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"Offensiva delle destre contro le università". Salis attacca ma sbaglia tutto: ecco perché

Anche l'europarlamentare di Avs si è unita al coro di chi, a sinistra, appoggia la decisione dell'Alma Mater di non aprire il corso per gli ufficiali dell'Accademia

"Offensiva delle destre contro le università". Salis attacca ma sbaglia tutto: ecco perché
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Il rifiuto dell'università Alma Mater di Bologna ad aprire un corso di Filosofia per i giovani ufficiali che frequentano l'Accademia militare di Modena ha aperto il dibattito politico. In questa polemica si è inserita anche Ilaria Salis, la quale invoca il "no alla militarizzazione dell'università". Al centro di tutto c'è la richiesta dello Stato maggiore di attivare un corso di filosofia per 15 giovani ufficiali che frequentano l'Accademia militare di Modena, che proprio perché inquadrati in un addestramento rigoroso non possono seguire corsi che non siano specificatamente aperti per la loro formazione. Questo perché, frequentando l'Accademia sono vincolati al corso di laurea (triennale più specialistica) previsto dal ministero della Difesa, sia perché non avrebbero il tempo materiale di seguire un corso "standard".

Eppure, Ilaria Salis, fuori da ogni logica, chiede che gli ufficiali in addestramento all'Accademia si iscrivano come civili all'università di Bologna. "Bene ha fatto l’Alma Mater Studiorum di Bologna a rifiutarsi di istituire un assurdo corso ad hoc per i giovani ufficiali dell’Accademia militare di Modena. Se vogliono studiare filosofia (bene!), possono iscriversi ai corsi ordinari, come chiunque altro", scrive l'europarlamentare, riprendendo quanto detto anche da altri esponenti di Avs. "L’offensiva della destra al potere contro le università è appena cominciata e, come ci mostrano gli Stati Uniti di Trump, è destinata a intensificarsi. Vogliono atenei docili e sotto controllo, sempre più funzionali allo sfruttamento, al nazionalismo e alla guerra", ha proseguito Salis, imbastendo un narrazione che si discosta completamente da quella che è la realtà.

Infatti, nell'ultimo passaggio del suo comunicato, Salis sostiene che difendere le università "per quello che sono oggi non basterà. Servirà trasformarle e migliorarle, investendo risorse, garantendo l’accesso a tutti, ampliando il personale, offrendo migliori condizioni di lavoro e di studio, rafforzando i saperi critici". Ma non per tutti, solo per chi decide la sinistra, visto che i militari, futuri leader, sembra non possano usufruire di questi benefici. Il corso comunque, con buona pace di Salis e di altri, si farà. Non a Bologna, come ha spiegato il ministro Anna Maria Bernini, ma in altra sede.

"L'Ateneo, in quanto centro di pluralismo e confronto, ha il dovere di accogliere e valorizzare ogni percorso di elevazione culturale, restando totalmente estraneo a pregiudizi ideologici", ha dichiarato il premier Giorgia Meloni, criticando la scelta dell'Alma Mater.

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