I punti chiave
A tre anni di distanza dalla diagnosi di demenza frontotemporale, la famiglia di Bruce Willis compie una scelta destinata a fare discutere. I familiari dell'attore hanno annunciato l'intenzione di donare il suo cervello alla scienza dopo la sua scomparsa, nella speranza che gli scienziati possano studiare in modo approfondito gli effetti della FTD. Nel suo recente libro "The Unexpected Journey", Emma Heming Willis ha rivelato che la famiglia ha deciso di donare il cervello dell'attore dopo la sua morte per trasformare una situazione dolorosa in un contributo significativo alla causa scientifica e sostenere la ricerca su una patologia neurodegenerativa ancora poco compresa.
L'annuncio di Emma Willis
"Questa decisione è emotivamente difficile, ma scientificamente necessaria per comprendere la demenza frontotemporale", ha dichiarato Emma Heming Willis nel suo libro, sottolineando l'importanza della scelta fatta da tutta la famiglia Willis, che ha lo scopo di aiutare medici e scienziati a saperne di più sulla malattia che ha avuto un impatto così profondo sulle loro vite. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo e ha inevitabilmente acceso il dibattito sulla scelta scioccante fatta dalla famiglia del divo di Hollywood; una decisione che punta, in realtà, i riflettori sulla ricerca e sulla necessità di portare avanti azioni concrete per combattere alcune malattie.
Perché donare il cervello alla ricerca
Dal 2022 Bruce Willis combatte la sua personale battaglia contro la FTD, meglio conosciuta come demenza frontotemporale. Nel 2022 all'attore fu diagnosticata l'afasia, che lo costrinse a ritirarsi dalla recitazione. L'anno successivo i medici aggiornarono la diagnosi, svelando che Willis soffriva di demenza frontotemporale, malattia neurodegenerativa che danneggia progressivamente funzioni come il linguaggio, il comportamento e la personalità. Nonostante ciò la famiglia ha scelto di trasformare la malattia in qualcosa di positivo, portando avanti progetti legati alla patologia e sensibilizzando l'opinione pubblica anche attraverso la scelta di donare il cervello dell'attore. "Secondo i ricercatori questa donazione può aiutare la comunità scientifica a identificare alterazioni cerebrali (proteine anomale, mutazioni, cambiamenti strutturali) che altrimenti sarebbero difficili da osservare. Un passo che considerano delicato, ma necessario", fa sapere il sito Marca.com.
Quello che è certo è che la scelta della famiglia Willis di donare il cervello dell'attore dopo la sua morte sta contribuendo a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla demenza frontotemporale, una patologia ancora poco conosciuta ma devastante per chi ne soffre e chi vive accanto a chi ne è affetto.