Leggi il settimanale

Morgan, a sorpresa sospeso il processo: la Consulta deciderà sulla legge sullo stalking

Con un "colpo di scena", il processo a Morgan per stalking e diffamazione contro Angelica Schiatti è sospeso: il Tribunale di Lecco ha inviato gli atti alla Corte Costituzionale. Ecco il motivo

Morgan, a sorpresa sospeso il processo: la Consulta deciderà sulla legge sullo stalking

Il procedimento giudiziario che vede coinvolto Marco Castoldi, in arte Morgan, accusato di stalking e diffamazione nei confronti della cantante Angelica Schiatti, è stato temporaneamente sospeso. La decisione è stata presa oggi dal Tribunale di Lecco, che ha accolto l’eccezione di legittimità costituzionale sollevata dalla difesa dell’artista, rappresentata dagli avvocati Leonardo Cammarata e Rossella Gallo. Gli atti sono stati quindi trasmessi alla Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sull’articolo 162-ter del codice penale, norma che impedisce di estinguere il reato in presenza di condotte riparatorie nei casi di stalking non grave.

La vicenda riguarda comportamenti che Morgan avrebbe posto in essere nei confronti della Schiatti, sua ex compagna, dopo la fine della loro relazione sentimentale. L’eccezione sollevata dalla difesa si concentra proprio sul presunto contrasto tra la norma penale e i principi costituzionali di uguaglianza e proporzionalità, in quanto impedirebbe di applicare benefici riservati ad altri reati anche in presenza di azioni riparatorie significative.

La questione di legittimità costituzionale

L’articolo 162-ter del codice penale disciplina le condizioni per l’estinzione del reato mediante condotte riparatorie. La difesa di Morgan sostiene che, così com’è formulata, la norma risulti discriminatoria rispetto ad altri reati, impedendo la chiusura anticipata del procedimento anche quando l’imputato attua iniziative riparatorie concrete. L’eccezione era stata sollevata già durante l’udienza del 1° luglio 2025 e, dopo alcuni mesi di approfondimenti, il Tribunale di Lecco ha ritenuto necessario sottoporre la questione alla Corte Costituzionale.

L’esito della pronuncia della Consulta potrebbe avere effetti non solo sul caso di Morgan, ma su tutti i procedimenti relativi a stalking in Italia, modificando potenzialmente l’interpretazione della legge e consentendo, come per altri reati, l’estinzione attraverso comportamenti riparatori.

Il rifiuto dell’offerta risarcitoria

La sospensione del processo arriva dopo che Angelica Schiatti ha respinto la proposta di risarcimento avanzata da Morgan, pari a 100 mila euro, tramite assegno circolare. La cantautrice ha ribadito la volontà di non ritirare la querela, sottolineando come per lei la questione non sia economica, ma legata al principio di giustizia. L’offerta era un aumento significativo rispetto ai 15 mila euro inizialmente proposti dal cantautore nel settembre 2024, tentativo che si era già concluso senza esito positivo.

Durante il procedimento, il giudice aveva indicato come congrua una somma non inferiore a 100 mila euro, accompagnata dalla cancellazione dei contenuti diffamatori pubblicati sui social. Tuttavia, Schiatti aveva chiesto almeno 150 mila euro, rifiutando qualsiasi accordo prematuro e sostenendo che la giustizia riparativa non dovesse diventare uno strumento per "prendere tempo".

Le accuse nei confronti di Morgan

Marco Castoldi è accusato di aver posto in essere comportamenti persecutori e diffamatori tra il 2020 e il settembre 2021. Secondo l’accusa, l’artista avrebbe inviato messaggi e telefonate con contenuti minacciosi e offensivi, talvolta minacciando di diffondere video personali della ex compagna.

Tra le condotte contestate a Castoldi vi sarebbero la pubblicazione di messaggi denigratori in una chat di gruppo chiamata "InArteMorgan" e contatti diretti con la madre di Schiatti e alcune sue amiche, a cui avrebbe attribuito comportamenti ingannevoli o diffamatori nei confronti del nuovo compagno della cantante. Secondo l’accusa, il cantautore avrebbe anche incaricato due persone di seguire e pedinare l'ex compagna e il suo fidanzato, documentandone gli spostamenti, e inviato messaggi minacciosi direttamente al musicista Calcutta. A questi episodi si aggiunge l’affitto di un’abitazione nelle vicinanze della residenza dell’ex compagna. Questi comportamenti hanno fatto scattare l’applicazione del cosiddetto “codice rosso”, la normativa che prevede procedimenti giudiziari accelerati per i reati di violenza domestica e stalking.

Le dichiarazioni di Morgan

Il cantautore ha sempre negato le accuse, definendosi vittima di un “tribunale del popolo” e sostenendo di non aver mai perseguito intenzioni violente. Morgan ha attribuito i suoi comportamenti a un periodo di difficoltà personali, aggravate dalla fine della relazione e da problemi di tossicodipendenza.

Pur chiedendo scusa per il linguaggio offensivo usato nei messaggi, ha ribadito di non essere mai stato un persecutore. Tuttavia, alcune sue dichiarazioni pubbliche hanno creato polemiche, come un video diffuso sui social nel luglio 2025, in cui si rivolgeva direttamente a Schiatti con toni duri, in apparente contraddizione con le sue scuse.

L'impatto professionale

La vicenda giudiziaria ha avuto conseguenze significative sulla carriera di Morgan. Nel luglio 2024, a seguito della diffusione dei dettagli del caso da parte di un’inchiesta giornalistica, Calcutta annunciò la cessazione dei rapporti lavorativi con Warner Music Italia. La stessa etichetta, a breve distanza, sospese il contratto con il cantautore e interruppe tutte le collaborazioni in corso. Morgan ha inoltre perso diverse opportunità professionali, tra cui concerti e apparizioni televisive, denunciando di essere stato “cancellato” dal mondo dello spettacolo prima della conclusione del processo.

Cosa accadrà ora

Con la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, il dibattimento è momentaneamente sospeso. I giudici della Consulta dovranno valutare se l’articolo 162-ter sia conforme ai principi costituzionali o se necessiti di revisione.

Se la Corte dovesse dichiarare l’illegittimità della norma, si aprirebbero scenari completamente nuovi per il trattamento dei reati di stalking, consentendo l’applicazione di misure riparatorie per estinguere il reato. In caso contrario, il processo riprenderà esattamente dal punto in cui è stato interrotto, con la decisione finale sulla colpevolezza o innocenza di Morgan attesa nei prossimi mesi.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica