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"Non ci fermeremo". La promessa di Meloni contro la violenza sulle donne

Il presidente del Consiglio interviene alla fiera di Verona per sottoscrivere l'Accordo per la coesione con il Veneto: "678 milioni per sostenere la regione locomotiva d'Italia"

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"Combatteremo a 360 gradi" contro la violenza sulle donne: "la politica sia unita per fare la differenza". Giorgia Meloni sale sul palco della Fiera di Verona, in occasione della firma dell'Accordo per la coesione con la Regione Veneto, e - tra i temi trattati - tocca la questione dei femminicidi e ricorda nuovamente la brutale uccisione di Giulia Cecchettin. "Non ci fermeremo finché non si fermerà qualcosa che è incompatibile con il nostro presente", ha ribadito il presidente del Consiglio. Prima della premier, facendo gli onori di casa, è stato Luca Zaia a ricordare la ragazza uccisa da Filippo Turetta. "Non possiamo non ricordare Giulia Cecchettin, una nostra cittadina. Ci stringiamo vicini alla famiglia che prova un dolore inimmaginabile. Ben venga questa idea di approfittare del network delle scuole - ha continuato il presidente della Regione Veneto - per parlare di violenza di genere, di rispetto della donna, per parlare di tutti questi temi. Però è pur vero che noi adulti non ci possiamo chiamare fuori".

Il patto con il Veneto

A Verona il capo del governo nazionale ha incontrato il governatore veneto per firmare l'accordo di Sviluppo e Coesione che "sblocca importanti risorse: 678 milioni di euro complessivi per interventi su diritto allo studio, per la riqualificazione urbana, di impianti sportivi, di strutture riabilitazione, per la cultura, 35 milioni sono destinati a sostenere il tessuto produttivo di una regione locomotiva d'Italia che noi vogliamo valorizzare in quanto tale", ha sottolineato Meloni. Le priorità per cui l'esecutivo ha deciso di stanziare ingenti risorse sono "infrastrutture, prevenzione ambientale, lavoro, diritto, studio, sport salute, cultura e decoro". Saranno circa ottanta gli interventi che vengono finanziati: tutti estremamente importanti per una regione che già è capace di correre, ma con strutture migliori può correre ancora più velocemente. Nonostante spesso le regioni non sono state in grado di spendere i fondi, il Veneto è invece sempre stata una regione virtuosa rispetto ad altre, dice la premier. "Abbiamo pensato di revisionare i fondi di coesione per renderli pienamente spendibili - ha spiegato. -Il Veneto è la terza regione" con cui si firma l'accordo e "che concentra risorse su interventi strutturali, importanti, pochi nel senso di non dilapidare risorse in mille rivoli".

Meloni: "Cambio di rotta su fondi europei"

Il patto con la regione del nord est italiano diventa anche opportunità di parlare del rapporto proprio con gli enti locali: "Gli accordi di sviluppo e coesione fanno parte di una delle ampie riforme portate avanti da questo governo per invertire la rotta dell'utilizzo dei fondi europei". E dunque ha ragione Zaia quando sostiene che "non sempre le risorse sono mancate, a volte ci sono state ma non sono state utilizzate. Non è questo il caso della Regione Veneto". Per spendere questi soldi si fa un accordo nel quale le Regioni fanno le loro proposte, ma queste "vanno condivise dallo Stato centrale. Poi introduciamo una serie di norme che nel caso in cui, se ci sono lungaggini, ci consentono di attivare poteri sostitutivi o di far tornare indietro le risorse - ha spiegato Giorgia Meloni -.

Diamo una mano alle Regioni che hanno difficoltà con la parte co-finanziamento e concentriamo le risorse in interventi prioritari per non delapidare le risorse".

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