
"L'Italia ha scelto di occuparsi di alcuni dei simboli e luoghi che compongono il mosaico identitario della nazione ucraina: il luogo è Odessa". Così ha dichiarato Giorgia Meloni nel proprio intervento alla sessione plenaria della Conferenza sulla ripresa dell'Ucraina che si sta tenendo a Roma. Secondo la presidente del Consiglio, infatti, per rimettere in piedi una nazione martoriata dalla guerra, come lo è il Paese guidato da Zelensky, "non bastano soldi, ingegneri, architetti, operai. Serve qualcosa di più, il sentimento che il popolo ucraino più di tutti ha dimostrato di conoscere: l'amore di patria, l'amore per la libertà, la volontà di garantire per i propri figli un futuro di prosperità e benessere". Ed è proprio nella città portuale che affaccia sul Mar Nero che bisogna pensare a fare tornare alla luce i luoghi simbolo come "la cattedrale della Trasfigurazione, la Filarmonica, il museo delle belle arti, gemme di un patrimonio culturale splendido che ci appartiene come europei e che come europei vogliamo proteggere perché possa essere consegnato a chi verrà dopo di noi".
Meloni illustra, quindi, il piano che prevede impegni da più di 10 miliardi di euro e rivendica con orgoglio quello che il Sistema Italia ha già messo in campo, dimostrando "di essere pronto a fare la differenza, lavorando fin d'ora per ricostruire ciò che è stato distrutto e che è indispensabile per la popolazione: strade, ponti, scuole, chiese, ospedali". La premier rimette così nuovamente al centro la città di Odessa, dove l'Italia "è impegnata nella tutela del suo meraviglioso patrimonio storico e culturale", aggiungendo che il governo italiano ha deciso di compiere "un passo avanti e ci siamo impegnati ad allargare l'area del nostro intervento su alcuni ambiti prioritari, che sono energia, infrastrutture critiche, trasporti, agricoltura, salute". Un'iniziativa che è stata portata avanti "anche per la sua valenza simbolica e umanitaria: voglio ricordare particolarmente il lavoro che stiamo facendo per costruire la nuova ala dell'Ospedale Pediatrico di Odessa", ha aggiunto il capo dell'esecutivo nazionale ricordando il piano da 32 milioni su quest'ultimo capitolo. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro per lo Sviluppo per le comunità e la ricostruzione dei territori ucraino, Oleksii Kuleba, hanno proprio siglato due accordi, relativi al ripristino dei beni culturali di Odessa e all'efficienza idrica della città ucraina.
Ed è a proposito della forza simbolica di alcuni gesti che Meloni poi intende ringraziare anche il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alessandro Giuli, "per aver voluto donare ai governi, che sono oggi presenti a questa Conferenza, la riproduzione dell'antica statua del Pugile a Riposo che è conservata qui a Roma, nel Museo Nazionale Romano". Si tratta infatti di un'opera che rappresenta "un combattente, chiaramente segnato da innumerevoli battaglie, che è finalmente a riposo quando la lotta è finita e che però desta ammirazione, rispetto verso chi guarda, ed è l'Ucraina che noi guarderemo quando questa guerra sarà finita". Per questo motivo l'Italia continuerà a sostenere "l'eroica resistenza del popolo ucraino, come abbiamo fatto finora a 360 gradi". È un sostegno che si concretizzerà anche attraverso la cooperazione tra industrie della difesa: un tema che "diventa sempre più centrale e su cui certamente vogliamo continuare a investire.
Lo facciamo perché sappiamo bene quanto sia importante permettere all'Ucraina di continuare a difendersi - conclude Meloni - anche e soprattutto dagli attacchi, sempre più intensi e sempre più brutali, fino a ieri, con cui la Russia continua a colpire i civili".