Avviso dal Colle: la Flotilla accetti la mediazione, incolumità a rischio. La telefonata Mattarella-Meloni

Il capo dello Stato agli attivisti: raccogliete la disponibilità del Patriarcato a consegnare gli aiuti. La premier: "Grazie al presidente e ai partiti che hanno accolto il suo appello"

Avviso dal Colle: la Flotilla accetti la mediazione, incolumità a rischio. La telefonata Mattarella-Meloni
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L'avviso ai naviganti arriva direttamente da Sergio Mattarella ed è di quelli che non passano inosservati. Non solo perché le sue parole fanno seguito alle ripetute interlocuzioni di questi giorni sia con il governo italiano che con il Vaticano, ma anche perché l'appello alla Global Sumud Flotilla viene direttamente da chi ricopre il duplice ruolo di presidente della Repubblica e capo delle Forze armate. Le stesse - prima con la fregata Fasan e poi con la fregata anti-sommergibile Alpino - che nei giorni scorsi sono state mobilitate per fornire assistenza ai cittadini italiani presenti sulle 51 barche che compongono il convoglio. Un'iniziativa, dice Mattarella, di "valore". Ed è proprio "al fine di salvaguardare" questo valore che "si è espresso con ampia risonanza e significato" che "appare necessario preservare l'obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza". Per questo, aggiunge il presidente della Repubblica, "mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla" affinché "raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato latino di Gerusalemme di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza".

Quelle di Mattarella sono parole che riconoscono la valenza simbolica dell'azione messa in campo dalla Flotila. E del resto il capo dello Stato ha ripetutamente denunciato la tragedia umanitaria in corso a Gaza, al punto che il primo di agosto il presidente israeliano Isaac Herzog gli replicò piuttosto piccato. Ma il suo appello - condiviso e anticipato alla premier Giorgia Meloni nel corso di una lunga conversazione telefonica - è anche in linea con le preoccupazioni e gli inviti del governo italiano a non forzare il blocco navale di Israele. Perché, aveva detto il ministro della Difesa Guido Crosetto alle Camere, una cosa sono le acque internazionali, altra quelle israeliane dove la Marina italiana non sarà più in grado di "garantire la sicurezza". "L'intendimento è voler consegnare aiuti a Gaza" o "forzare un blocco navale in un territorio di guerra", si chiedeva due giorni fa Meloni a margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York. Perché in questo secondo caso, aveva aggiunto la premier, "l'opposizione mi deve dire se ritiene che l'Italia dovrebbe mandare le proprie navi e dichiarare guerra a Israele".

Ed è evidente che il quesito è stato oggetto di riflessione anche con Mattarella, il quale deve aver avuto la stessa percezione di concreto pericolo per l'incolumità della Flotilla che hanno manifestato Meloni, Crosetto e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Il valore della vita umana sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, ma - dice il capo dello Stato - richiede di evitare di porre a rischio l'incolumità di ogni persona".

Di qui l'invito a non forzare il blocco navale e preservare le 40 tonnellate di aiuti alimentari destinati a Gaza. Un appello inevitabilmente diretto soprattutto alle opposizioni, visto che sono quatto i parlamentari italiani che fanno parte della Flotilla: l'eurodeputata Avs Benedetta Scuderi, il senatore M5s Marco Croatti, il deputato del Pd Arturo Scotto e l'europarlamentare dem Annalisa Corrado, quest'ultima vicinissima alla segretaria del Pd Elly Schlein. Che ieri, a differenza di Giuseppe Conte, ha scelto di non commentare le parole di Mattarella e il suo invito ad accettare la mediazione facendo passare gli aiuti per Cipro e raccogliendo la disponibilità offerta dal Patriarcato latino di Gerusalemme di consegnarli in sicurezza a Gaza. Appello che gli attivisti hanno però respinto. "Pronti a valutare mediazioni, ma non cambiando rotta. Vogliamo rompere il blocco navale", è stata la replica arrivata dalla Flotilla. Meloni, invece, ringrazia Mattarella per le sue "sagge parole" e "i partiti e gli esponenti di opposizione" che hanno accolto il suo appello.

"In questa fase - dice la premier - è fondamentale lavorare per garantire l'incolumità delle persone coinvolte e non assecondare chi sostiene che l'obiettivo dell'iniziativa debba essere forzare il blocco navale israeliano. Scelta che sarebbe molto pericolosa".

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