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Gli eccessi, le contraddizioni, gli insulti: i 75 anni nevrotici di Beppe Grillo

Da quando ha intrapreso la scia politica, il comico ligure si è molto spesso lasciato andare a delle sparate clamorose che, col tempo, si sono dimostrate dei clamorosi autogol

Gli eccessi, le contraddizioni, gli insulti: i 75 anni nevrotici di Beppe Grillo

L'ultima sua sparata, in ordine di tempo, è stata quella relativa a una tassa sui beni di lusso, perché - spiega nel suo blog - "tassare i prodotti che usano i ricchi può portare a significativi benefici per il clima e la giustizia sociale". Perché? "La loro produzione richiede risorse naturali preziose, consuma energia e produce emissioni di gas serra". Parole pronunciate da uno come Beppe Grillo che possiede storicamente un super yacht con cui scorrazza in Costa Smeralda. Il problema è che non si può nemmeno motivare questa uscita con il caldo africano di questi giorni. Perché la psiche dell'"Elevato" è già stata ampiamente attraversata - a prescindere dalle stagioni che si susseguono - da diverse manie pseudo-ecologiste che, tra la fine degli anni Novanta e l'inizio dei Duemila, avevano fatto la fortuna di alcuni suoi spettacoli pre-ingresso in politica.

Questo ennesimo suo improbabile studio universitario condotto dagli immancabili ricercatori dell'Università di Leeds e Losanna ha in un certo senso chiuso il cerchio delle castronerie socioeconomiche che recentemente Grillo ha dispensato a quei "coraggiosi" follower che ancora si appassionano alle opinioni di un personaggio che, nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno, dovrebbe prendere atto di essere ormai un artista bollito. Dopo quasi mezzo secolo ininterrotto di comicità - che è proseguita anche (e soprattutto) quando conduceva le campagne elettorali per il suo Movimento Cinque Stelle - chi gli sta vicino dovrebbe saggiamente consigliargli di godersi la cospicua pensione. E invece no.

Un 2023 disastroso per Grillo

Proprio nell'anno solare in cui ha tagliato l'ambito traguardo dei tre quarti di secolo di vita, il fondatore del M5s ha inanellato una serie di sfondoni uno dietro l'altro che non era semplice concentrare in sette mesi scarsi di periodo. Si va dal contratto da oltre 300mila euro con il Movimento - per un ruolo che molti militanti hanno considerato non avere ricoperto a pieno - alla battutaccia sulle Brigate del reddito di cittadinanza con il passamontagna, per passare attraverso il flop a teatro dello spettacolo "Io sono il peggiore", la fondazione della "Chiesa dell'Altrove", l'amarezza di assistere alla possibile sentenza sul figlio imputato per stupro "su Rete4", la difesa sgangherata dopo essere finito indagato per traffico di influenze illecite, l’abbraccio della carne sintetica e la gaffe sull'attentato jihadista a Tel Aviv in cui era morto un nostro connazionale.

E dire che il suo talento comico è sempre stato indiscutibile fin dai suoi esordi in televisione alla fine degli anni Settanta, quando venne lanciato da Pippo Baudo. Dopo una fase iniziale contraddistinta soprattutto da una pungente ironia di costume, ecco approdare la satira politica grazie ai testi scritti dai vari Antonio Ricci, Michele Serra, Stefano Benni e Gino & Michele. La vulgata per cui venne cacciato dalla Rai per la famosa battuta sui "socialisti che rubano" è stata più che altro una grossa leggenda metropolitana: Grillo ha continuato in più circostanze a fare comparsate nella televisione pubblica. Festival di Sanremo compreso. Non solo, ma la Rai mandò in onda un suo spettacolo durissimo contro tutto e tutti nel 1992, anno in cui esplose Tangentopoli. Fu il vero inizio della parabola politica, che sicuramente ebbe il suo apice con le elezioni politiche del 2013 e del 2018 (rispettivamente 25% e 33%), prima di subire un crollo inevitabile quanto rapidissimo.

Offese, incoerenze e messaggi anti-scientifici

Dopo di che è il teatro ad accompagnare i successi delle sue esibizioni: e qua le contraddizioni cominciano seriamente a venire a galla. Respira il vapore che usciva da un tubo di scappamento di un'automobile a idrogeno ed esalta la patacca Biowashball, una pallina che prometteva lavaggi della biancheria senza l'utilizzo dei detersivi. Topiche ambientali clamorose, accompagnate poi da sfondoni sulla tecnologia: nel 2005 fonda il suo blog personale, non prima di avere spaccato un computer cinque anni prima con un martello in segno di protesta anti-informatica. Da testimonial in uno spot di uno yogurt - quale lui era - passa ad attaccare i messaggi delle pubblicità. Irride i talk show condotti dai vari Vespa e Mentana, ma poi nella primavera 2014 si accomoda volentieri nei loro salotti tv. Le dirette streaming tanto evocate nei palazzi del potere, in segno di trasparenza, sono poi via via scomparse una volta che i 5 Stelle sono andati al governo. Specialmente quando Grillo organizzava importanti vertici nella sua villa al mare in Toscana.

Senza contare le decine di altre contraddizioni dei pentastellati, abbiamo un Movimento che non può essere rappresentato politicamente da pregiudicati, lui ne è stato il creatore nonostante fosse un pluricondannato in via definitiva. Per l'incidente stradale del 1981 a Limone Piemonte in cui persero la vita tre persone e per il quale Grillo venne ritenuto colpevole di omicidio plurimo colposo, venne sospeso dalla Rai per poi essere insultato dal pubblico nei suoi show con l'epiteto "Assassino!". Quarant'anni fa era ancora esclusivamente un comico. Poi, l'ingresso in politica scompaginò le carte in tavola: lui stesso fa sempre un enorme fatica a comprendere la differenza che il senso di una provocazione può assumere a seconda del fatto che venga pronunciato da un comico oppure da un leader politico.

Da trent'anni Grillo è fuori dalla realtà

Nel dicembre 2013, invitò le forze dell'ordine "a non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato". Con quell'anatema rischiò di violare che l'articolo 266 del Codice Penale di istigare i militari a disobbedire alle leggi. "Celebre" poi il post contro l'allora presidente della Camera, Laura Boldrini, nel febbraio 2014: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?". Il video ritrae un ragazzo alla guida di una vettura con una sagoma della Boldrini accanto. Un pericolo messaggio che venne replicato nel 2021 quando se la prese con la ragazza che aveva denunciato suo figlio Ciro per violenza sessuale: "Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia… Vi è sembrato strano. Bene, è strano", perché "vi siete resi conto che non è vero niente che c'è stato lo stupro".

Come dimenticarsi poi di altre perle di saggezza? "Basta con i copyright e con i diritti di autore", "La mafia non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti: si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo un'altra mafia che strangola la propria vittima", quelli per il Sì sono "dei serial killer, persone che vogliono attentare alla vita dei nostri figli tra 20 anni", "Prevenire è meglio che curare. La lupara bianca attende Renzi che in fondo è uno smargiasso, un fanfarone, quello che si vede quando apre bocca, ma va avvertito, è un essere umano anche lui […]. Chi fallisce il progetto paga con la lupara bianca. Renzi stai all'occhio, anzi stai sereno". Il Consiglio di Amministrazione della STET (la futura Telecom Italia) è un'"associazione a delinquere di stampo telefonico", i vaccini abbassano il sistema immunitario, Umberto Veronesi era "Cancronesi, l'uomo d'affari del cancro" e infine, Rita Levi Montalcini è "una vecchia putt…".

Il discorso è che in questo caso non si tratta nemmeno una questione di vecchiaia: perché, se è vero che - come sosteneva Cicerone - "la leggerezza è propria dell'età che sorge, la saggezza dell'età che tramonta", nel caso di Grillo è almeno da trent'anni che mancano entrambi gli elementi.

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