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"Insulto", "spot", "schiaffo". La sinistra dei "no" attacca la carta acquisti spesa

Sinistra Italiana, Verdi e Cgil contestano il provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 18 luglio: probabilmente, per loro, era meglio il reddito di cittadinanza

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La sinistra non si smentisce mai e riesce a prendersela con il governo pure sulla carta acquisti solidale che va in aiuto delle famiglie italiane più bisognose: ovvero 382,50 euro per acquistare generi alimentari e beni di prima necessità. Hanno cominciato i leader di Alleanza Verdi e Sinistra ad attaccare la maggioranza di centrodestra. Secondo Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) lo ritiene "un insulto alle tasche di lavoratori e lavoratrici italiani, che sono i più tartassati d'Europa fra inflazione e bassi salari e si definisce francamente imbarazzato per Meloni. Sono anni che usa a piene mani la retorica della destra su natalità e famiglia, ma alla prova dei fatti mette sul piatto delle famiglie in difficoltà la miseria di 500 milioni". Un qualcosa "che sa di spot pubblicitario".

Angelo Bonelli (Verdi) non è da meno: la social card è soltanto un "palliativo". "La presidente Meloni annuncia una carta per le famiglie indigenti ma si rende conto che il costo più grande, per le famiglie italiane, è rappresentato dalle bollette? Per la carta, investe 500 milioni dello Stato che sarebbero stati una minima parte dei 40 miliardi degli extraprofitti delle grandi compagnie energetiche che il Governo Meloni non ha toccato". E peccato che uno dei primissimi interventi economici proprio del governo Meloni fosse la calmierazione del costo bollette: era l'autunno del 2022. Ma evidentemente c'è una parte politica che preferiva che i meno abbienti restassero sdraiati sul divano a prendere il reddito di cittadinanza.

Anche la Cgil sulle barricate

E in effetti su questa stessa linea si attesta anche al Cgil. La segretaria confederale, Daniela Barbaresi, rappresenta la misura Dedicata a te in questo modo: "Dopo aver tolto il reddito di cittadinanza a 500 mila nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio, il governo lancia in pompa magna quello che è semplicemente un contributo di 383 euro per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità: praticamente l'equivalente di un solo caffè al giorno". Insomma: "uno schiaffo alle dignità delle persone in condizioni di disagio e povertà".

Ecco, un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà viene immediatamente additato come un palliativo, un insulto, uno schiaffo nei confronti delle persone più povere. Il discorso è che tutti questi esponenti politici e sindacali non si rendono conto come in realtà questo strumento, annunciato in un video nella giornata odierna da Giorgia Meloni, potrà essere un aiuto concreto ed efficace per oltre un milione e 300mila famiglie.

La sfida futura per l'esecutivo sarà semmai riuscire a potenziare questa misura, che entrerà in vigore il prossimo 18 luglio.

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