Sondaggio choc per Macron: così i francesi "licenziano" il presidente

Sondaggi in picchiata per l'inquilino dell'Eliseo e per il premier Bayrou. Un doppio record negativo che alimenta tensioni politiche e malcontento sociale in Francia

Sondaggio choc per Macron: così i francesi "licenziano" il presidente
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Emmanuel Macron e François Bayrou segnano un record negativo nella storia politica francese: secondo il barometro IFOP/JDD di luglio, formano il duo presidenziale meno popolare dalla nascita della Quinta Repubblica. Il presidente raccoglie solo il 19% di approvazione, mentre il primo ministro tocca un minimo storico con appena il 18%.

Mai, nemmeno nei momenti più bui della crisi dei Gilet gialli, Macron era sceso sotto la soglia simbolica del 20%. Anche se François Hollande detiene ancora il primato del presidente meno apprezzato (13% nel 2014), all’epoca il suo primo ministro Manuel Valls godeva di un gradimento molto più elevato (38%), portando la media dell’esecutivo a 51 punti. Oggi, la coppia Macron/Bayrou si ferma a un modesto 37. L'aumento dell'impopolarità è particolarmente evidente tra gli artigiani (+10 punti), i dirigenti d'azienda (+18 punti), coloro che vivono nelle comunità rurali (+13 punti) e tra i socialisti (+21 punti).

Colpisce in particolare il crollo tra i sostenitori storici: tra chi ha votato Macron al primo turno delle presidenziali 2022, il tasso di soddisfazione scende al 49%. A perdere fiducia sono anche i dirigenti d’azienda (-18 punti) e i quadri (-8 punti), un tempo colonna portante del suo elettorato. I pochi difensori rimasti lodano il “volontarismo” del presidente, ma le critiche sono feroci: molti lo accusano del disastro dei conti pubblici, della crescita del debito e di una gestione che starebbe portando la Francia al declino. Molti cittadini attribuiscono direttamente a Macron la responsabilità dell’aumento del debito pubblico e del disavanzo. Le accuse si concentrano sulla percezione che il presidente stia "spendendo male" le risorse del Paese, senza affrontare efficacemente le emergenze sociali. Le recenti denunce dello stesso Bayrou sullo stato delle finanze hanno accentuato questa sfiducia, trasformandosi in un boomerang politico.

A Macron restano poco meno di due anni per convincere i francesi a continuare ad avere fiducia nel suo gruppo politico, ma qualunque cosa accada alla sua popolarità da qui al 2027, la Francia avrà un nuovo presidente. L'articolo 6 della Costituzione della Quinta Repubblica, infatti, stabilisce che nessuno può ricoprire più di due mandati consecutivi.

Per Bayrou, il giudizio è ancor più severo: con l’82% di scontenti, diventa il premier meno apprezzato della storia recente. Il picco negativo è legato alle recenti proposte di riforma: tra queste, la soppressione di due giorni festivi e la monetizzazione della quinta settimana di ferie, viste come un attacco agli acquisiti sociali, così come il giro di vite sulle affezioni di lunga durata, giudicato punitivo verso i più vulnerabili. Il malcontento diffuso si nutre della percezione di un primo ministro distante, rappresentante di un'élite insensibile alle difficoltà quotidiane.

I due, col passare dei mesi, sono visti sempre più come figure senza prove di polso sulle questioni che attanagliano i cittadini, appartenenti a una classe dirigente che non ha mai dovuto fare sacrifici.

Il premier, in particolare, viene descritto come un simbolo di privilegio e disconnessione, che impone austerità a chi già arranca nel quotidiano. Questo sentimento si riflette nei commenti durissimi dei cittadini intervistati: molti parlano di “tradimento” e di un potere che “si accanisce contro i più deboli”.

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