Inchiesta G8, atti trasferiti a Roma

Il processo sugli appalti per la nuova scuola dei marescialli dei carabinieri di Firenze, da cui è nata l'inchiesta sul G8 e il caso "cricca", è stato trasferito a Roma per incompatibilità. Morto l'avvocato Cerruti, imputato nel processo

Inchiesta G8, atti trasferiti a Roma

Firenze - Trasferito a Roma il processo sulla scuola marescialli dei carabinieri. Lo ha deciso il tribunale di Firenze dopo una camera di consiglio durata due ore e mezza, accogliendo così la richiesta degli avvocati difensori di Angelo Balducci, Fabio De Santis e Guido Cerruti. Respinta invece la tesi della procura, secondo cui il processo doveva rimanere a Firenze.

La motivazione Il tribunale ha motivato la propria decisione  richiamando i contenuti della sentenza della Corte di Cassazione del 10 giugno scorso, là dove si attribuisce la competenza territoriale dell’inchiesta a Roma, e si fa riferimento all’unicità del patto corruttivo tra gli indagati. Il presidente del collegio giudicante, Emma Boncompagni, aveva rinviato l’udienza ad oggi, in attesa delle motivazioni della Suprema Corte. I legali dei tre imputati avevano chiesto da tempo il trasferimento nella capitale. Palese soddisfazione è stata espressa da De Santis - unico imputato presente - all’uscita dall’aula.  

Morto l'avvocato Cerruti È morto stamani in un ospedale di Roma l’avvocato Guido Cerruti, fra gli imputati dell’inchiesta sulla scuola marescialli di Firenze. Lo ha riferito il suo legale Vincenzo Dresda, che ha spiegato di aver appreso la notizia al termine dell’udienza al tribunale.

Era malato da tempo Cerruti era gravemente malato da tempo, motivo per cui il gip di Firenze Rosario Lupo nei suo confronti dispose la misura cautelare degli arresti domiciliari, scattata il 5 marzo scorso. Successivamente il gip modificò il provvedimento nell’obbligo di dimora a Roma proprio per consentire a Cerruti di muoversi liberamente per curarsi. Cerruti, considerato uno dei legali più esperti di appalti della pubblica amministrazione, era rimasto coinvolto nelle indagini sulla scuola marescialli a causa del compenso fissato con la Btp di Riccardo Fusi per la sua consulenza.

Per gli inquirenti, quel compenso costituiva la dazione con cui sarebbero stati retribuiti i funzionari pubblici Balducci e De Santis, i quali in qualche modo avrebbe suggerito a Fusi l’ingaggio di Cerruti come consulente sulla vicenda della scuola.

 

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