“Diventerà un museo”. Perché Carlo III non vuole vivere a Buckingham Palace

Carlo III non ha ancora scelto la sua residenza ufficiale, ma pare non abbia alcuna intenzione di vivere a Buckingham Palace, considerato troppo grande e impersonale

“Diventerà un museo”. Perché Carlo III non vuole vivere a Buckingham Palace

Buckingham Palace è uno dei simboli della Corona britannica, il punto di riferimento dei sudditi, uno dei palazzi più conosciuti al mondo e, per questo, una delle mete preferite dei turisti che si recano a Londra. L’associazione di pensiero tra i Re e questo Palazzo è diventata proverbiale. Eppure non tutti i sovrani britannici lo hanno amato. Sembra che neppure Re Carlo III ne sia particolarmente attratto: troppo grande e maestoso, freddo, impersonale. Un museo che non avrebbe nulla del calore di una casa vera. Un Palazzo non a misura d’uomo, ma “di Storia”, diciamo così. Per questo Sua Maestà non avrebbe alcuna intenzione di farne la sua residenza ufficiale. Forse verrà infranta una tradizione secolare, ma la predilezione per un palazzo più piccolo potrebbe rivelarsi una mossa vincente nella strategia di rinnovamento e “snellimento” della monarchia.

Buckingham Palace dalla regina Carlotta alla regina Elisabetta

Buckingham Palace deve il suo nome a John Sheffield, creato duca di Buckingham nel 1703, che acquistò l’antico edificio nel 1698. Allora il palazzo non era come lo vediamo oggi: ci sarebbero voluti anni, ampliamenti e restauri perché potesse evolversi fino alla forma attuale. Nel 1762 il figlio illegittimo del duca di Buckingham, Sir Charles Sheffield, vendette la residenza a Giorgio III, il quale decise di donarla alla moglie, la regina Carlotta, che ne fece una residenza privata. Solo all’inizio dell’Ottocento, grazie ai lavori voluti da Giorgio IV, la casa divenne un palazzo a tutti gli effetti. Fu la regina Vittoria, però, a renderla una residenza ufficiale decidendo di abitarvi stabilmente dopo la sua ascesa al trono, nel 1837.

Buckingham Palace divenne un simbolo talmente forte per il regno che, durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi lo bombardarono ripetutamente sperando, così, di fiaccare il morale degli inglesi. Il bombardamento più pesante avvenne nel 1940 e fu in quell’occasione che la Regina consorte Elizabeth Bowes Lyon (madre della regina Elisabetta) disse: “Sono contenta che siamo stati bombardati, così adesso posso guardare in faccia i poveri dell’East End, colpiti dalle bombe tutti i giorni”.

Buckingham Palace e la regina Elisabetta sono stati un binomio inscindibile fino al marzo 2020, quando la defunta sovrana lasciò il Palazzo a causa della pandemia. La monarca si trasferì nel più piccolo e raccolto Castello di Windsor, dove sarebbe stato più facile seguire le regole di distanziamento sociale. Nel marzo 2022, dopo la morte del principe Filippo e “complici” i lavori di ristrutturazione a Buckingham Palace, Elisabetta II decise di trasformare Windsor nella sua residenza ufficiale. Una scelta non casuale, perché nella tenuta la Regina conservava i ricordi più belli dei suoi anni con il marito. Ora il destino del Palazzo reale è nelle mani di Re Carlo III.

Clarence House, la residenza preferita

Il Palazzo reale da 775 stanze sarebbe troppo grande e dispendioso secondo il nuovo Re, che preferirebbe rimanere nella più tranquilla Clarence House, dove già vive, spostandosi nella casa di campagna di Highgrove per il fine settimana e riservando per il tempo libero anche l’amata dimora scozzese Birkhall, che fu di proprietà della Regina Madre. Birkhall si trova nella tenuta di Balmoral, ma a Carlo non piacerebbe neanche il Palazzo principale in cui sua madre trascorreva l’estate. Un insider ha rivelato: “[Il Re] ama assolutamente Birkhall. Sarei stupito se lo abbandonasse. Penso che sia molto più probabile che rimanga a Balmoral quando ci sono visite del primo ministro, ma lo consideri come un ufficio, come fa con Buckingham Palace”.

Piccola curiosità: Highgrove è nel ducato di Cornovaglia, che ora appartiene di diritto a William in quanto principe di Galles. Quando Carlo visiterà questa casa sarà, in un certo senso, “ospite” del figlio. Al momento, quindi, Clarence House sembrerebbe destinata a restare la residenza di Carlo III. Del resto gli uffici del Re sono sia in questa dimora sia a Buckingham Palace, segnale, forse dell’incertezza di Carlo in merito. Una decisione ufficiale non c’è ancora. Tuttavia non possiamo dimenticare che i lavori di restauro i Buckingham Palace sono ancora in corso e termineranno solo nel 2027: il sovrano potrebbe usare questa scusa per evitare di andarci a vivere.

Lo storico Hugo Vickers ha detto in proposito al Times: “Penso che scoprirete che [Carlo] rimarrà a Clarence House, cosa che anche la regina Elisabetta voleva fare, ma Winston Churchill la fece andare a Buckingham Palace”. Infatti prima dell’ascesa al trono la residenza dell’allora principessa Elisabetta e di Filippo era proprio Clarence House. L’esperta reale Tessa Dunlop ha dichiarato al Mirror: “Dopo il divorzio e la morte di uno dei suoi cari la cosa più logorante che possa fare è cambiare casa…Carlo ha chiarito che non vuole cambiare la sua residenza ufficiale londinese, Clarence House, per l’enorme, scomodo Buckingham Palace…Se vogliamo una royal family più moderna…non possiamo aspettarci che il 74enne…Re [lasci] la casa [in cui vive] da 20 anni per le 775 stanze di Buckingham Palace”.

Cosa ne sarà di Buckingham Palace?

Gli esperti reali sono d’accordo: Buckingham Palace potrebbe diventare a tutti gli effetti un museo aperto per molto più tempo rispetto a ora. Nella seconda epoca elisabettiana il Palazzo era visitabile quando la Regina si trovava a Balmoral per le vacanze estive, ovvero da luglio a ottobre, ma le cose potrebbero cambiare molto presto. Rendendo il Palazzo ancora più accessibile al pubblico, anche le spese di mantenimento diventerebbero maggiormente sostenibili. Pensiamo che solo la ristrutturazione in corso costerebbe la spaventosa cifra di 369 milioni di sterline, come riporta la Bbc. Buckingham Palace rimarrebbe anche il punto di riferimento per i banchetti di Stato.

Addirittura potrebbe diventare un Palazzo per gli ospiti importanti, ha detto una fonte al Sunday Times, sottolineando la presunta volontà del sovrano di rimanere a Clarence House: “[A Carlo] piace Clarence House, è [un uomo] piuttosto frugale e non vorrebbe che un interior designer modificasse Buckingham Palace per lui”. Senza contare che ulteriori cambiamenti implicherebbero costi ingenti che il piano di “snellimento” della monarchia non prevede. “Le persone che vengono in visita di Stato in Gran Bretagna si aspettando di restare a Buckingham Palace, quindi potrebbe diventare un museo e un palazzo per gli ospiti”, ha concluso l’insider.

Elisabetta II ci aveva abituato a una rassicurante routine: Buckingham Palace era la casa dove trascorreva l’inverno, dove lavorava, il Castello di Windsor era per i fine settimana, Balmoral era riservata alle vacanze estive e a Sandringham tutta la famiglia si riuniva per Natale (e la Regina vi rimaneva fino al 6 febbraio, anniversario della morte del padre, Giorgio VI, venuto a mancare nel 1952 proprio nella residenza nel

Norfolk). Tutto questo fa ormai parte di un passato che Re Carlo III non dimentica, ma che non può e non vuole ripetere all’infinito. Sua Maestà guarda al futuro, ma senza perdere di vista le casse della Corona.

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