Bus gratis e stop al lavoro in queste ore: tutte le ordinanze anti caldo

Sale il numero di Regioni che vietano il lavoro all'aperto dalle 12.30 alle 16.00: stop all'attività lavorativa nelle ore calde in aree edili e cave quando sarà segnalato un rischio "alto". Coinvolte, tra le altre, Lazio, Lombardia, Abruzzo, Emilia-Romagna

Bus gratis e stop al lavoro in queste ore: tutte le ordinanze anti caldo

Con temperature massime superiori ai 36 °C e con picchi fino a 40 °C in molte città, soprattutto al Sud, l'ondata di caldo che sta colpendo l'Italia (e altri Paesi euroei) ha convinto molte regioni ad adottare misure di prevenzione contro gli effetti dell'afa per proteggere le lavoratrici e i lavoratori più esposti, come chi lavora nei campi, nei cantieri, nelle cave e nei vivai. Dopo la Regione Lazio - con lo stop momentaneo delle attività previsto dal presidente Francesco Rocca già a inizio giugno - le amministrazioni locali hanno introdotto provvedimenti diversi per durata e settori coinvolti, tutti con l'obiettivo di preservare la salute delle persone nelle ore e nei giorni considerati ad alto rischio da qua fino al 31 agosto.

L'ordinanza della Lombardia contro il caldo

In Lombardia, per esempio, dal 2 luglio e fino al 15 settembre, verrà vietata l'attività lavorativa all'aperto tra le ore 12:30 e le 16:00 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche, limitatamente nei giorni in cui sarà segnalato un livello di rischio "alto" (esattamente come accade in Lazio). Questo è stato previsto un'ordinanza del presidente della Regione, Attilio Fontana, dopo una riunione con le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro convocata dall'assessore al Welfare, Guido Bertolaso. "La nostra priorità è la tutela della salute dei lavoratori - ha detto il governatore - soprattutto in momenti come questi in cui il caldo diventa particolarmente insopportabile. L'ordinanza rappresenta un passo importante per garantire che le attività produttive si svolgano nel rispetto delle condizioni di sicurezza e salute".

Sono escluse dall'applicazione del divieto le attività urgenti e di pubblica utilità, purché siano adottate tutte le misure di prevenzione previste. La proibizione non si applica alle pubbliche amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio, ai loro appaltatori, agli interventi di protezione civile e di salvaguardia della pubblica incolumità. L'ordinanza sarà trasmessa ai Prefetti, ai sindaci dei Comuni lombardi, alle Ats, Asst, alle organizzazioni sindacali, ai rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie. "Continueremo a monitorare attentamente la situazione e ad adottare tutte le misure necessarie", ha concluso Fontana.

Le decisioni della Regione Abruzzo

In Abruzzo il divieto di svolgimento di attività lavorative in condizioni di esposizione prolungata al sole è in vigore alle ore 12.30 alle ore 16.00, fino al 31 agosto 2025, nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e in tutte le attività affini. Lo prevede l'ordinanza predisposta dall'assessorato alle Attività produttive della Regione, guidato da Tiziana Magnacca, di concerto con gli assessori alla Salute, Nicoletta Verì, e all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, firmata dal governatore Marco Marsilio. Obiettivo del provvedimento è la tutela dei lavoratori esposti al sole in condizioni di attività fisica intensa. "Si tratta di una misura importante - afferma l'assessore Magnacca - per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori più esposti alle conseguenze delle alte temperature".

Già durante il 2024, a seguito del confronto con i sindacati regionali, il presidente Marsilio aveva adottato un'ordinanza analoga, che si applicava nei soli giorni in cui il sito www.worklimate.it segnalava un livello di rischio "alto" per i lavoratori sottoposti a intensa attività fisica al sole. Restano salvi eventuali provvedimenti sindacali a livello comunale, purché non in contrasto con l'ordinanza e gli obblighi previsti dalla normativa vigente a carico dei datori di lavoro in materia di salute e sicurezza. L'ordinanza, fa sapere la Regione in una nota, non si applica alle pubbliche amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio e ai loro appaltatori quando l'attività sia legata a interventi di pubblica utilità, di protezione civile o di salvaguardia della pubblica incolumità. In ogni caso, è fatto obbligo di adottare misure organizzative e operative adeguate a contenere i rischi legati all'esposizione al caldo entro livelli accettabili.

Emilia-Romagna e Genova

In Emilia-Romagna stop al lavoro dalle 12.30 alle 16, in condizioni di caldo estremo o anomalo, nei cantieri edili e affini, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica, novità del 2025. Arriva l'ordinanza della Regione, in vigore da mercoledì 2 luglio, con il divieto di lavorare in questi settori. La misura resta in vigore fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata, mentre lo scorso anno, spiega la Cgil, si fermava a fine agosto. "Tutelare i lavoratori per noi è una responsabilità e su questo abbiamo registrato grande disponibilità delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali, per un'assunzione comune nello spirito del Patto per il Lavoro e per il Clima", evidenziano il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l'assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia. Provvedimenti simili sono stati adottati da Sicilia, Puglia, Umbria, Toscana, Abruzzo, Campania, Calabria.

E anche i Comuni si muovono contro l'afa. A Genova, per esempio, via libera ai viaggi gratis sui mezzi pubblici per gli over 70 fin dalle 7.30 (anziché dalle 9.30) per invitarli a spostarsi nelle ore meno calde.

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