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Tutti dall'editore contestato a chiedere di Charlie Kirk

Continuano le proteste, sempre più grottesche Intanto il pubblico va allo stand "maledetto"

Tutti dall'editore contestato a chiedere di Charlie Kirk
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Fuori dalla Fiera del libro di Roma è andata in scena tutta l'intolleranza della sinistra italiana che ha organizzato un volantinaggio antifascista per protestare contro la presenza della casa editrice Passaggio al bosco a Più libri più liberi con il segretario del Partito Democratico di Roma Enzo Foschi che si è rifiutato di rispondere alle nostre domande: «Voi siete del Giornale, non parlo con il Giornale».

Alla domanda su cosa ne pensasse della presenza in fiera di editori che espongono libri apologetici su Stalin, Foschi ha dimostrato tutto il carattere illiberale di questa sinistra che, non solo chiede di censurare una casa editrice, ma si rifiuta di rispondere alle domande dei giornali testimoniando una visione allergica al confronto. Dopo aver organizzato un sit in sostenendo che «la libertà di opinione andrebbe tutelata» ed esaltando i «valori democratici», il Partito democratico si comporta come avviene nelle dittature.

Ieri la polemica per la partecipazione della casa editrice Passaggio al Bosco a Più libri più liberi ha assunto sempre più un carattere grottesco scadendo nel ridicolo

per le modalità e le motivazioni. Dopo la lettera di ottanta scrittori, giornalisti ed editori contro la presenza dell'editore accusato di essere «neofascista» e l'annuncio di vari autori, tra cui Zerocalcare, di non partecipare alla fiera, la giornata di ieri è stata particolarmente movimentata tra sit in anti fascisti, nuove rinunce e boicottaggi annunciati per la giornata di oggi.

Nel primo pomeriggio uno sparuto gruppo di giovani ha intonato ad alta voce il coro «siamo tutte antifasciste» (al femminile nonostante ci fossero anche ragazzi a cantarlo) distribuendo volantini allo stand di Passaggio al Bosco con scritto «fuori i nazi-fascisti da Più libri più liberi». Nel testo emergono poche idee ma confuse, con il primo caso nella storia di richiesta di censura fatta per difendere la libertà di espressione «salviamo la cultura e ripudiamo le destra per salvaguardare la libertà di parola». Il volantino degli antifascisti è pieno di strafalcioni ed errori grammaticali: viene confusa l'Aie (Associazione Italiana Editori) con l'Ali (Associazioni Librai Italiani) e si attacca un sistema «che a molto poco a cuore l'editoria indipendente e la qualità letteraria» scrivendo ha senza h.

Ieri è arrivato anche il forfait di Corrado Augias: «vi prego di comprendere le ragioni della mia assenza alla fiera Più libri più liberi. Io sono favorevole alla tolleranza, anzi la pratico anche con gli intolleranti per scelta, per età, per temperamento. C'è però una distinzione. Un conto sono gli intolleranti un altro, ben diverso, chi si fa partecipe cioè complice delle idee di un regime criminale come il nazismo».

C'è poi stata una polemica subito rientrata per la richiesta di un funzionario della regione Lazio di far rimuovere un libro contro Giorgia Meloni intitolato Io non voto Giorgia pubblicato da un editore ospite dello stand istituzionale. Il libro è stato poi esposto e la regione ha spiegato che «si è trattata dell'iniziativa personale di qualcuno che non ha avuto alcune confronto con la regione. Il volume è di nuovo sul banchetto».

Intanto a finire nel mirino non sono più solo i libri accusati di essere «neonazisti» ma anche pubblicazioni dedicate a Charlie Kirk presenti nel catalogo di Passaggio al Bosco e di altri editori conservatori in fiera.

Le proteste non si fermano nemmeno oggi con una ventina di editori che nel primo pomeriggio hanno annunciato la decisione di oscurare, come gesto di dissenso, il proprio stand per mezz'ora con un telo.

Tra gli editori che hanno aderito ci sono: E/o, Fandango, Coconino press, Becco giallo, Playground, Momo,

Caissa, Voland, Sur e anche lo stand di Arena Repubblica Robinson. Tra le case editrici che hanno aderito c'è anche Red Star Press che ha nel proprio catalogo libri agiografici di Stalin e vende magliette con slogan violenti.

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