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Problemi di memoria dopo i 60 anni: 6 segnali per capirlo e cosa fare

La nostra memoria tende a diminuire con l'avanzare dell'età, ma esistono alcuni campanelli d'allarme che possono far pensare a qualcosa di più serio. Ecco quali sono e come intervenire

Problemi di memoria dopo i 60 anni: 6 segnali per capirlo e cosa fare
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Dimenticare nomi, o avere a volte difficoltà nel ricordare alcune parole, è un fenomeno fisiologico che rientra nell'invecchiamento. Con l'avanzare degli anni, soprattutto dopo i 60, si riducono il numero dei neuroni e di conseguenza la memoria perché resta coinvolta la parte del cervello, l’ippocampo, che è come la cassaforte di tutti i ricordi e le esperienze. Se ad esempio i neuroni diminuiscono in una zona che è al centro dei ricordi dei nomi, si crea la difficoltà a ricordarli.

Questo fenomeno si chiama anomia e non è un sintomo allarmante, come si potrebbe pensare. Non significa quindi che c'è la possibilità di sviluppare l'Alzheimer o altre malattie neurodegenerative, semplicemente si tratta di un fenomeno naturale legato all'invecchiamento che può essere curato, come vedremo dopo con dei semplici esercizi mnemonici.

Se però a questo lieve problema di memoria se ne associano altri, allora è bene indagare con una visita dal proprio medico curante o meglio ancora dal neurologo, che saprà riconoscere anche attraverso test diagnostici, a quale tipo di problemi si è di fronte. Questo perché l’efficacia di un intervento terapeutico per la perdita di memoria è condizionata dalla tempestività con la quale si riconosce una malattia. Più velocemente si scopre, più c'è la possibilità di un intervento positivo. Quali sono quindi questi "campanelli d'allarme" che devono spingerci a indagare? Solitamente se ne contano sei.

I 6 segnali che devono mettere in allarme

I sintomi iniziali di una forma di demenza sono legati ad alcuni aspetti:

• perdita di memoria;
• difficoltà di concentrazione;
• difficoltà a svolgere compiti quotidiani familiari;
• difficoltà a seguire una conversazione o a trovare la parola giusta;
• essere confusi riguardo al tempo e al luogo in cui ci si trova;
• cambiamenti d'umore

Se noi stessi o un nostro parente presenta questa sintomatologia è bene approfondire a partire da un semplice test da fare a casa.

Test da fare a casa

La professoressa Perin del Gruppo San Donato, consiglia: “Se si dovesse sospettare un inizio di demenza possiamo suggerire di ‘testare’ le proprie capacità per sapere se bisogna preoccuparsi o meno. Il test da fare per se stessi o da sottoporre ad un familiare è diviso in 4 prove e 5 domande":

Le prove sono:

  • dire i nomi dei mesi o dei giorni della settimana all’indietro il più velocemente possibile senza inceppi;
  • fare un riassunto di qualcosa che si è sentito o letto un’ora prima;
  • dire a rovescio velocemente alcune parole, ad esempio MONDO o PALLA senza sbagliare;
  • ricordare gli eventi principali dell'ultima settimana.

Subito dopo aver fatto le prove, rispondere alle seguenti domande:

  • Al lavoro o in casa ti fanno notare che sei più distratta/o oppure troppo lenta/o?
  • Ti è capitato di uscire da un luogo noto e far fatica ad orientarti?
  • Devi controllare e ricontrollare in continuazione quello che stai facendo?
  • Ti capita spesso di bruciare quello che stai cucinando?
  • Dimentichi di pagare le bollette?

In caso di incertezze in una delle 4 prove e 1 risposta positiva ad una delle domande può essere utile rivolgersi ad un centro specializzato. Al contrario invece se le prove sono state superate senza troppa difficoltà, il consiglio utile è quello di tenere sempre allenata la nostra memoria: sotto alcuni importanti strumenti per farlo.

Esercizi per la memoria

Esistono alcune pratiche molto utili che allenano la memoria e permettono di tenere il cervello sempre in movimento, soprattutto negli anziani come non smettere mai di leggere e memorizzare, svillupare curiosità verso le cose. Utile è tenere anche un diario giornaliero e intraprendere nuove attività, che sia imparare a fare l'uncinetto o la maglia che non solo allenano la memoria a ricordare i punti, ma sono anche utili a livello motorio delle mani, o iniziare a dipingere con quadri a punti di colore. È importante utilizzare tutti i sensi per "ricordare", in questo modo la traccia del ricordo verrà rafforzata dall’utilizzo degli altri sensi, associandovi più input sensoriali.

Altre pratiche utili sono ad esempio:

  • aiutarsi con post-it e calendari per scrivere le cose che si devono fare;
  • associare le cose da ricordare a qualcos’altro. Ad esempio un nome che potrebbe essere legato ad una canzone;
  • fare esercizio fisico, come lunghe passeggiate, o bagni in piscina;
  • fare attività in grado di alleviare lo stress, l’ansia o la depressione che potrebbero intaccare negativamente la memoria.

Allenare la mente significa fare operazioni di confronto, associazione, elaborazione, assimilazione, classificazione, seriazione e rappresentazione. Tutte queste tecniche possono essere attuate attraverso alcuni tipi di giochi, da fare da soli o in compagnia, in quest'ultimo caso un'ottimo esercizio anche per lo spirito. Tra quelli consigliati ci sono:

  • bocce;
  • biliardo;
  • freccette;
  • giochi da tavolo;
  • dipingere;
  • modellare l’argilla.

e inoltre:

• Puzzle
• Dama e scacchi
• Gioco delle carte
• Inventare favole e rappresentarle con le marionette
• Sudoku
• Parole crociate

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