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"Servono pause umanitarie". Tajani ribadisce la linea italiana nel conflitto in Medio Oriente

Antonio Tajani ha ribadito il sostegno a Israele contro i terroristi di Hamas ma chiede anche una tregua umanitaria per i civili in Palestina

"Servono pause umanitarie". Tajani ribadisce la linea italiana nel conflitto in Medio Oriente

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Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa e ha fatto il punto sulla situazione in Medio Oriente, con la guerra tra Israele e Palestina che prosegue senza spiragli di tregua. "Abbiamo chiesto con forza a Israele di colpire solo le centrali terroristiche e i luoghi da dove partono i missili", ha dichiarato il titolare della Farnesina durante l'intervista, spiegando che questo serve a "dare la possibilità alla popolazione civile di stare fuori dalla guerra. Purtroppo non sempre accade e ci sono troppe vittime civili".

L'Italia, ha proseguito Tajani, è "favorevole a delle pause per permettere ai civili di spostarsi attraverso i corridoi umanitari" e il nostro Paese, come ha sottolineato il ministro, è pronto a fare anche molto di più: "Siamo pronti a curare i palestinesi feriti che sono usciti dal valico di Rafah". Questo passaggio è fondamentale per cristallizzare la posizione italiana in questo conflitto: il nostro Paese è al fianco di Israele ma, ci tiene a specificare il ministro, "la popolazione civile non è Hamas". Al pari di tutto l'Occidente, anche l'Italia dallo scorso 7 ottobre è impegnata sul piano diplomatico per impedire l'estensione del conflitto, che oltre a causare molte più vittime civili potrebbe creare un effetto domino sullo scacchiere internazionale, con tutte le conseguenze del caso.

"L'Occidente dice no alla cancellazione dello Stato di Israele e vuole creare uno Stato palestinese", ha sottolineato Tajani nella sua analisi, ribadendo il concetto della soluzione dei "due popoli, due Stati", che con numerose varianti viene teorizzata a partire dagli anni Trenta del Novecento. "L'Autorità Nazionale Palestinese è l'unica autorità che riconosciamo, Hamas è organizzazione terroristica che ha dato il via al disastro", ha spiegato il ministro, che poi ha aggiunto: "Abbiamo mandato materiale di sostegno alla popolazione civile. L'obiettivo finale nostro è arrivare a due popoli due Stati. Israele ha diritto di esistere, e il popolo palestinese deve avere una prospettiva democratica, per questo riconosciamo l'Autorità Nazionale Palestinese".

In merito ai pericoli per i militari italiani che al momento sono dispiegati nei contingenti in Medio Oriente, il ministro non sembra nutrire particolari preoccupazioni: "Al momento non ci sono pericoli per i nostri militari in Libano". Un contingente italiano, infatti, è impiegato nella missione Unifil: "Lavorano per la pace".

Tajani prosegue: "Abbiamo lanciato un messaggio agli Hezbollah di tenere la situazione sotto controllo senza fare dichiarazioni di guerra a Israele e le parole del loro leader sono state abbastanza non preoccupanti nel quadro generale delle difficoltà".

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