Politica

Le 'ndrine lombarde tra affari, voti e omicidi

L’indagine avrebbe messo in luce che in Lombardia la ’ndrangheta avrebbe avuto i maggiori contatti con politici e amministratori locali alcuni dei quali risultano tra gli indagati

Le 'ndrine lombarde tra affari, voti e omicidi

Milano - Tra le persone arrestate in Lombardia nel corso della maxi-operazione antimafia di questa mattina, c’è anche Pino Neri considerato dagli investigatori ai vertici de "La Lombardia", la struttura organizzativa in cui confluivano i rappresentanti delle diverse ’ndrine sparse sul territorio lombardo.

Il bacino di voti A quanto sembra, Neri con la complicità di Antonio Chiriaco, il direttore sanitario della Asl arrestato anche lui oggi, si sarebbe attivato per raccogliere i voti per fare eleggere nelle ultime elezioni regionali lombarde del marzo scorso l’esponente del Pdl Giancarlo Abelli, che venne poi eletto nella circoscrizione provinciale di Pavia, a cui in seguito rinunciò in favore della carica di deputato. Va precisato però che Abelli non risulta indagato e quindi è estraneo ai fatti. L’indagine avrebbe messo in luce che proprio nel pavese la ’ndrangheta avrebbe avuto i maggiori contatti con politici e amministratori locali alcuni dei quali risultano tra gli indagati. Ma a Pavia non ci sono solo la politica e gli affari, leciti e illeciti.

Il killer in manette Le indagini hanno infatti anche portato all’arresto del presunto killer del sessantenne boss calabrese Carmelo Novella, assassinato il 14 luglio 2008 a San Vittore Olona. Si tratta di Antonino Belnome che, insieme con un complice, freddò il referente della cosca Gallace-Novella di Catanzaro, probabilmente perché aveva manifestato l’intenzione di gestire in totale autonomia dalla "casa madre" gli affari nell’alto milanese.

Va ricordato che l’omicidio Novella non fu né il primo né l’ultimo, dato che tra il 2005 e il 2008 in Lombardia furono "giustiziati" almeno altre persone, tutte ritenute presunti appartenenti all'ndrangheta.

Commenti