"Italia verso la fine della procedura di infrazione". I dati Ue su Pil e deficit promuovono il governo Meloni

La Commissione ricalca i numeri italiani su inflazione e deficit: per chiudere la procedura serviranno i dati Eurostat di aprile e un rapporto deficit/Pil sotto il 3%

"Italia verso la fine della procedura di infrazione". I dati Ue su Pil e deficit promuovono il governo Meloni
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La fotografia scattata da Bruxelles arriva come un segnale politico ed economico difficile da ignorare: le nuove previsioni della Commissione europea ricalcano in modo quasi perfetto quelle del governo italiano. Un allineamento che, nei fatti, equivale a un riconoscimento ufficiale della solidità dei conti e della credibilità delle stime nazionali.

Le previsioni d'autunno

Nelle previsioni d’autunno, l’esecutivo comunitario indica per l’Eurozona un’inflazione al 2,1% a fine 2025, in discesa all’1,9% nel 2026 e poi al 2% nel 2027. Per l’Ue i valori restano vicini: 2,5% nel 2025, 2,1% nel 2026 e 2,2% nel 2027. L’Italia mostra un profilo ancora più contenuto: 1,7% nel 2025, 1,3% nel 2026 e 2,0% nel 2027. Numeri che Bruxelles di fatto conferma, riprendendo il quadro programmatico messo nero su bianco dal governo.

Il fronte politico

A questo quadro si aggiunge la precisazione politica e tecnica arrivata dal commissario all’Economia Valdis Dombrovskis. Nel corso della conferenza stampa, il vicepresidente della Commissione ha dichiarato che il deficit/Pil italiano per quest’anno è previsto “scendere sotto il 3%”, una valutazione in linea con quanto stimato dall'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Nel testo scritto del suo intervento iniziale era indicato che il calo avrebbe raggiunto il 3%.

Rispondendo a una domanda sulle prospettive della procedura per indebitamento eccessivo, Dombrovskis ha spiegato che la decisione sull’uscita potrà essere presa solo dopo i dati finali verificati da Eurostat, attesi ad aprile. E ha aggiunto che, se il deficit/Pil sarà effettivamente sotto il 3%, la valutazione sull’abrogazione della procedura verrà esaminata nel prossimo pacchetto di sorveglianza semestrale, previsto per la primavera 2026.

Il doppio segnale

L’esito è un doppio segnale: Bruxelles conferma le stime

italiane sull’inflazione e riconosce che la traiettoria del deficit appare coerente con gli obiettivi di rientro. Un allineamento che, per il governo, vale come un attestato ufficiale sulla solidità del percorso di bilancio.

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