"Mi candido capolista in Campania". Sangiuliano ufficializza il ritorno in politica

L'ex ministro della Cultura si presenterà come candidato consigliere nelle elezioni regionali del 23 e 24 novembre: "Vorrei riprendere un discorso con i miei concittadini"

"Mi candido capolista in Campania". Sangiuliano ufficializza il ritorno in politica
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Gennaro Sangiuliano ritorna ufficialmente in campo. Come anticipato dieci giorni fa dal nostro Giornale, con uno scoop a firma di Pasquale Napolitano, a quattordici mesi di distanza dal caso politico-mediatico che lo costrinse alle dimissioni da ministro dei Beni e delle Attività culturali, il giornalista Rai è stato inserito da Fratelli d'Italia nelle liste delle candidature come capolista per le elezioni regionali della Campania che si terranno il 23 e il 24 novembre. "Ho accettato l'invito che mi è venuto dai vertici di Fratelli d'Italia: guiderò la lista al Consiglio regionale della Campania", afferma l'ex esponente del governo Meloni sciogliendo la riserva in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

"Vorrei riprendere un discorso con i miei concittadini", spiega ancora Sangiuliano il quale, dopo le dimissioni da ministro rassegnate il 6 settembre 2024, aveva ripreso il suo lavoro in Rai come giornalista. L'ex direttore del Tg2 afferma che la sua decisione è nata dopo confronti intensi con il partito della presidente del Consiglio: "La cosa ha iniziato a prendere forma la scorsa primavera. Ne ho parlato con persone a me particolarmente amiche: Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Arianna Meloni. E ne ho discusso anche con il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, che stimo molto". Sangiuliano sostiene che nella sua candidatura non c'è alcuna voglia di "rivalsa né riscatto". E sottolinea: "I fatti mi hanno dato ragione: ci sono già verità giudiziarie emerse".

Per Sangiuliano, inoltre, con la premier non c'è alcun tipo di "freddezza". Anzi, il capo del governo nazionale gli avrebbe augurato buona fortuna: "In bocca al lupo, fai le cose per bene". Attriti ben più evidenti sono invece quelli con l'Usigrai, il sindacato principale dei giornalisti Rai. La sigla aveva criticato con durezza la potenziale candidatura, ora ufficiale, del suo corrispondente: "La Rai non è un tram da cui si scende e si sale a piacimento. Se dovesse entrare in politica per la seconda volta, ci aspettiamo che si dimetta dalla Rai". L'ex ministro non vuole comunque alimentare nuove polemiche, ma risponde Costituzione alla mano: "Mi sono già difeso citando l'articolo 51: la partecipazione alla vita politica è un diritto democratico. Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto?".

Infine, l'argomento sul quale tutti hanno inevitabilmente discusso nella tarda estate di un anno fa: ovvero la figura di Maria Rosaria Boccia, con la quale Sangiuliano aveva ammesso di aver avuto una relazione. Adesso il candidato capolista di FdI in Campania preferisce il silenzio: "Non dico nulla. Ho molta fiducia nella magistratura italiana. Basterà attendere che la giustizia faccia il suo corso".

E non risponde nemmeno alla domanda del giornalista che gli chiede se sua moglie, Federica Corsini, lo abbia perdonato: "Io amo mia moglie. Ma queste sono vicende private". Boccia, tra l'altro, sarà candidata anche lei alle Regionali con Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi.

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