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Usa-Russia, Trump: decisione di Obama "sproporzionata"

Il futuro portavoce di Trump alla Casa Bianca, Sean Spicer, in un'intervista alla Abc sull'espulsione di 35 diplomatici russi attacca Obama e definisce "sproporzionata" la sua risposta alla Russia

Usa-Russia, Trump: decisione di Obama "sproporzionata"

Sono atterrati stamattina a Mosca i 35 diplomatici russi partiti dall’aeroporto internazionale di Washington Dulles domenica pomeriggio, dopo essere stati dichiarati “persona non grata” negli Stati Uniti dal presidente Obama, a causa del presunto coinvolgimento del governo russo negli attacchi informatici avvenuti nel corso delle presidenziali americane.

Nei giorni scorsi, su Twitter, il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva elogiato il presidente russo Vladimir Putin e la sua decisione di non rispondere alla decisione di Obama con l’espulsione parallela dello stesso numero di diplomatici americani dalla Russia. E ieri, il futuro portavoce di Donald Trump alla Casa Bianca, Sean Spicer, è tornato a commentare la vicenda delle nuove sanzioni alla Russia per le presunte ingerenze di Mosca nel processo elettorale delle scorse presidenziali. In un’intervista all’emittente televisiva Abc, Spicer ha definito “sproporzionata” la reazione di Obama. “Una delle domande” che Trump farà ai capi delle agenzie di intelligence la prossima settimana, ha detto, infatti, Spicer, sarà: “perché una reazione di tale grandezza?".

"Si vedono 35 persone espulse, due siti chiusi, la domanda è: la risposta è proporzionata alle azioni prese? Forse sì, forse no, ma ci si deve pensare", ha aggiunto Spicer, ricordando come nella storia moderna degli Stati Uniti non si sia mai verificata una risposta politica del genere. Il futuro portavoce della Casa Bianca, ha quindi attaccato Obama, accusandolo di non aver intrapreso, al contrario, alcuna azione pubblica quando nel 2015 si verificò un attacco informatico cinese in cui vennero sottratti i dati di milioni di dipendenti pubblici americani.

Trump, da parte sua, si è più volte dichiarato scettico sulle presunte interferenze del Cremlino nel processo elettorale americano. E soffermandosi alcuni minuti con i giornalisti la notte di Capodanno davanti alla sua residenza di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, ha annunciato che “martedì o mercoledì” sarà pronto a fare rivelazioni inedite sulla vicenda. "Io so molto di hacking – ha detto Trump ai giornalisti - è una cosa molto difficile da provare”.

“Quindi potrebbe essere qualcun altro, e so anche cose che altre persone non sanno, e quindi non possono essere sicuri di questa situazione", ha concluso il presidente eletto degli Stati Uniti, annunciando un suo nuovo intervento sulla vicenda nei prossimi giorni.

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