"Bisogna fare pulizia". I 5 Stelle mollano Emiliano dopo gli scandali in Puglia

Ecco la scossa annnunciata da Conte: i grillini tolgono la propria assessore (Rosa Barone) dalla giunta pugliese e vanno all'opposizione: "Rimettiamo tutte le deleghe, è impossibile chiudere gli occhi"

"Bisogna fare pulizia". I 5 Stelle mollano Emiliano dopo gli scandali in Puglia
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Il Movimento 5 Stelle abbandona la giunta della Regione Puglia presieduta da Michele Emiliano. A darne l'annuncio è lo stesso leader del grillini, Giuseppe Conte, approdato questa mattina a Bari per tenere una conferenza stampa all'interno del Consiglio regionale. "Avvertiamo forte la responsabilità per contribuire a far voltare pagina questa politica" e quindi "rinunciamo ai ruoli di governo lasciamo i nostri posti in giunta, rimettiamo tutte le deleghe, comprese quella della vicepresidenza del Consiglio. Rinunciamo agli incarichi pur di cambiare le cose". L'ex presidente del Consiglio motiva questa decisione a seguito delle inchieste giudiziarie che hanno toccato direttamente un assessore pugliese del Partito Democratico, Anita Maurodinoia, per corruzione elettorale. "Chiudere gli occhi per la nostra storia non sarebbe possibile", aggiunge Conte. Una mossa decisiva dopo la rottura che c'era stata recentemente con il Partito Democratiche sulle primarie di coalizione per scegliere il prossimo sindaco di Bari.

Da questo momento, quindi, Rosa Barone non è più assessore al Welfare e ai Servizi Sociali della Puglia, nominata da Emiliano dopo le ultime elezioni regionali del settembre del 2020 dove l'ex sindaco di Bari era stato riconfermato governatore sconfiggendo (tra gli altri) anche un candidato pentastellato. Non solo, ma l'asse giallorosso si rompe definitivamente nel territorio del Sud Italia, con i grillini che escono così ufficialmente dalla maggioranza dell'amministrazione locale. Il capo politico dei 5 Stelle racconta: "Stiamo leggendo pagine di politica che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi. Sono vicende da noi lontanissime", afferma sottolineando di non volere fare sconti né al centrodestra né e alle forze che operano all'interno del suo campo politico. "Vogliamo dare un'assoluta scossa, è il momento di fare pulizia, tabula rasa - garantisce -. Oggi vediamo qui a Bari dilagare le erbacce della cattiva politica. Le inchieste sono eloquenti, siamo per tutte le garanzie costituzionali, ma si sta estendendo la zona grigia".

Per il momento, tuttavia, non ci sarebbe l'intenzione di proporre in Consiglio regionale una sorta di mozione di sfiducia contro Michele Emiliano, che era una delle altre ipotesi che venivano ventilate negli scorsi giorni oltre alle dimissioni della Barone. Anzi, Conte cerca (a suo modo) di tendere una mano, seppur un po' provocatoriamente al presidente di Regione, la cui legislatura scadrà tra un anno e mezzo. "Oggi diamo un contributo alla Puglia e al Paese - dice -. Abbiamo elaborato un patto di legalità, un protocollo molto articolato in modo tale che la Pubblica amministrazione possa dispiegare la sua attività nel segno dei principi costituzionali, non chiediamo altro".

Giuseppi intende quindi farsi fantomatico promotore di un accordo trasversale per prevenire gli scandali giudiziari: "Noi lo offriremo alle forze politiche, al presidente Michele Emiliano e ci predisponiamo di realizzare questo contesto normativo per dare una svolta dalla Puglia a tutto il Paese". Quello che è comunque certo è che i 5 Stelle da oggi saranno all'opposizione del Pd pugliese e il tanto declamato "campo largo" si sta riducendo sempre di più in un campo minato.

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