Guerra in Israele

Ucciso il capo delle forze aeree di Hamas: era la mente dietro i raid coi deltaplani

In un raid notturno a Gaza, le Israel Defense Forces hanno annunciato di aver eliminato Merad Abu Murad, capo della forza aerea di Hamas. Aveva coordinato l'attacco coi parapendii sabato scorso

Israele, ucciso il capo delle forze aeree di Hamas: era la mente dietro i raid coi deltaplani

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Israele, ucciso il capo dell'aviazione di Hamas: era la mente dietro i raid coi deltaplani

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Nell'intensa notte di bombardamenti aerei su Gaza, le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver eliminato Merad Abu Murad, comandante delle forze aeree di Hamas. Secondo le Idf (Israel Defense Forces), Murad "ha avuto un ruolo importante nel dirigere i terroristi" e sarebbe la mente dietro alle incursioni aeree dei terroristi palestinesi che sono riusciti a infiltrarsi in territorio israeliano anche via terra e via mare. L'uccisione non è stata confermata dal movimento islamista, ma potrebbe rappresentare un duro colpo alla capacità di sferrare nuovi raid dall'alto in futuro.

Uno degli eventi più sorprendenti dell'operazione "Diluvio al-Aqsa" è stato il ricorso diffuso a parapendii a motore partiti dalla Striscia di Gaza e in grado di entrare nei siti militari e nei kibbutz invasi dai miliziani armati responsabili di massacri efferati e rapimenti di civili israeliani e stranieri. La strage del rave party di Re'im è avvenuta per mano di questo gruppo aereo. L'utilità di tale formazione militare può sembrare a prima vista irrilevante, dal momento che Hamas non dispone di mezzi aerei o di elicotteri. Il reparto fino a ieri capeggiato da Abu Murad non era esattamente un'aeronautica convenzionale.

Eppure il suo ruolo nella pianificazione dell'assalto contro Israele è stato centrale, poiché l'unico modo per oltrepassare le postazioni di Tel Aviv era sorvolarle. I piloti palestinesi, una volta atterrati in territorio nemico, sono serviti da testa di ponte per i commando armati che hanno poi preso il controllo di interi insediamenti. L'impiego di questi mezzi è apparso insolito e grottesco anche ai soldati israeliani stanziati al confine con Gaza: disorientati da quanto stava accadendo, non hanno agito in tempo per fermare lo sconfinamento dei terroristi che hanno aperto diverse brecce lungo la barriera e hanno proseguito la loro missione armati a bordo di motociclette, seguiti da altri militanti su veicoli a quattro ruote.

Ma le sconvolgenti immagini dei miliziani in volo che hanno fatto il giro del mondo hanno assolto una funzione più comunicativa che militare, e cioè l'uso per scopi propagandistici. Documentare l'ingresso trionfale in Israele ha galvanizzato i terroristi, i quali non hanno interrotto il lancio di razzi contro le principali città, e soprattutto ha scioccato l'opinione pubblica israeliana, che non vedeva scene simili da quando nel 1987 un attacco con i parapendii dal sud del Libano causò 700 morti e migliaia di feriti.

Stavolta Abu Murad, come la maggior parte delle figure militari di Hamas, ha agito nell'ombra, venendo coinvolto nell'addestramento dei suoi uomini, quasi sicuramente svolto all'estero. "Abbiamo dovuto contare sull'aiuto di amici e alleati", ha ammesso al giornale libanese L'Orient Le Jour Ali Barakeh, voce e membro della leadership politica di Hamas in esilio in Libano.

L'ipotesi più probabile è che a istruire i terroristi palestinesi siano stati i pasdaran iraniani.

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