Dal Grim Reaper allo spettro di Diana: le leggende della royal family

Antiche storie di fantasmi, tradizioni al limite della superstizione: ecco le leggende che contribuiscono da secoli all’affascinante mistero che circonda la Corona britannica

Dal Grim Reaper allo spettro di Diana: le leggende della royal family

La storia secolare della monarchia britannica si è forgiata su due piani paralleli: il primo è quello degli eventi verificabili, il secondo quello in cui i fatti si fondono con la fantasia e la paura dell’ignoto. Quest’ultimo ha contribuito a creare un alone misterioso attorno al trono su cui oggi siede Re Carlo III. Anzi, proprio da determinati avvenimenti sono nati racconti tramandatisi di generazione in generazione. Superstizioni e leggende antiche e narrazioni più recenti, ma altrettanto interessanti come, per esempio, i racconti sui fantasmi di Lady Diana e di Padre Benedictus. Il fascino di queste storie è innegabile ed è stato anche grazie alla Storia se è arrivato intatto fino a noi.

“Cattivi presagi”

L’incoronazione di un sovrano non può essere esente da superstizioni. È un momento delicato e pieno di tensione, poiché segna l’inizio ufficiale di un regno. Per questo si dice che il Re o la Regina debbano evitare a qualunque costo gli imprevisti durante il gran giorno. Ogni intoppo verrebbe considerato di pessimo auspicio. Anche Elisabetta II aveva il timore, come racconta l’Express, che qualcosa andasse storto durante la cerimonia a Westminster Abbey. Una delle sue paure, neanche tanto infondate, riguardava il peso della Corona di St. Edoardo, 2,23 chilogrammi. Nel periodo precedente all’incoronazione Sua Maestà si era allenata a portarla sul capo, ma nulla garantiva che non ci sarebbero stati problemi.

Pensiamo a cosa sarebbe accaduto se la Corona fosse caduta. Per fortuna tutto andò per il verso giusto ed Elisabetta regnò per 70 anni. Anthony Geffen, che intervistò la Regina a proposito della cerimonia del 2 giugno 1953, disse: “Aveva appena 27 anni quando fu incoronata e c’è una solida tradizione nella storia delle incoronazioni inglesi secondo cui qualunque cosa andasse storta verrebbe vista come un cattivo presagio".

Questa superstizione nasce dalle ansie legate al rito, visto come una sorta di riflesso del futuro regno. Naturalmente, da un punto di vista razionale, nulla lega i due elementi. Del resto, se volessimo essere pignoli, il giorno dell’incoronazione di Re Carlo III c’è stato qualcosa non ha funzionato alla perfezione: la carrozza del sovrano e della moglie è arrivata in leggero anticipo di fronte alla Porta Ovest di Westminster Abbey. Eppure Sua Maestà avrebbe incolpato William e Kate di essere in ritardo. Sarà un cattivo presagio? Di sicuro no, ma in caso il Re non potrà prendersela con i principi di Galles.

L’ombra di frate Benedictus

A nessuno è sfuggita l’inquietante figura incappucciata e con un bastone in mano che, durante l’incoronazione di Carlo III, ha attraversato la navata dell’Abbazia di Westminster. Per la precisione il personaggio misterioso è passato subito dopo il solenne momento in cui l’Arcivescovo di Canterbury ha posato la Corona sul capo di Carlo. Per questo molti hanno voluto pensare che fosse la morte (il Grim Reaper) a fare la sua apparizione, per ricordare al sovrano che, nonostante gli onori e i privilegi, rimane comunque un uomo e, come tale, un giorno dovrà abbandonare questa vita. Qualcun altro ha creduto che sotto al cappuccio vi fosse il fantasma di Diana, contrariato dall’incoronazione di Camilla.

C’è stato anche chi ha tirato fuori le leggende di tre fantasmi legati alla storia inglese e all’Abbazia di Westminster, che avrebbero assunto le sembianze del Grim Reaper: il primo è quello di John Bradshaw, il magistrato che nel 1694 venne nominato presidente della Corte di Giustizia che condannò a morte Carlo I d’Inghilterra (guarda caso). Bradshaw, per non farci mancare nulla, morì il giorno di Halloween del 1659 e venne seppellito a Westminster. Anche i resti del secondo spettro, ovvero il milite ignoto della Prima Guerra Mondiale recuperato in Francia, riposano in questo luogo, nella navata ovest. Il terzo, invece, è il fantasma di Padre Benedictus, che nel XVI secolo sarebbe stato ucciso nell’Abbazia durante un tentativo di furto.

Newsweek ha contattato l’Abbazia e scoperto che, come sempre, la soluzione sta nella semplicità e nella prevedibilità: la figura incappucciata non era che un povero sagrestano che ha collaborato all’organizzazione della cerimonia.

I “Guardiani della Torre”

La leggenda vuole che siano sei corvi a sorvegliare la Torre di Londra. Se andassero via la monarchia e il regno intero crollerebbero. Sarebbe stato Carlo II (un altro Re Carlo) a rendere la superstizione già esistente una vera e propria tradizione. Si racconta che al suo astronomo di corte John Flamsteed, non piacessero molto i corvi, poiché disturbavano le quotidiane osservazioni del cielo. Sua Maestà, però, non osò toccare gli splendidi animali. Era convinto che fosse la loro presenza a garantire prosperità al regno. Così preferì spostare l’osservatorio a Greenwich, nonostante le lamentele di Flamsteed.

La Cerimonia delle Chiavi

La Torre di Londra è celebre per un’altra tradizione scaramantica, la Cerimonia delle Chiavi, che si ripete allo stesso modo ogni sera da circa 700 anni. Alle 21.53 il capo delle guardie della Torre (Yeoman Warder), in una mano una lanterna, nell’altra le Chiavi del Re, percorre la distanza tra la Byward Tower e la Traitor’s Gate. Lì trova le Foot Guards incaricate di accompagnarlo a chiudere l’intera fortezza. Quando il gruppo alla Bloody Tower una sentinella dice: “Alt! Chi è là?” . Il capo delle guardie risponde: “Le Chiavi”, l’altro ribatte: “Le chiavi di chi?” e lo Yeoman Warder risponde: “Le Chiavi di Re Carlo”. Infine la sentinella dichiara: “Passate, tutto va bene”. Di fronte alla White Tower, invece, il capo delle guardie esclama: “Dio preservi Re Carlo”. Il rito avrebbe origine nel 1340, quando Edoardo III si sarebbe recato a sorpresa nella Torre e, trovandola priva di sorveglianza, si sarebbe adirato al punto da far imprigionare il guardiano assente, Edward de la Beche e ordinare che la Torre di Londra venisse chiusa ogni sera.

Le api del regno

Per tradizione (e superstizione) quando un sovrano britannico passa a miglior vita l’apicoltore dei 5 alveari di Buckingham Palace e dei 2 di Clarence House (circa 20mila api in totale) ha il dovere di “informare” le api del triste evento posizionando delle coccarde nere e recitando una formula precisa. Se non lo facesse le api non produrrebbero più miele, dice la leggenda. Il rito affonda le radici nella mitologia celtica, che riteneva le api una sorta di tramite tra il nostro mondo e l’aldilà e nella vita contadina, legato ai ritmi della natura. Quando è morta la regina Elisabetta, lo scorso 8 settembre, l’apicoltore John Chapple ha rispettato la tradizione. Al Daily Mail ha raccontato come si svolge il rito: “Si bussa su ogni alveare e si dice: ‘La padrona è morta, ma non ve ne andate. Il vostro signore sarà un buon padrone per voi’. La persona che è morta è il padrone o la padrona degli alveari, qualcuno di importante nella famiglia che scompare e non c’è nessuno di più importante della Regina, non è vero?”.

Il fantasma di Lady Diana

Nel 2022 la sensitiva Jasmine Anderson riferì al Daily Star che il fantasma di Lady Diana non avrebbe mai abbandonato Windsor, in particolare l’Adelaide Cottage, dove vivono i principi di Galles. Lo spettro della principessa vagherebbe soprattutto nella camera della principessa Charlotte, forse per proteggerla, benché non sia chiaro da cosa e perché mai George e Louis non avrebbero bisogno di questa presunta protezione. Il biografo Kenneth Rose raccontò che il 2 gennaio 2001 la regina Elisabetta avrebbe chiamato un esorcista per liberare Sandringham, in particolare la stanza in cui era morto Giorgio VI nel 1952, dal fantasma della prima.

Strano per una donna all’apparenza razionale come la defunta sovrana. Per quale ragione, poi, il presunto spettro di Lady Diana dovrebbe infestare proprio Sandringham? È più probabile, invece, che la suggestione abbia giocato un brutto tiro alla corte inglese.

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