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"Chissà con quanti Kh-31A si può affondare la Type 076". Il post russo che ha fatto infuriare la Cina

Un post di un noto milblogger russo, "Fighterbomber", ha scatenato le ire del web in Cina. Ecco cosa è successo

"Chissà con quanti Kh-31A si può affondare la Type 076". Il post russo che ha fatto infuriare la Cina
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Dall'inizio degli eventi bellici in Ucraina, una figura del mondo virtuale fatto di social è assurta agli onori della cronaca: il milblogger. Si tratta molto spesso di esperti del mondo militare che, principalmente in forma anonima, riportano eventi e commentano – non sempre in modo piegato alle narrazioni statali – l'andamento del conflitto, sia provenendo dal lato ucraino sia da quello russo.

Uno in particolare, il cui nome virtuale è “Fighterbomber”, è tra i più seguiti per via delle sue analisi sulla guerra in corso, a volte non proprio prone alla propaganda del Cremlino. “Fighterbomber”, come suggerisce anche l'alias di Ilya Tumanov, è un milblogger russo che si occupa principalmente di aviazione militare, ma che saltuariamente commenta gli eventi maggiori che riguardano il settore della Difesa.

Il primo dicembre, sul suo omonimo canale Telegram, “Fighterbomber” ha postato due foto della nuova unità da assalto anfibio (tipo LHD – Landing Helicopter Dock) cinese di classe Type 076 mentre sta effettuando le sue prime prove in mare vicino a Shanghai, commentando “interessante, chissà quanti Kh-31A ci vorrebbero per affondare una nave simile”, e tanto di emoticon dall'espressione “attenta”.

Telegram fighterbomber

Il Kh-31A è un missile supersonico da crociera antinave di fabbricazione russa pensato per colpire (e possibilmente affondare) le unità navali di dislocamento superiore alle 4500 tonnellate.

Tumanov si ritiene sia un ufficiale in servizio attivo dell'aeronautica militare russa (VKS) e il suo post sulla nave da assalto anfibio ha scatenato i canali di Open Source Intelligence (Osint) cinesi con commentatori che hanno identificato i marinai ritenuti autori della foto (a quanto pare quindi “rubata”), e con altri utenti che hanno minacciato di pubblicare i dati personali delle persone coinvolte come forma di “ritorsione online”. Altri ancora hanno chiesto al ministero della Difesa russo di presentare scuse formali in quanto il post è stato percepito da molti come un gesto ostile nei confronti di un partner chiave. Alcuni utenti hanno chiesto che a Tumanov venga vietato l'ingresso in Cina e che vengano presi provvedimenti all'indirizzo dei marinai che hanno scattato le foto delle prove in mare della nave, che dovevano restare “a porte chiuse”.

Tumanov ovviamente non rappresenta il governo russo, né l'aviazione russa, ma il suo post ha mostrato come i rapporti tra due partner strategici quali sono Russia e Cina possano essere fragili nel mondo odierno, in cui l'informazione passa attraverso i social e piattaforme di comunicazione di ampia diffusione che non sono soggette ad alcun tipo di “controllo”. In particolare è la reazione degli utenti cinesi a essere indicativa di come certe dinamiche siano del tutto universali: sono le stesse che si leggono in occasione di dichiarazioni di personalità statali in Occidente o di semplici “addetti ai lavori” (e non) quando parlano di tematiche ritenute importanti dall'opinione pubblica.

Il post incriminato è ancora visibile sul canale Telegram “Fighterbomber”, e l'autore non ha sentito il bisogno di esprimere chiarimenti o rispondere alle critiche. È interessante però notare che tra i più di 50 commenti al post, tutti di utenti russi, nessuno esprime criticismo nei confronti di quanto detto da Tumanov e anzi, qualcuno risponde seriamente dicendo, ad esempio, che basterebbe un missile balistico, che i missili “Oniks” o “Zircon” sarebbero più efficaci dei Kh-31, che ci vorrebbero siluri o bombe guidate ben piazzate (anche riferendosi alle Quicksink statunitensi), e qualcun altro addirittura afferma che “ce lo farà vedere Taiwan”, a metà tra il serio e i faceto. Addirittura un utente afferma che “tali “amici” (riferendosi ai cinesi n.d.r.) dovrebbero finire in un museo”.

Si tratta di un canale per appassionati, e quindi tecnico, ma il fatto che nessuno tra gli utenti russi abbia sollevato la questione del possibile incidente diplomatico è indicativa di come ci sia una profonda differenza tra

l'atteggiamento russo e quello occidentale, soprattutto italiano, davanti a episodi simili, e di come – forse – questa amicizia strategica tra Russia e Cina non sia così diffusamente popolare come invece si vuole far credere.

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