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"Basta rifugiati se non rispettate Dublino": il ricatto tedesco all'Italia

Il ministro degli Interni Nancy Faeser ha dichiarato che il suo Paese sospenderà i colloqui per l'approvazione di richieste d'asilo dei migranti fino a che l'Italia non rispetterà le regole di Dublino

Foto d'archivio
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La Germania volta di nuovo le spalle all’Italia. Il motivo è sempre la crisi dei migranti, vero e proprio catalizzatore di conflitti all’interno dell’Unione europea. Il ministro dell’Interno della Repubblica federale, Nancy Faeser, ha reso nota la linea del suo governo: “L’Italia non sta rispettando le riammissioni del sistema di Dublino. E finché non lo farà, nemmeno noi accoglieremo altri rifugiati dall’Italia”.

L’ennesima doccia gelida per il nostro Paese è stata trasmessa dall’emittente televisivo tedesco Zdf. Le motivazioni sono le stesse che Berlino ha utilizzato per sospendere il meccanismo volontario di solidarietà, notizia trapelata il 12 di settembre sul quotidiano Die Welt. “Abbiamo già accolto rifugiati dall'Italia in passato e ora abbiamo sospeso i colloqui”, ha aggiunto l’esponente socialdemocratica. “Esiste l'obbligo internazionale di accogliere i rifugiati che chiedono asilo. Non ci può essere un tetto, ma vogliamo controllare questa situazione in modo più forte attraverso accordi sulla migrazione”.

Sembrano essere caduti nel vuoto, dunque, gli appelli del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Giovedì 21 settembre, nel corso di una conferenza stampa a Siracusa con il suo omologo tedesco Frank Walter Steinmeier, il capo dello Stato ha chiesto di non affrontare il problema con “provvedimenti tampone, ma con una visione del futuro”, e ha definito l’accordo di Dublino “preistoria”. Lo stesso presidente della Repubblica federale si è detto fiducioso sulla ripresa del dialogo tra i due Paesi e ad una discussione su eventuali cambiamenti al patto per la ridistribuzione dei migranti. Una posizione, questa, che sembra non essere condivisa dal governo di Olaf Scholz.

Le dichiarazioni del ministro Fraeser sono uno schiaffo anche alla proposta in dieci punti di Ursula Von der Leyen, giunta in visita a Lampedusa assieme al premier Giorgia Meloni domenica 17 settembre. In quell’occasione, il presidente della Commissione europea ha esposto un piano per aiutare l’Italia nel gestire e limitare gli enormi flussi migratori provenienti dall’Africa, sottolineando la necessità di coinvolgere tutti i Paesi e le istituzioni europee.

Roma, quindi, si trova nuovamente da sola a gestire un fenomeno di proporzioni epocali e impossibile da affrontare

senza un coordinamento sovranazionale. Oltre alla Germania, anche la Francia ha deciso di respingere i migranti in arrivo dal nostro Paese, rinforzando la frontiera con gendarmi, droni ed elicotteri, in aperta violazione all’accordo di Shengen.

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