Cronaca locale

Pogliani presenta "Padri", romanzo di una famiglia milanese del '900

Sabato 1 febbraio dalle 10 l'autore parla del suo libro edito da Mondadori. Nella storia della sua famiglia un messaggio di speranza per i figli nella affresco di una Milano "bellissima"

Pogliani presenta "Padri", romanzo di una famiglia milanese del '900

E' un racconto che nasce dall'anima e dalla vita quotidiana, un romanzo familiare che si fa storia nella Milano del Novecento, Padri (Mondadori) fatica d'esordio di Marco Pogliani, milanese, professione "comunicatore", uomo di pubbliche relazioni che l'autore presenta sabato1 febbraio dalle 10 alla libreria il Trittico (via San Vittore 3).

Romanzo che è uno spaccato davvero bello costruito con una prosa "robusta", amarcord efficace con il ricordo della famiglia generazione dopo generazione che si fa poesia in una Milano operosa vista attraverso un secolo inquieto e turbolento. Si parla di padri ma il pensiero è rivolto anche ai figli, al futuro da guardare con ottimismo ridordano che "per riuscire nella vita ci vogliono coraggio e umiltà". Così il racconto della famiglia Pogliani - o meglio della "Poglianeria" come sottolinea l'autore a sottolineare una famiglia grande e aperta - parte da Porta Cicca (la Porta Ticinese di oggi) con il nonno Giuseppe che tagliava "tomaje" con i figli per i calzolai milanesi. Il padre Mario, ultimo di sedici fratelli, che nel dopoguerra del "fare" dal lavoro nel settore dei cosmetici cresce e costruisce la "sua" fabbrica. Padri e figli, parenti ma anche amici, un rete che assomiglia al bosco dove gli alberi proteggono e fanno crescere le piante più piccole con la famiglia che lega le generazioni con un profondo "senso religioso" della vita e dei valori in una Milano "bellissima".

Libro tutto da leggere perché il quotidiano che si fa narrazione non è mai banale o scontato e stupisce, spesso sorprende fra ricordi, aneddoti, dialoghi, battute in dialetto, momenti felici e dolorosi della vita che è sempre aperta alla speranza.

Scrive Marco Pogliani nel prologo: Io sono di Milano. mia moglie di Milano. Anche le mie figlie. Mia sorella di Milano. Mio fratello di milano. I miei nipoti di Milano. Anche le mie nipoti. Mio padre di Milano. Mia madre di Milano. I miei nonni di Milano. E anche i loro genitori. Tutti meno uno, che era di Piacenza. Milano ti guarda. Tu non lo sai. Ma ti guarda. Ti lascia fare. Quando dormi. Quando ti alzi. Quando poltrisci. E quando scatti. Quando esci. Quando fai. Quando disfi. soprattutto quando disfi. C’è un momento in cui te ne accorgi. È quando ti fermi. Per pensare. Per decidere. Per sapere cosa fare. Lì ti aspetta. Ti annusa. Ti cerca. si apre. È tua. basta volerlo. basta avere coraggio. basta scegliere di agire. Ed è già domani.

Il viaggio nella storia e nelle storie di "Padri" parte da qui, ed è tutto da percorrere con la mente "aperta alla speranza".

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