Spiragli di normalità in Israele a poco più di due settimane dal cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Due anni dopo il 7 ottobre 2023, il ministro della Difesa, Israel Katz, ha annunciato la fine dello stato di emergenza in vigore nel Sud, e ormai solo lì, che consentiva all'esercito israeliano di limitare gli assembramenti, chiudere scuole e istituzioni e limitare la circolazione in alcune aree. Si chiude così la "situazione speciale" nell'intero Paese. "La decisione riflette la nuova realtà della sicurezza nel Sud del Paese - ha spiegato Katz - raggiunta grazie alle azioni determinate e potenti degli ultimi due anni delle nostre eroiche truppe contro Hamas".
A Gaza, intanto, si continua a scavare per il recupero dei cadaveri degli ostaggi morti, con la Croce Rossa, mezzi e uomini arrivati dall'Egitto, e con Hamas autorizzata a varcare la linea gialla per cercarli. Ne restano ancora 12 nella Striscia, dopo che il gruppo ne ha restituito uno ieri sera, trovato a Gaza City. Hamas sostiene di poterne recuperare tra i 7 e i 9 e di aver avviato le operazioni, ma Israele afferma di non aver ricevuto informazioni dai mediatori. Le famiglie dei rapiti deceduti hanno chiesto agli Stati Uniti e al governo israeliano di Benjamin Netanyahu di non procedere con la seconda fase del piano fino a quando le salme non saranno restituite, convinti che Hamas sappia "esattamente" dove si trovi ognuno dei corpi e stia solo prendendo tempo.
Il passaggio alla fatidica fase due è vincolato al ritorno di tutti i rapiti. Eppure un funzionario dell'ufficio di Netanyahu ha dichiarato al Times of Israel che la ricostruzione potrebbe partire subito nelle zone sotto il controllo delle Forze di Difesa israeliane (Idf): "Il terreno è libero e possiamo iniziare a costruire". Ma a frenare i propositi è stato il ministro delle Finanze e leader dell'ultradestra religiosa Bezalel Smotrich, che ritiene il disarmo di Hamas "condizione fondamentale" precedente alla ricostruzione.
Quanto al futuro politico della Striscia, il figlio di Marwan Barghouti, detenuto da 23 anni in carcere in Israele e papabile futuro leader palestinese, si è rivolto a Trump per chiedere la liberazione del padre, prima del voto in cui la Knesset discuterà l'introduzione della pena di morte per i terroristi la prossima settimana.
A Gaza prosegue la sepoltura di decine di cadaveri di palestinesi restituiti da Israele sulla base degli accordi (i corpi di 15 palestinesi per ogni ostaggio israeliano deceduto restituito). In totale, dopo il ritorno di 16 rapiti israeliani, i corpi palestinesi hanno superato quota duecento. Molti cadaveri sono irriconoscibili e mutilati, sostiene il ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas, che ha aperto un ufficio per il riconoscimento.
Una decina di palestinesi sono rimasti uccisi nelle scorse ore nella Striscia, ma il segretario di Stato americano Marco Rubio ha voluto
precisare, specie dopo l'attacco di sabato in cui è stato colpito un membro della Jihad islamica, che non si tratta di violazioni del cessate il fuoco, ma che Israele "non ha rinunciato all'autodifesa da minacce imminenti".