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Valditara: "Caccia alle streghe per Albanese? I Cobas non mi interessano"

"La scuola democratica e costituzionale deve prevedere il pluralismo e non l'indottrinamento" ha detto il ministro sulle polemiche per l'intervento della relatrice Onu in due scuole dell'Emilia dopo quelle in Toscana

Valditara: "Caccia alle streghe per Albanese? I Cobas non mi interessano"
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Ancora Francesca Albanese. Ancora ispezioni nelle scuole. E il ministro Valditara risponde senza tanti giri di parole a chi parla "vera e propria caccia alle streghe" da parte del governo per gli interventi della relatrice Onu in alcune scuole, finiti al centro di polemiche. "Francamente dei Cobas non mi interessa assolutamente nulla", ha detto. "Chi parla di caccia alle streghe - ha sottolineato il ministro nel corso della visita all'istituto Frisi di Milano- non ha evidentemente ancora acquisito una maturità democratica e una consapevolezza dei valori della nostra Costituzione. Io amo la nostra Costituzione, credo nei valori di una scuola libera che faccia crescere tutti i giovani. Chi non è d'accordo, libero di pensarla diversamente, ma non mi interessa il suo pensiero".

Le parole del ministro arrivano dopo le polemiche per l'intervento di Francesca Albanese in due scuole in Emilia, dopo le due in Toscana. "Credo che le ispezioni siano partite anche in questi casi", ha detto Valditara. Nelle scuole emiliane, "si vuole accertare se è vero, tra l'altro che il dirigente scolastico non era stato informato, che i genitori non erano stati in alcun modo coinvolti. Dato che i dirigenti scolastici hanno dichiarato ai giornali che è stato fatto tutto all'oscuro loro, vogliamo capire come si sono svolti i fatti".

"Poi voglio anche sottolineare che la scuola democratica e costituzionale deve prevedere il pluralismo e non l'indottrinamento", ha proseguito il ministro, spiegando che "quindi anche qui bisognerà accertare il contenuto di questi corsi, bisognerà capire se queste lezioni hanno, come qualche giornale ha scritto, accusato il governo di essere fascista, complice di genocidio, se è vero o non è vero che sono stati invitati gli studenti a occupare le scuole. Tutto questo andrà chiarito con grande serenità, ma anche con grande determinazione e fermezza".

"Perché, ripeto, a scuola - ha aggiunto - si va per imparare, per crescere, acquisendo lo spirito critico, acquisendo la capacità di saper leggere i fatti senza condizionamenti, senza indottrinamento e senza propaganda".

Le conseguenze delle ispezioni "le decideranno gli uffici scolastici. Ovviamente ci sono delle norme chiare. Spetterà poi agli ispettori fare una relazione e agli uffici scolastici, eventualmente, avviare dei procedimenti", ha concluso il ministro.

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