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Fischi e insulti ai vigili: è la domenica a spasso del popolo delle biciclette

Contromano o col rosso, ciclisti senza regole. I ghisa: «Rispettino il codice della strada»

Fischi e insulti ai vigili: è la domenica a spasso del popolo delle biciclette

Dopo aver educato i milanesi a lasciare a casa l'auto con le «Domenicheaspasso» che stanno attirando valanghe di proteste, persino dalla sinistra radical chic, il sindaco Pisapia dovrà concentrarsi sui ciclisti. Il terzo blocco del 2013 ieri dalle 19 alle 18 era tutto dedicato alle due ruote. Ma anche i vigili ieri hanno ricordato che «il Codice della strada lo devono rispettare pure i velocipedi, e purtroppo chi va in bici spesso non si preoccupa abbastanza della sua incolumità, e gira con abiti scuri e senza fari la notte, o in contromano».

E chi ieri girava in auto per lavoro doveva stare bene attento: il popolo dei ciclisti in contromano o le famiglie che passavano allegramente con il rosso senza dare neanche un occhio alle macchine era routine. E un vigile che ha «osato» far passare degli automobilisti fermi da tempo a un incrocio per il passaggio della manifestazione «Cyclopride» è stato subissato di fischi e insulti da parte non di esagitati al volante di suv, ma dai papà e le mamme coi bambini in bici.

L'azione di intolleranza «al contrario», in tempi di continui inviti a rispettare i ciclisti per strada, è avvenuta intorno alle 11, in piazza della Repubblica. Auto vietate otto ore in città, ma per le strade circolavano ovviamente taxi, turnisti, invitati a matrimoni o comunioni, disabili, solo alcune delle categorie che hanno diritto alla deroga. All'incrocio bloccato dal ghisa passano i minuti, si susseguono i «verdi» al semaforo ma le bici non terminano di scorrere. Il vigile per venire incontro agli automobilisti spazientiti, con prudenza decide di fermare il corteo delle due ruote e far passare un attimo le auto. Ma si prende fischi e insulti.

Attimi di tensione a parte, hanno partecipato oltre 10mila ciclisti alla Cyclopride, la «maratona» di 20 chilometri su due ruote che è partita alle 10 da piazza del Cannone ed è tornata alla base dopo un percorso tra i monumenti della città. Circa 1.400 tra bambini ed adulti hanno partecipato invece alla 14esima edizione di «Bimbimbici» promossa da Ciclobby. Nella giornata senz'auto Atm ha trasformato i mezzi e le stazioni metropolitane in location per concerti di pianoforte, in collaborazione con Piano City.

I milanesi appiedati hanno invaso i parchi e musei. L'Alzaia Naviglio Grande ha visto migliaia di persone visitare il salone nautico «NavigaMi», oltre 500 persone hanno preso lezioni gratuite di skateboard in piazza Duca d'Aosta. Il Comune aveva invitato ad aprire ogni iniziativa con un ricordo per le vittime di Niguarda, e un minuto di silenzio è stato dedicato proprio alle 10 a Palazzo Marino, presenti diversi esponenti di entrambi gli schieramenti.

Nelle otto ore i vigili hanno fermato 2.316 auto e ne hanno multate 510 per il blocco, 88 per infrazioni di altro genere (quindi 599 in tutto). L'assessore alla Sicurezza Marco Granelli è soddisfatto, «i milanesi hanno dato un buon segnale di civismo, nelle precedenti edizioni la percentuale delle sanzioni sui controlli era di un terzo, questa volta è scesa ad un quinto». Più o meno.

Il 7 aprile c'erano stati 2mila controlli e 510 multe. Per il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato «sono calate casomai perchè ci sono stati meno vigili in giro, in realtà molti più cittadini stufi di questi blocchi inutili se ne sono fregati del diktat e hanno circolato».

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