Lorenzo Fontana: "Mi sono commosso per l'Ave Maria che unisce tutti"

Il presidente leghista della Camera Lorenzo Fontana, cattolico: "Il saluto di Papa Leone XIV 'la pace sia con voi' assume un rilievo centrale, quasi programmatico"

Lorenzo Fontana: "Mi sono commosso per l'Ave Maria che unisce tutti"
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Sono le 21,45 e il cellulare del presidente della Camera Lorenzo Fontana è occupato in continuazione. Anche per lui, leghista e cattolico osservante, è stata una giornata indimenticabile. Ha appreso la notizia della fumata bianca durante un convegno a Montecitorio, poi alle 18,30 è tornato nel suo studio ad attendere in televisione il nome del successore di Francesco. Da solo, senza collaboratori, si è emozionato al momento della benedizione. «Non avevo in mente un nome preciso -confida- ma pensi alla fatalità. Poco prima mi ero documentato proprio su Prevost, incuriosito dal profilo di questo cardinale americano che ha vissuto in Perù».

Presidente Fontana, quante novità in una sola elezione alla successione di Pietro: il primo nordamericano, il rimando a un pontefice sociale dell'Ottocento, la preghiera in piazza e la concessione dell'indulgenza. Come cattolico cosa ha provato?

«Sono molto commosso e contento. Mi è piaciuto. Il suo discorso è stato ricco di contenuti, profondità teologica e riferimenti spirituali. Scopro anche con gioia che Papa Leone XIV ha studiato all'Angelicum, l'università dove anch'io sto proseguendo i miei studi in filosofia».

Le prime parole pronunciate del neo Papa sono state un leit motiv: la pace. Sarà la figura giusta per aiutare a sanare lo scenario di guerra globale?

«Sin dal suo saluto iniziale, La pace sia con voi, il Santo Padre ha lanciato un messaggio di straordinaria attualità. In un tempo segnato da tensioni, conflitti e incertezze a livello internazionale, quell'invocazione alla pace assume un rilievo centrale, quasi programmatico. È un appello che sprona tutti, credenti e non, alla responsabilità, all'impegno e alla speranza».

Sui temi sensibili come l'etica e l'immigrazione, quali posizioni si aspetta dal nuovo pontefice?

«La scelta del nome, Leone XIV, richiama esplicitamente la continuità con Papa Leone XIII, il grande pontefice della Rerum Novarum, della dottrina sociale della Chiesa. Un riferimento che non è solo storico, ma che è anche fortemente simbolico. Leone XIII è stato il Papa che scrisse la preghiera a San Michele Arcangelo. Oggi, 8 maggio (ieri ndr), è proprio la giornata in cui si ricorda l'apparizione di San Michele Arcangelo. Ed è la giornata della Madonna di Pompei, che il Santo Padre ha citato con affetto e profondità: "Maria cammina in mezzo a noi».

Questa scelta del collegio cardinalizio, in continuità con il magistero di Papa Bergoglio, quale segnale rappresenta per governanti e politici?

«Leone XIV si è definito figlio di Sant'Agostino, che è figura centrale nella Chiesa. Un santo che non nasce tale, ma che lo diventa - e diventa uno dei più grandi padri della Chiesa - al culmine di un lungo e tormentato cammino interiore, segnato dalla ricerca della verità e dall'acquisizione di una profonda consapevolezza spirituale. Significativa è stata la recita dell'Ave Maria insieme ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro. Un gesto che ha unito spiritualmente milioni di persone nella preghiera. Ringrazio Papa Leone XIV per la ricchezza che, fin dalle sue prime parole e dai primi gesti, ci ha donato».

Ha già pregato per il nuovo Papa?

«Tutti i giorni prego il Papa. La sua è una missione difficile, complicata e pesante. Adesso particolarmente».

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