Il "caso Durigon" va verso una definitiva soluzione? Dalle parole di Matteo Salvini si evince l'intenzione di sgomberare la complicata questione dalle mani del premier Mario Draghi: il leader della Lega vuole affrontare personalmente la vicenda su cui la sinistra ha subito messo le mani per chiedere a gran voce le dimissioni del sottosegretario leghista all'Economia. Il numero uno del Carroccio ha fatto sapere che a stretto giro terrà un faccia a faccia proprio con colui che definisce il padre di quota 100: "Mi vedrò con Claudio nei prossimi giorni e vedremo come andare avanti per il governo e il Paese. Ci troveremo e decideremo in totale serenità cosa fare".
Il nodo Lamorgese
Salvini, intervenuto ai microfoni di Agorà su Rai 3, è stato interpellato anche sul tema relativo a Luciana Lamorgese. Il ministro dell'Interno è finito nel mirino del centrodestra, che chiede un rapido cambio di passo dopo un'estate fallimentare tra rave party e boom di sbarchi di immigrati sulle coste italiane. A fare voce grossa è proprio il leader leghista, che già da settimane pretende una risposta immediata e che oggi ha rincarato la dose: "Se Lamorgese è capace di fare il ministri lo faccia, se ha voglia di fare il ministro lo faccia, altrimenti lasci spazio a qualcun altro".
L'esponente di spicco del partito di via Bellerio ha ricordato che è sempre valida la richiesta fatta a Draghi di un incontro a tre con la Lamorgese, anche perché "deve cominciare a fare il ministro" considerando che "gli italiani non se ne stanno accorgendo". Salvini infatti non ha usato giri di parole e chiaramente ha ribadito che dal punto di vista della sicurezza nazionale "c'è qualcosa che non funziona". Nelle scorse ore aveva nuovamente bocciato l'operato della Lamorgese e aveva colto l'occasione per lanciare una forte stoccata: "Penso che sarà necessario pensare ad un cambio, altrimenti i problemi di sicurezza nazionale non li gestiamo. Deve fare il ministro. Cosa che non ha cominciato a fare".
Vertice con Forza Italia
Prossimamente ci sarà un incontro con tutti i ministri e i capigruppo di Lega e Forza Italia alla presenza di Silvio Berlusconi "per lavorare insieme". L'ex titolare del Viminale ha informato che si parlerà della riforma fiscale ("per sventare la richiesta di patrimoniale che Pd e 5 Stelle porteranno avanti") e della giustizia. All'ordine del giorno anche la revisione del reddito di cittadinanza, "che si è rivelato uno strumento fallimentare".
"Se torna la legge Fornero..."
Nell'intervista fatta a Salvini si è parlato anche di un ipotetico ritorno della legge Fornero quando quota 100 finirà il proprio percorso. Su questo il leader della Lega ha messo le mani avanti e avvertito lo schieramento rosso pronto a sponsorizzare il ripristino della norma voluta dall'ex ministro del Lavoro del governo Monti: "Se qualcuno dovesse pensare a un ritorno della legge Fornero per le pensioni, siamo pronti a mettere i tir all'ingresso delle autostrade".
La questione vaccini
Infine Salvini si è espresso sul tema dei vaccini, ricordando che allo stato attuale l'obbligo di vaccinazione non è presente in nessun Paese europeo e che in molti non è nemmeno necessario ricorrere al green pass per usufruire delle attività: "Perché noi dovremmo fare in un altro modo?".
Da una parte ha sottolineato che circa il 70% degli italiani si è vaccinato senza imposizioni "perché capiscono e scelgono", dall'altra ha riconosciuto che un milione e mezzo di italiani sopra i 60 anni "ancora non sono tutelati e sbagliano perché a quell'età il vaccino salva la vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.