
Suona come una presa in giro ma è tutto vero: Glovo offre ai suoi rider un "buono caldo". Cioè aumenterà il compenso di pochi (pochissimi) centesimi a seconda delle temperature. "Così si potranno comprare creme solari, acqua e sali minerali". Nello specifico, è previsto un premio del 2% sulla consegna per temperature tra i 32 e i 36 gradi, del 4% fino ai 40 gradi, dell'8% per colonnine superiori ai 40 gradi. Tutto appare equo sulla carta, ma nel calcolo pratico si traducono in cifre contenute: su una consegna standard di circa 2,50 euro, il premio varia tra i 5 e 20 centesimi, somme chiaramente insufficienti rispetto ai rischi.
Dal fronte sindacale arriva una replica dura: secondo Nidil Cgil, nessun bonus può giustificare l'esposizione a condizioni climatiche pericolose. Nella lettera inviata a Glovo, si sottolinea che il Decreto legislativo 81/2008 impone la valutazione e prevenzione dello stress termico. La posizione dei sindacati è ferma: in caso di ondate di calore, l'attività all'aperto va sospesa, non incentivata. Il Movimento 5 Stelle, attraverso Valentina Barzotti, ha chiesto l'inclusione dei rider nel protocollo nazionale per la sicurezza sul lavoro, sostenendo che la proposta di Glovo rischia di trasformare il caldo in "ricatto economico".
Il Piemonte fa da apripista: le misure previste dall'ordinanza anti-caldo, che regola le condizioni di lavoro in situazioni di esposizione diretta e prolungata al sole, adesso non riguardano più solo operai o lavoratori del settore del florovivaismo, ma anche ai riders. "Siamo i primi ad allargare l'ambito di applicazione" dichiara il presidente del Piemonte, Alberto Cirio.