicale, tenendo conto che il logo classico di palazzo Chigi è grigio, ma stavolta è cambiato in color petrolio.
Un cambio di look che arriva nella stessa giornata in cui sempre Meloni ha preso la parola davanti ai neo assunti 007 e coglie l'occasione per parlare della sua mission a palazzo Chigi citando la storia del pilota Usa, il capitano Charles "Charlie" Plumb che cadde prigioniero in Vietnam. "Ogni giorno per me è come un lancio con il paracadute...". Questo perché "ci sono tante decisioni delicate e difficili da prendere il poco tempo che non ammettono errori perchè la posta in palio è altissima". La "differenza" però con gli altri, precisa, è che "se io sbaglio il lancio, non sarò l'unica a pagarne le conseguenze.
Se qualcuno non ha preparato il mio paracadute , altri italiani la pagheranno...". Sotto questo punto di vista, il cambio iconografico di Palazzo Chigi appare molto meno simbolico rispetto a quello che potrebbe sembrare.