
A quattro giorni dalla fine del conflitto tra Israele e Iran, la Guida Suprema della Repubblica islamica è uscito dal bunker dove si era nascosto per celebrare la vittoria sul "regime sionista".
Un trionfo vuoto, considerate le gravi perdite subite dal Paese dal punto di vista dell'industria bellica, della capacità missilistica, dei quadri dirigenti e del programma nucleare. E su quest'ultimo, un rapporto della Cia parla di danni considerevoli. Osservazioni sostenute anche dall'Aiea, secondo cui le turbine dell'impianto di Fordow non sono più in funzione.Grossi: "Centrifughe a Fordow non più operative dopo attacchi Usa"
Il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato che le centrifughe del sito nucleare iraniano di Fordow "non sono più operative" a seguito degli attacchi statunitensi. Parlando a Radio France Internationale, Grossi ha spiegato che "data la potenza di queste bombe e le caratteristiche tecniche delle centrifughe, sappiamo che non sono più operative, semplicemente a causa delle vibrazioni, che causano danni fisici considerevoli e importanti". Grossi ha affermato che il suo team è stato in grado di dedurre le conseguenze del bombardamento "sulla base delle immagini satellitari". Ha aggiunto: "Conosco molto bene l'impianto, è una rete di tunnel con diversi tipi di attività. Quello che abbiamo visto nelle immagini corrisponde più o meno alla sala di arricchimento, è quella che è stata colpita". L'Aiea ha indicato come priorità il ritorno degli ispettori in Iran, ma Teheran ha approvato una legge per sospendere la cooperazione con l'Agenzia.
Vance: "Media Usa senza credibilità, eco a rapporti di intelligence inaccettabili"
Il presidente americano Donald Trump "ha cancellato il programma nucleare iraniano. I media americani sembrano destinati a cancellare la propria credibilità con fake news". Così il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance ha contestato la scelta dei "media americani, i meno curiosi e meno perspicaci del nostro Paese", di dare spazio "senza un vero sforzo di capire dove fosse la verità" a "un rapporto di intelligence fuori contesto, scarsamente attendibile e incompleto".
Riferendosi ai rapporti preliminari dell'intelligence americana sui danni causati dal raid Usa sui siti nucleari iraniani e trapelati sui media, Vance ha affermato che "il modo in cui i media hanno presentato il rapporto è contraddetto dall'Aiea, dagli stessi iraniani e dai vertici politici e di difesa dell'amministrazione Usa", oltre che "sono contraddetti dal buon senso". Con un lungo post su X, Vance ha ricordato che "una dozzina di bombe da 30mila libbre sono state sganciate sul principale sito nucleare iraniano" e "nessuno contesta che abbiano colpito i loro obiettivi. Nessuno contesta la potenza esplosiva o distruttiva delle armi. Nessuno contesta che una settimana fa l'Iran avrebbe potuto facilmente assemblare un'arma nucleare e ora non può".
Parlando di una "stampa disonesta", Vance si sofferma sul fatto che "l'intero dibattito non verte sulla possibilità che l'Iran ora costruisca un'arma nucleare. Non può. Riguarda quanto gli iraniani debbano ricostruire per ottenere un'arma nucleare". Insomma, prosegue Vance, "dopo un'operazione militare di enorme successo senza vittime americane, i media americani stanno cercando di incolpare Donald Trump per l'esistenza di strutture che non sono ancora state costruite". Ma "c'è una storia interessante, se i media fossero interessati a raccontarla", afferma Vance. "Perché membri dell'intelligence stanno diffondendo rapporti incompleti contro la leadership eletta del Paese? Perché gli stessi giornalisti che hanno sbagliato così tanto hanno imparato così poco? Qual è lo scopo di queste fughe di notizie e chi c'è dietro e cosa stanno cercando di ottenere? I media non indagheranno su questa storia, sebbene sia nell'interesse pubblico farlo. Quindi, prestate attenzione ai giornalisti che riciclano i punti di vista di giovani talenti dell'intelligence".
Trump: "L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti"
"L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti" prima dell'attacco degli Stati Uniti. Lo dice Donald Trump, in risposta a un'indagine del Financial Times, secondo cui le riserve di uranio altamente arricchito dell'Iran rimangono in gran parte intatte dopo gli attacchi statunitensi sui suoi principali siti. Teheran infatti lo avrebbe spostato da Fordow prima dei bombardamenti statunitensi e lo avrebbe distribuito in altri vari siti.
"Nulla è stato portato fuori dalla struttura. Ci vorrebbe troppo tempo, sarebbe troppo pericoloso, molto pesante e difficile da spostare!", ha aggiuntoTrump in un post sul Truth. Il presidente ha affermato che le foto satellitari di un gran numero di camion fuori dal sito prima del raid statunitense mostravano solo squadre che cercavano di proteggere Fordow con del cemento "per coprire la parte superiore dei pozzi".
Generale Caine: "A Fordow le bombe hanno colpito tutti gli obiettivi"
Il capo di Stato maggiore Usa Dan Caine ha affermato che le sei bombe bunker-busters lanciate contro il sito nucleare iraniano di Fordow sono entrate correttamente nei condotti di ventilazione e hanno colpito esattamente come pianificato. Il militare ha aggiunto che, nei giorni precedenti al raid, le forze della Repubblica islamica avevano tentato di sigillare i condotti con colate di cemento.
Berlino: ritorno alla diplomazia sul nucleare iraniano è la nostra priorità
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul esorta l'Iran ad avviare nuovi negoziati sul suo programma nucleare. Dopo la fine delle ostilità tra Israele e Iran, "il ritorno alla diplomazia è la nostra priorità", ha dichiarato Wadephul durante un dibattito sulla situazione in Medio Oriente al Bundestag. Una soluzione diplomatica è auspicabile, "e ora stiamo proseguendo su questa strada". Soprattutto, il governo di Teheran deve essere disposto a proseguire i negoziati con gli Stati Uniti e a dialogare anche con i Paesi E3: Germania, Francia e Gran Bretagna.
Trump: "Cnn e New York Times cacceranno reporter delle fake news sull'Iran"
"Si vocifera che il New York Times e la Cnn, in fallimento, licenzieranno i giornalisti che hanno inventato storie false sui siti nucleari dell'Iran perché sono così sbagliate. Vediamo cosa succede". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.
Netanyahu alla Corte: "Annullare testimonianze nei prossimi 15 giorni"
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha chiesto alla Corte di annullare la sua testimonianza al processo nelle prossime due settimane, a seguito di "importanti sviluppi regionali e di sicurezza". Netanyahu ha suggerito che nel frattempo altri testimoni della difesa depongano "il più possibile" e ha affermato che, in seguito alla guerra con l'Iran e ad altri sviluppi regionali, è tenuto a dedicare tutto il suo tempo ad affrontare questioni politiche, di sicurezza e nazionali, tra cui la guerra nella Striscia di Gaza e la questione degli ostaggi.
Difesa israeliana: unità di terra non hanno operato in Iran durante la guerra
Le unità militari terrestri dell'esercito israeliano non hanno operato all'interno dell'Iran durante la guerra durata 12 giorni, dopo il primo attacco di Tel Aviv del 13 giugno scorso. Lo ha rivelato un funzionario israeliano di alto livello della Difesa, il cui nome non è stato reso noto, all'emittente israeliana "Kan". Secondo quanto spiega il quotidiano israeliano "Times of Israel", la notizia è giunta dopo che ieri sera il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), Eyal Zamir, ha dichiarato che le forze di commando terrestri "hanno operato segretamente in profondità nel territorio nemico e hanno portato a termine operazioni che ci hanno garantito libertà di azione operativa". Zamir non ha specificato se si riferisse all'Iran, nè se si riferisse agli agenti del Mossad che, all'inizio dell'operazione, hanno condotto azioni in Iran per neutralizzare le difese aeree e i missili balistici iraniani. Il report di "Kan" suggerisce che i commando potrebbero aver effettivamente operato in uno Stato nemico vicino. Per ora le Idf hanno rifiutato di fornire chiarimenti a riguardo.
Netanyahu: "Continuerò a lavorare con Trump contro nemici comuni"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso su 'X' il suo ringraziamento al presidente americano Donald Trump per il sostegno ricevuto nella guerra contro l'Iran e ha promesso di "continuare a lavorare insieme contro i nemici comuni". Condividendo una foto che lo vede ritratto insieme al presidente americano, Netanyahu ha detto "Grazie, presidente Trump, per il suo commovente sostegno nei miei confronti e per il suo straordinario sostegno a Israele e al popolo ebraico". Il premier israeliano ha poi aggiunto: "Continueremo a lavorare insieme per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi ed espandere rapidamente il cerchio della pace".
Netanyahu ringrazia Trump: "Il tuo sostegno è commovente"
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha commentato l'appello del presidente Usa Donald Trump ad annullare i processi nei suoi confronti, dichiarando: "Grazie presidente Donald Trump per il tuo commovente sostegno a me, a Israele e al popolo ebraico. Continueremo a lavorare insieme per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi ed espandere rapidamente il cerchio della pace".
Khamenei: "Gli Usa vogliono la nostra resa, non sono interessati al nucleare
Gli Stati Uniti "non sono realmente interessati al nucleare" iraniano o all'arricchimento dell'uranio, usato questa volta come un pretesto. Quello che vogliono, "è che l'Iran si arrenda". Lo ha dichiarato l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo messaggio trasmesso dalla televisione di Stato, il primo dall'entrata in vigore del cessate il fuoco con Israele. "Un giorno si parla di diritti umani, un altro giorno di diritti delle donne, poi della questione nucleare, poi dei missili", ha affermato Khamenei sostenendo che "in realtà il nocciolo della questione è sempre stato lo stesso: vogliono che l'Iran si arrenda", ma "l'Iran non si arrenderà mai". "Per un grande paese e una grande nazione come l'Iran, il solo accenno alla resa è un insulto", ha aggiunto Khamenei.
Il Consiglio dei guardiani dell'Iran conferma lo stop alla collaborazione con l'Aiea
Il Consiglio dei Guardiani dell'Iran, supremo organo esecutivo della Repubblica islamica, ha ratificato il disegno di legge approvato dal Parlamento di Teheran per sospendere la cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'Aiea. "Il piano che obbliga il governo a sospendere la cooperazione con l'Aiea è stato approvato dopo la revisione da parte dei membri del Consiglio dei Guardiani", ha affermato un portavoce.
Khamenei: "Abbiamo dato uno schiaffo all'America"
L'Iran ha dato "un duro schiaffo in faccia all'America" che "è entrata in guerra perché sentiva che, se non lo avesse fatto, il regime sionista sarebbe stato completamente distrutto". Lo ha dichiarato la Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, rivendicando la "vittoria sul regime americano" in un discorso alla nazione, il terzo dall'inizio degli attacchi israeliani. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, "non hanno guadagnato nulla da questa guerra" e "anche in questo caso, la Repubblica Islamica ha vinto", ha detto Khamenei.
Khamenei: "Israele schiacciato, abbiamo vinto"
"Ritengo necessario porgere alcune congratulazioni alla grande nazione iraniana, innanzitutto, congratulazioni per la vittoria sul regime israeliano. Nonostante tutto quel clamore, nonostante tutte quelle affermazioni, il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato". Lo ha affermato Ali Khamenei, la Guida suprema della Repubblica islamica, in un messaggio riportato dall'agenzia Irna.
Fonti di Gaza: in raid di Israele 35 morti
Fonti ospedaliere a Gaza riferiscono che 35 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani sull'enclave dalle prime ore di questa mattina, di cui 19 a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera.
Trump: "Processo a Netanyahu è caccia alle streghe"
"Sono rimasto scioccato nell'apprendere che lo Stato di Israele, che ha appena vissuto uno dei suoi momenti più grandi della storia ed è fortemente guidato da Bibi Netanyahu, sta continuando la sua ridicola caccia alle streghe contro il suo Primo Ministro in tempo di guerra". Lo ha scritto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post sul social Truth, in cui esprime pieno sostegno al premier israeliano. "Bibi ed io abbiamo appena attraversato l'inferno insieme - prosegue Trump - combattendo un nemico di Israele di lunga data, tenace e brillante, l'Iran, e Bibi non avrebbe potuto essere migliore, più acuto o più forte nel suo amore per l'incredibile Terra Santa. Chiunque altro avrebbe subito perdite, imbarazzo e caos!". "Bibi Netanyahu è stato un guerriero - lo elogia il tycoon - come forse nessun altro guerriero nella storia di Israele, e il risultato è stato qualcosa che nessuno pensava possibile, la completa eliminazione di una delle armi nucleari potenzialmente più grandi e potenti al mondo, e sarebbe successo presto! Stavamo combattendo, letteralmente, per la sopravvivenza di Israele, e non c'è nessuno nella storia di Israele che abbia combattuto più duramente o con più competenza di Bibi Netanyahu. Nonostante tutto questo, ho appena saputo che Bibi è stato convocato in tribunale lunedì per il prosieguo di questo lungo processo (sta subendo questo 'orrorè da maggio 2020 - inaudito! È la prima volta che un Primo Ministro israeliano in carica viene processato), a sfondo politico, 'riguardante sigari, una bambola Bugs Bunny e numerose altre accuse ingiustè allo scopo di arrecargli un grave danno". "Una simile caccia alle streghe - chiosa Trump - per un uomo che ha dato così tanto, è impensabile per me. Merita molto di meglio, e lo merita anche lo Stato di Israele. Il processo a Bibi Netanyahu dovrebbe essere annullato immediatamente o dovrebbe essere concessa la grazia a un Grande Eroe, che ha fatto così tanto per lo Stato. Forse non conosco nessuno che avrebbe potuto lavorare in migliore armonia con il Presidente degli Stati Uniti, con me, di Bibi Netanyahu. Sono stati gli Stati Uniti d'America a salvare Israele, e ora saranno gli Stati Uniti d'America a salvare Bibi Netanyahu. Questo paradosso della 'Giustizià non può essere permesso!".
Studente israeliano arrestato: è accusato di spionaggio per l'Iran
La polizia e gli agenti dello Shin Bet hanno arrestato uno studente dell'Università Ben Gurion con l'accusa di aver tentato di aggredire un personaggio pubblico su ordine di un agente iraniano. Lo riporta il Times of Israel. Bashar Hassan Qassem Musa, un ventiduenne residente del villaggio galileo di Deir al-Asad che studia sistemi informatici, è accusato di aver avuto contatti con agenti dell'intelligence iraniana nei mesi precedenti al suo arresto. Avrebbe svolto diverse missioni per loro conto, tra cui un tentato attacco a un personaggio pubblico di cui non è stato reso noto il nome, la dispersione di chiodi su una strada principale di Beersheba e "l'incoraggiamento a discorsi divisivi". La polizia afferma che l'uomo ha agito per motivi ideologici, spinto dalla guerra di Israele a Gaza.
Cia: programma nucleare iraniano gravemente danneggiato
Il direttore della Cia John Ratcliffe ha affermato che l'agenzia di intelligence americana ha ottenuto "una serie di prove credibili che indicano che il programma nucleare iraniano è stato gravemente danneggiato dai recenti attacchi mirati". Secondo nuove informazioni, "provenienti da una fonte affidabile - ha affermato in una dichiarazione -diversi importanti impianti nucleari iraniani sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni". La dichiarazione arriva dopo che ieri la Cnn e altre testate giornalistiche hanno riportato un'analisi preliminare della Defense Intelligence Agency, realizzata circa 24 ore dopo gli attacchi, che ha rilevato che i bombardamenti statunitensi hanno probabilmente solo rallentato di pochi mesi la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare. La Casa Bianca ha respinto questa valutazione, definendola "sbagliata". Il presidente Donald Trump ha affermato che gli attacchi hanno "annientato" la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare.