Khamenei in tv: "Non ci arrenderemo mai". Il Pentagono: "Siti nucleari distrutti, raid come pianificato"

L'ayatollah è ricomparso a quattro giorni dalla fine del conflitto. Il rapporto della Cia: programma nucleare iraniano gravemente danneggiato

Khamenei in tv: "Non ci arrenderemo mai". Il Pentagono: "Siti nucleari distrutti, raid come pianificato"
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A quattro giorni dalla fine del conflitto tra Israele e Iran, la Guida Suprema della Repubblica islamica è uscito dal bunker dove si era nascosto per celebrare la vittoria sul "regime sionista".

Un trionfo vuoto, considerate le gravi perdite subite dal Paese dal punto di vista dell'industria bellica, della capacità missilistica, dei quadri dirigenti e del programma nucleare. E su quest'ultimo, un rapporto della Cia parla di danni considerevoli. Osservazioni sostenute anche dall'Aiea, secondo cui le turbine dell'impianto di Fordow non sono più in funzione.

Israele: Spagna ci demonizza, sempre più isolata in Ue

L'ambasciata israeliana in Spagna ha condannato quelle che ha definito come "dichiarazioni demonizzanti nei confronti di Israele" rilasciate questa mattina dal premier Pedro Sanchez al suo arrivo al Consiglio europeo. "La posizione adottata dal governo spagnolo colloca la Spagna ai margini più estremi, e sempre più isolati, della posizione europea sul Medio Oriente. E la pone, purtroppo, dalla parte sbagliata della storia", ha affermato l'ambasciata in una nota. Tel Aviv ha criticato il fatto che "il governo spagnolo ha scelto di non condannare, nemmeno una volta, gli attacchi contro i civili israeliani" da parte dell'Iran, "dando il via a una crociata anti-israeliana". "Al contrario, ha chiesto di sospendere gli accordi europei con Israele e di imporre un embargo sulle armi al Paese che era sotto attacco. Questo non solo è profondamente deplorevole, ma è anche moralmente indifendibile. Siamo chiari: Israele, un Paese democratico che deve affrontare minacce esistenziali su più fronti, ha il diritto e il dovere di difendere i propri cittadini", ha aggiunto.

Sanchez arrivando al Consiglio europeo a Bruxelles, ha detto che Gaza si trova in una "situazione catastrofica di genocidio" e ha esortato l'Ue a "sospendere immediatamente l'accordo di associazione con Israele". "Credo che sia più che evidente che Israele stia violando l'art 2" dell'accordo, ha detto Sanchez, in riferimento all'articolo sul rispetto dei diritti umani, "e quindi difenderò" al summit di oggi "che l'Europa deve sospendere l'accordo di associazione con Israele, e lo deve fare immediatamente. Non ha senso che abbiamo 18 pacchetti di sanzioni contro la Russia per l'aggressione all'Ucraina e che l'Ue, in un doppio standard, non sia in grado neanche di sospendere un accordo di associazione quando si sta violando flagrantemente l'articolo 2 sul rispetto dei diritti umani da parte di Israele".

Casa Bianca frena su negoziati con Teheran già settimana prossima

La Casa Bianca frena sulle tempistiche dei colloqui tra Stati Uniti e Iran annunciati da Donald Trump, previsti per la prossima settimana. In conferenza stampa, la portavoce Karoline Leavitt ha chiarito che "al momento non c'è nulla in agenda", ma ha sottolineato che l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff è in "stretto contatto" con Teheran grazie alla mediazione del Qatar, definito da Leavitt un "alleato e partner straordinario" degli Stati Uniti. Alla domanda su eventuali ritardi nell'organizzazione del vertice, Leavitt ha invitato alla calma: "Abbiamo appena effettuato un attacco sabato notte. Il presidente ha ottenuto un cessate il fuoco. È successo molto nell'ultima settimana, ci arriveremo".

Putin: "Conflitto Iran-Israele è un ricordo del passato"

"La situazione in Medio Oriente ora si sta calmando e anche il conflitto tra Israele e Iran, grazie a Dio, possiamo considerarlo un ricordo del passato". Lo ha dichiarato a Minsk il presidente russo, Vladimir Putin, nel suo intervento al Forum economico eurasiatico, stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa Ria Novosti. "Ciò significa che sarà possibile sviluppare relazioni con tutti i Paesi della regione", ha aggiunto Putin.

Washington: inviato Witkoff in continuo contatto con Teheran

Gli Stati Uniti si trovano su un "percorso diplomatico" con l'Iran e l'inviato Steve Witkoff è in "continuo contatto" con la leadership di Teheran. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in un briefing con la stampa.

Araghchi: "Europa abbia posizione più responsabile sui crimini di Israele"

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha chiesto all'Europa di assumere una posizione "più responsabile" di fronte ai "crimini" di Israele in Medio Oriente, criticando il sostegno dato a Tel Aviv nella guerra dei 12 giorni. In un colloquio telefonico con il collega polacco Radoslaw Sikorski, Araghchi ha esortato i Paesi a esprimere "una condanna esplicita dell'aggressione" israeliana: "L'attacco militare contro l'Iran - ha denunciato - è stato un chiaro esempio di un atto di aggressione secondo l'articolo 39 della Carta delle Nazioni Unite e la comunità internazionale deve reagire a questo crimine". Il capo della diplomazia di Teheran è andato oltre, sollecitando il Consiglio di sicurezza dell'Onu a prendere misure decisive per portare i responsabili davanti alla giustizia. Quindi la rivendicazione: "Le Forze armate iraniane hanno dimostrato di mantenere la loro forza davanti all'aggressione militare esterna e sono pronte a rispondere in modo deciso a ogni atto di aggressione da parte del regime sionista e dei suoi seguaci".

La Casa Bianca ribadisce: Iran era a poche settimane dalla bomba atomica

"L'Iran era a poche settimane dal fabbricare la bomba atomica". Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, sottolineando che "il mondo è più sicuro grazie ai raid degli Usa".

Netanyahu: "Vittoria è un'opportunità storica per accordi di pace"

Il Signore darà forza al suo popolo, il Signore benedirà il suo popolo con la pace. Abbiamo combattuto con forza contro l'Iran, e abbiamo ottenuto una grande vittoria. Questa vittoria apre un'opportunità storica per un'espansione significativa degli accordi di pace". Lo dice il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video in ebraico appena pubblicato. "Stiamo lavorando con impegno su questo fronte. Accanto alla liberazione dei nostri ostaggi e alla sconfitta di Hamas, si apre una finestra di opportunità che non possiamo permetterci di perdere. Non possiamo sprecare nemmeno un solo giorno", aggiunge.

Media israeliani: ecco il nuovo Medio Oriente di Trump e Netanyahu

Subito dopo i bombardamenti americani sull'Iran, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ed il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno avuto un colloquio telefonico in cui avrebbero sostanzialmente tracciato il futuro del Medio Oriente. Lo riferisce il giornale Israel Hayom, citando "una fonte al corrente della conversazione" tra i due leader. Secondo il quotidiano in lingua ebraica, durante la telefonata definita "euforica" per i risultati del raid - e a cui hanno preso parte anche il segretario di Stato, Marco Rubio, ed il ministro israeliano degli Affari Strategici, Ron Dermer - Trump e Netanyahu avrebbero concordato di mettere fine alla guerra a Gaza entro due settimane, con il governo dell'enclave affidato a quattro Paesi arabi, tra cui Emirati ed Egitto. Il piano prevederebbe il rilascio degli ostaggi e l'esilio per la leadership di Hamas. Gli abitanti di Gaza che volessero lasciare la Striscia, prosegue Israel Hayom, verrebbero "assorbiti" da alcuni Paesi non meglio precisati. Il giornale indica che, contestualmente alla soluzione per Gaza, ci sarebbe un rilancio dei cosiddetti Accordi di Abramo, con Arabia Saudita e Siria che stabilirebbero relazioni diplomatiche con Israele, seguite poi da altri Paesi arabi e a maggioranza musulmana. Israele, da parte sua, avrebbe espresso sostegno alla soluzione a due Stati, condizionata alle riforme attuate dall'Autorità nazionale palestinese (Anp). Per Israel Hayom, Trump e Netanyahu avrebbero infine concordato il riconoscimento da parte di Washington della sovranità israeliana su alcune parti della Cisgiordania.

Vertice Ue: negoziati unica soluzione per nucleare iraniano

"L'Ue rimane fortemente impegnata a favore della pace, della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente: il Consiglio europeo accoglie con favore la cessazione delle ostilità ed esorta tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, a dar prova di moderazione e ad astenersi da azioni che potrebbero portare a una nuova escalation". Lo si legge nelle conclusioni del vertice Ue per la parte sul Medio Oriente. L'Ue continuerà "a contribuire a tutti gli sforzi diplomatici volti a ridurre le tensioni e a trovare una soluzione duratura alla questione nucleare iraniana, che può essere raggiunta solo attraverso negoziati".

Aiea: "Ancora nessuna comunicazione ufficiale da Teheran"

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) non ha ancora ricevuto comunicazione ufficiale da parte dell'Iran sulla sospensione della cooperazione. "Siamo al corrente di queste notizia. Al momento, l'Aiea non ha ricevuto una comunicazione ufficiale dall'Iran su questo argomento", ha dichiarato in una nota l'organizzazione con sede a Vienna. In Iran ieri il Parlamento ha votato una legge che obbliga il governo ad interrompere la cooperazione con l'Aiea in seguito ai raid americani e israeliani fino a quando "non saranno rispettati i principi che garantiscono il pieno rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale della Repubblica Islamica", in particolare per quanto riguarda la sicurezza dei centri di ricerca nucleare ed il rispetto dei diritti dell'Iran sanciti dall'articolo 4 del Trattato di non proliferazione nucleare sull'arricchimento dell'uranio. La decisione su queste questioni spetterà anche al Consiglio supremo per la sicurezza nazionale. La legge è stata approvata oggi dal Consiglio dei Guardiani.

"Un piano preparato per 15 anni". Così gli Usa hanno colpito Fordow

“Tutte le bombe che abbiamo lanciato sono andate dove dovevano”. Così il capo degli Stati maggiori riuniti Dan Caine ha descritto l’operazione Midnight Hammer, il primo bombardamento condotto dagli Usa contro l’Iran nella mattinata di domenica 22 giugno.

Durante una conferenza stampa molto affollata, e con accanto il segretario alla Difesa Pete Hegseth, il generale americano ha descritto la preparazione dell’attacco, molto complessa e durata ben 15 anni. “Nel 2009, un ufficiale della Defence Threat Reduction Agency è stato portato in un caveau in una località riservata per essere informato, per motivi di sicurezza, su qualcosa che stava accadendo in Iran”, ha spiegato, affermando che quello che è seguito è stato un lungo periodo di pianificazione. “Chi sapeva non poteva parlarne con le mogli, con i familiari, con nessuno. Il Dipartimento della Difesa ha avuto molte persone con dottorato di ricerca che hanno lavorato al programma, facendo modelli e simulazioni che ci hanno portato ad essere, silenziosamente e in modo segreto, i più grandi utilizzatori di ore di supercomputer negli Stati Uniti d'America”.

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Grossi: "Centrifughe a Fordow non più operative dopo attacchi Usa"

Il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato che le centrifughe del sito nucleare iraniano di Fordow "non sono più operative" a seguito degli attacchi statunitensi. Parlando a Radio France Internationale, Grossi ha spiegato che "data la potenza di queste bombe e le caratteristiche tecniche delle centrifughe, sappiamo che non sono più operative, semplicemente a causa delle vibrazioni, che causano danni fisici considerevoli e importanti". Grossi ha affermato che il suo team è stato in grado di dedurre le conseguenze del bombardamento "sulla base delle immagini satellitari". Ha aggiunto: "Conosco molto bene l'impianto, è una rete di tunnel con diversi tipi di attività. Quello che abbiamo visto nelle immagini corrisponde più o meno alla sala di arricchimento, è quella che è stata colpita". L'Aiea ha indicato come priorità il ritorno degli ispettori in Iran, ma Teheran ha approvato una legge per sospendere la cooperazione con l'Agenzia.

Vance: "Media Usa senza credibilità, eco a rapporti di intelligence inaccettabili"

Il presidente americano Donald Trump "ha cancellato il programma nucleare iraniano. I media americani sembrano destinati a cancellare la propria credibilità con fake news". Così il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance ha contestato la scelta dei "media americani, i meno curiosi e meno perspicaci del nostro Paese", di dare spazio "senza un vero sforzo di capire dove fosse la verità" a "un rapporto di intelligence fuori contesto, scarsamente attendibile e incompleto".

Riferendosi ai rapporti preliminari dell'intelligence americana sui danni causati dal raid Usa sui siti nucleari iraniani e trapelati sui media, Vance ha affermato che "il modo in cui i media hanno presentato il rapporto è contraddetto dall'Aiea, dagli stessi iraniani e dai vertici politici e di difesa dell'amministrazione Usa", oltre che "sono contraddetti dal buon senso". Con un lungo post su X, Vance ha ricordato che "una dozzina di bombe da 30mila libbre sono state sganciate sul principale sito nucleare iraniano" e "nessuno contesta che abbiano colpito i loro obiettivi. Nessuno contesta la potenza esplosiva o distruttiva delle armi. Nessuno contesta che una settimana fa l'Iran avrebbe potuto facilmente assemblare un'arma nucleare e ora non può".

Parlando di una "stampa disonesta", Vance si sofferma sul fatto che "l'intero dibattito non verte sulla possibilità che l'Iran ora costruisca un'arma nucleare. Non può. Riguarda quanto gli iraniani debbano ricostruire per ottenere un'arma nucleare". Insomma, prosegue Vance, "dopo un'operazione militare di enorme successo senza vittime americane, i media americani stanno cercando di incolpare Donald Trump per l'esistenza di strutture che non sono ancora state costruite". Ma "c'è una storia interessante, se i media fossero interessati a raccontarla", afferma Vance. "Perché membri dell'intelligence stanno diffondendo rapporti incompleti contro la leadership eletta del Paese? Perché gli stessi giornalisti che hanno sbagliato così tanto hanno imparato così poco? Qual è lo scopo di queste fughe di notizie e chi c'è dietro e cosa stanno cercando di ottenere? I media non indagheranno su questa storia, sebbene sia nell'interesse pubblico farlo. Quindi, prestate attenzione ai giornalisti che riciclano i punti di vista di giovani talenti dell'intelligence". 

Trump: "L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti"

"L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti" prima dell'attacco degli Stati Uniti. Lo dice Donald Trump, in risposta a un'indagine del Financial Times, secondo cui le riserve di uranio altamente arricchito dell'Iran rimangono in gran parte intatte dopo gli attacchi statunitensi sui suoi principali siti. Teheran infatti lo avrebbe spostato da Fordow prima dei bombardamenti statunitensi e lo avrebbe distribuito in altri vari siti.

"Nulla è stato portato fuori dalla struttura. Ci vorrebbe troppo tempo, sarebbe troppo pericoloso, molto pesante e difficile da spostare!", ha aggiuntoTrump in un post sul Truth. Il presidente ha affermato che le foto satellitari di un gran numero di camion fuori dal sito prima del raid statunitense mostravano solo squadre che cercavano di proteggere Fordow con del cemento "per coprire la parte superiore dei pozzi".

Generale Caine: "A Fordow le bombe hanno colpito tutti gli obiettivi"

Il capo di Stato maggiore Usa Dan Caine ha affermato che le bombe bunker-busters lanciate contro il sito nucleare iraniano di Fordow sono entrate correttamente nei condotti di ventilazione e hanno colpito esattamente come pianificato. Il militare ha aggiunto che, nei giorni precedenti al raid, le forze della Repubblica islamica avevano tentato di sigillare i condotti con colate di cemento.

Berlino: ritorno alla diplomazia sul nucleare iraniano è la nostra priorità

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul esorta l'Iran ad avviare nuovi negoziati sul suo programma nucleare. Dopo la fine delle ostilità tra Israele e Iran, "il ritorno alla diplomazia è la nostra priorità", ha dichiarato Wadephul durante un dibattito sulla situazione in Medio Oriente al Bundestag. Una soluzione diplomatica è auspicabile, "e ora stiamo proseguendo su questa strada". Soprattutto, il governo di Teheran deve essere disposto a proseguire i negoziati con gli Stati Uniti e a dialogare anche con i Paesi E3: Germania, Francia e Gran Bretagna.

Trump: "Cnn e New York Times cacceranno reporter delle fake news sull'Iran"

"Si vocifera che il New York Times e la Cnn, in fallimento, licenzieranno i giornalisti che hanno inventato storie false sui siti nucleari dell'Iran perché sono così sbagliate. Vediamo cosa succede". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.

Netanyahu alla Corte: "Annullare testimonianze nei prossimi 15 giorni"

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha chiesto alla Corte di annullare la sua testimonianza al processo nelle prossime due settimane, a seguito di "importanti sviluppi regionali e di sicurezza". Netanyahu ha suggerito che nel frattempo altri testimoni della difesa depongano "il più possibile" e ha affermato che, in seguito alla guerra con l'Iran e ad altri sviluppi regionali, è tenuto a dedicare tutto il suo tempo ad affrontare questioni politiche, di sicurezza e nazionali, tra cui la guerra nella Striscia di Gaza e la questione degli ostaggi.

Difesa israeliana: unità di terra non hanno operato in Iran durante la guerra

Le unità militari terrestri dell'esercito israeliano non hanno operato all'interno dell'Iran durante la guerra durata 12 giorni, dopo il primo attacco di Tel Aviv del 13 giugno scorso. Lo ha rivelato un funzionario israeliano di alto livello della Difesa, il cui nome non è stato reso noto, all'emittente israeliana "Kan". Secondo quanto spiega il quotidiano israeliano "Times of Israel", la notizia è giunta dopo che ieri sera il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), Eyal Zamir, ha dichiarato che le forze di commando terrestri "hanno operato segretamente in profondità nel territorio nemico e hanno portato a termine operazioni che ci hanno garantito libertà di azione operativa". Zamir non ha specificato se si riferisse all'Iran, nè se si riferisse agli agenti del Mossad che, all'inizio dell'operazione, hanno condotto azioni in Iran per neutralizzare le difese aeree e i missili balistici iraniani. Il report di "Kan" suggerisce che i commando potrebbero aver effettivamente operato in uno Stato nemico vicino. Per ora le Idf hanno rifiutato di fornire chiarimenti a riguardo.

Netanyahu: "Continuerò a lavorare con Trump contro nemici comuni"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso su 'X' il suo ringraziamento al presidente americano Donald Trump per il sostegno ricevuto nella guerra contro l'Iran e ha promesso di "continuare a lavorare insieme contro i nemici comuni". Condividendo una foto che lo vede ritratto insieme al presidente americano, Netanyahu ha detto "Grazie, presidente Trump, per il suo commovente sostegno nei miei confronti e per il suo straordinario sostegno a Israele e al popolo ebraico". Il premier israeliano ha poi aggiunto: "Continueremo a lavorare insieme per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi ed espandere rapidamente il cerchio della pace".

Netanyahu ringrazia Trump: "Il tuo sostegno è commovente"

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha commentato l'appello del presidente Usa Donald Trump ad annullare i processi nei suoi confronti, dichiarando: "Grazie presidente Donald Trump per il tuo commovente sostegno a me, a Israele e al popolo ebraico. Continueremo a lavorare insieme per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi ed espandere rapidamente il cerchio della pace".

Khamenei: "Gli Usa vogliono la nostra resa, non sono interessati al nucleare

Gli Stati Uniti "non sono realmente interessati al nucleare" iraniano o all'arricchimento dell'uranio, usato questa volta come un pretesto. Quello che vogliono, "è che l'Iran si arrenda". Lo ha dichiarato l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo messaggio trasmesso dalla televisione di Stato, il primo dall'entrata in vigore del cessate il fuoco con Israele. "Un giorno si parla di diritti umani, un altro giorno di diritti delle donne, poi della questione nucleare, poi dei missili", ha affermato Khamenei sostenendo che "in realtà il nocciolo della questione è sempre stato lo stesso: vogliono che l'Iran si arrenda", ma "l'Iran non si arrenderà mai". "Per un grande paese e una grande nazione come l'Iran, il solo accenno alla resa è un insulto", ha aggiunto Khamenei.

Il Consiglio dei guardiani dell'Iran conferma lo stop alla collaborazione con l'Aiea

Il Consiglio dei Guardiani dell'Iran, supremo organo esecutivo della Repubblica islamica, ha ratificato il disegno di legge approvato dal Parlamento di Teheran per sospendere la cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'Aiea. "Il piano che obbliga il governo a sospendere la cooperazione con l'Aiea è stato approvato dopo la revisione da parte dei membri del Consiglio dei Guardiani", ha affermato un portavoce.

Khamenei: "Abbiamo dato uno schiaffo all'America"

L'Iran ha dato "un duro schiaffo in faccia all'America" che "è entrata in guerra perché sentiva che, se non lo avesse fatto, il regime sionista sarebbe stato completamente distrutto". Lo ha dichiarato la Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, rivendicando la "vittoria sul regime americano" in un discorso alla nazione, il terzo dall'inizio degli attacchi israeliani. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, "non hanno guadagnato nulla da questa guerra" e "anche in questo caso, la Repubblica Islamica ha vinto", ha detto Khamenei.

Khamenei: "Israele schiacciato, abbiamo vinto"

"Ritengo necessario porgere alcune congratulazioni alla grande nazione iraniana, innanzitutto, congratulazioni per la vittoria sul regime israeliano. Nonostante tutto quel clamore, nonostante tutte quelle affermazioni, il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato". Lo ha affermato Ali Khamenei, la Guida suprema della Repubblica islamica, in un messaggio riportato dall'agenzia Irna.

Fonti di Gaza: in raid di Israele 35 morti

Fonti ospedaliere a Gaza riferiscono che 35 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani sull'enclave dalle prime ore di questa mattina, di cui 19 a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera.

Trump: "Processo a Netanyahu è caccia alle streghe"

"Sono rimasto scioccato nell'apprendere che lo Stato di Israele, che ha appena vissuto uno dei suoi momenti più grandi della storia ed è fortemente guidato da Bibi Netanyahu, sta continuando la sua ridicola caccia alle streghe contro il suo Primo Ministro in tempo di guerra". Lo ha scritto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post sul social Truth, in cui esprime pieno sostegno al premier israeliano. "Bibi ed io abbiamo appena attraversato l'inferno insieme - prosegue Trump - combattendo un nemico di Israele di lunga data, tenace e brillante, l'Iran, e Bibi non avrebbe potuto essere migliore, più acuto o più forte nel suo amore per l'incredibile Terra Santa. Chiunque altro avrebbe subito perdite, imbarazzo e caos!". "Bibi Netanyahu è stato un guerriero - lo elogia il tycoon - come forse nessun altro guerriero nella storia di Israele, e il risultato è stato qualcosa che nessuno pensava possibile, la completa eliminazione di una delle armi nucleari potenzialmente più grandi e potenti al mondo, e sarebbe successo presto! Stavamo combattendo, letteralmente, per la sopravvivenza di Israele, e non c'è nessuno nella storia di Israele che abbia combattuto più duramente o con più competenza di Bibi Netanyahu. Nonostante tutto questo, ho appena saputo che Bibi è stato convocato in tribunale lunedì per il prosieguo di questo lungo processo (sta subendo questo 'orrorè da maggio 2020 - inaudito! È la prima volta che un Primo Ministro israeliano in carica viene processato), a sfondo politico, 'riguardante sigari, una bambola Bugs Bunny e numerose altre accuse ingiustè allo scopo di arrecargli un grave danno". "Una simile caccia alle streghe - chiosa Trump - per un uomo che ha dato così tanto, è impensabile per me. Merita molto di meglio, e lo merita anche lo Stato di Israele. Il processo a Bibi Netanyahu dovrebbe essere annullato immediatamente o dovrebbe essere concessa la grazia a un Grande Eroe, che ha fatto così tanto per lo Stato. Forse non conosco nessuno che avrebbe potuto lavorare in migliore armonia con il Presidente degli Stati Uniti, con me, di Bibi Netanyahu. Sono stati gli Stati Uniti d'America a salvare Israele, e ora saranno gli Stati Uniti d'America a salvare Bibi Netanyahu. Questo paradosso della 'Giustizià non può essere permesso!".

Studente israeliano arrestato: è accusato di spionaggio per l'Iran

La polizia e gli agenti dello Shin Bet hanno arrestato uno studente dell'Università Ben Gurion con l'accusa di aver tentato di aggredire un personaggio pubblico su ordine di un agente iraniano. Lo riporta il Times of Israel. Bashar Hassan Qassem Musa, un ventiduenne residente del villaggio galileo di Deir al-Asad che studia sistemi informatici, è accusato di aver avuto contatti con agenti dell'intelligence iraniana nei mesi precedenti al suo arresto. Avrebbe svolto diverse missioni per loro conto, tra cui un tentato attacco a un personaggio pubblico di cui non è stato reso noto il nome, la dispersione di chiodi su una strada principale di Beersheba e "l'incoraggiamento a discorsi divisivi". La polizia afferma che l'uomo ha agito per motivi ideologici, spinto dalla guerra di Israele a Gaza.

Cia: programma nucleare iraniano gravemente danneggiato

Il direttore della Cia John Ratcliffe ha affermato che l'agenzia di intelligence americana ha ottenuto "una serie di prove credibili che indicano che il programma nucleare iraniano è stato gravemente danneggiato dai recenti attacchi mirati". Secondo nuove informazioni, "provenienti da una fonte affidabile - ha affermato in una dichiarazione -diversi importanti impianti nucleari iraniani sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni". La dichiarazione arriva dopo che ieri la Cnn e altre testate giornalistiche hanno riportato un'analisi preliminare della Defense Intelligence Agency, realizzata circa 24 ore dopo gli attacchi, che ha rilevato che i bombardamenti statunitensi hanno probabilmente solo rallentato di pochi mesi la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare. La Casa Bianca ha respinto questa valutazione, definendola "sbagliata". Il presidente Donald Trump ha affermato che gli attacchi hanno "annientato" la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare.

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