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"Il massimalismo fa perdere le elezioni". Renzi asfalta Schlein e chiama i riformisti

Il leader di Italia Viva sollecita i riformisti dem a farsi sentire: "Battano un colpo, se sono capaci di farlo. L'alternativa a Meloni o sarà riformista o non sarà". Schlein teme la fuga dei moderati

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L'asse totalmente sbilanciato a sinistra e un'agenda politica poco chiara hanno messo Elly Schlein all'angolo: quella ventata di novità e speranza dopo la vittoria alle primarie ha lasciato spazio alle disfatte incassate in occasione delle varie elezioni amministrative. In casa Pd è già partita la resa dei conti, anche se non si è ancora a un punto di non ritorno. Nel frattempo Matteo Renzi è intervenuto sulla sconfitta del fronte rosso alle Comunali, mettendo il dito nella piaga e preoccupando la galassia dem.

Il leader di Italia Viva nella sua ultima Enews ha dedicato pochissime righe alle recenti Amministrative che hanno visto il centrodestra dominare quasi ovunque. La coalizione dei partiti di maggioranza può vantare un ottimo momento, diametralmente opposto a quello che sta attraversando il Partito democratico nonostante i facili trionfalismi esplicitati per il corso del nuovo segretario che avrebbe dovuto apportare chissà quale rivoluzione.

Renzi non si è voluto dilungare molto sulle Comunali e si è limitato a osservare la strategia fallimentare messa in atto da Elly Schlein, a cui non si possono certamente addossare tutte le colpe ma che certamente (a oggi) ha fatto poco o nulla per risollevare le sorti del Pd: "La linea massimalista di Elly Schlein fa vincere le primarie, ma fa perdere le elezioni". Infatti i dem avevano riservato grandi speranze sul neo-segretario, che al momento sta deludendo le aspettative tra scarsa comunicazione e ambiguità su molti temi al centro del dibattito politico.

Il senatore di Firenze ha inoltre rivolto un appello ai (pochi) riformisti rimasti ancora all'interno del Partito democratico: "Battano un colpo, se sono capaci di farlo. Perché l'alternativa a Giorgia Meloni o sarà riformista o non sarà. E credo che ormai questo sia chiaro a tutti". Un campanello d'allarme per il Partito democratico, che rischierebbe di perdere altri componenti dell'area moderata e riformista se dovesse continuare a sposare una linea rossa così radicale.

I timori di una fuga fanno il paio con i forti malumori che si registrano nel Pd che, alla luce del deludente risultato alle Comunali, dovrà avviare un percorso di dialogo interno per analizzare quanto accaduto e invertire la rotta in vista delle elezioni europee del prossimo anno. In caso di altro risultato negativo scatterebbe la resa dei conti che metterebbe definitivamente Schlein sul banco degli imputati, magari costringendola a dimettersi per lasciare spazio a un altro segretario. L'ennesimo.

La minoranza interna sta già alzando la voce, mettendo nel mirino il "cerchio emiliano" attorno a cui Schlein ha costruito la sua leadership. Al Nazareno le acque sono agitate: da più parti arriva la richiesta di maggiore collegialità. Le correnti che erano uscite sconfitte alle primarie sottolineano la necessità di cambiare passo. Ieri Schlein ha deciso di rinviare la missione a Bruxelles, sintomo del delicato periodo.

Il prossimo test sarà la composizione delle liste per le Europee: un'ondata di irritazioni e mugugni è pronta a scaraventarsi sul segretario.

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