
Il generale Mauro Del Vecchio è morto oggi all'età di 79 anni dopo aver trascorso 43 anni nell'esercito partecipando a varie missioni di pace internazionali e dopo essere stato anche senatore del Pd per una legislatura.
"Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa del Generale Mauro Del Vecchio, già senatore del Pd nella XVI legislatura", ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa ricordando che Del Vecchio "da ufficiale dell'Esercito italiano, Del Vecchio si era contraddistinto in numerose missioni internazionali e, in seguito dal 2005 al 2006, da Generale di Corpo d'Armata era stato anche comandante delle Forze Nato in Afghanistan nell'ambito dell'operazione ISAF". Ma non solo. In seguito è stato anche nominato al vertice del Comando operativo di Vertice Interforze. "Alla sua straordinaria preparazione militare ha saputo unire una spiccata sensibilità istituzionale. Alla famiglia, agli amici e a quanti lo hanno conosciuto e stimato, giungano le più sentite condoglianze, mie personali e del Senato della Repubblica", ha concluso La Russa.
Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso il "profondo dolore" per la morte del generale Del Vecchio che descrive come "figura di altissimo valore umano, militare e istituzionale" che "ha dedicato l’intera esistenza al servizio della Nazione e delle sue Istituzioni". Crosetto scrive, inoltre, che il generale "ha rappresentato con onore l’Esercito Italiano, le Forze Armate e l’intera Difesa nei teatri più complessi e delicati, distinguendosi sempre per equilibrio, competenza e spirito di servizio".
Del Vecchio è stato comandante del contingente italiano in Kosovo, del Corpo d’Armata di reazione rapida della Nato, della missione ISAF in Afghanistan e, infine, del Comando Operativo Interforze. "Ha ricoperto - scrive ancora Crosetto - con fermezza e visione alcuni tra i più prestigiosi e delicati incarichi operativi". Secondo il ministro della Difesa il generale "alla straordinaria professionalità ha saputo unire una profonda umanità, una cultura raffinata e un autentico senso dello Stato, che lo hanno reso un punto di riferimento per generazioni di militari, per il mondo politico e per l’intero Paese".
E ancora: "La sua leadership, la sua integrità e la sua dedizione resteranno un esempio per tutti noi e per le generazioni future. Ai suoi familiari, - conclude Crosetto - ai colleghi, agli amici e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato, giungano le mie più sentite condoglianze, a nome mio e di tutta la famiglia della Difesa".