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Offensiva dei collettivi anti-Israele negli atenei

Sale l'offensiva dei collettivi universitari. Napoli, Torino, Genova, Bologna e ora anche Bari

Offensiva dei collettivi anti-Israele negli atenei

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Sale l'offensiva dei collettivi universitari. Napoli, Torino, Genova, Bologna e ora anche Bari. Occupazioni, aggressioni verbali, contestazioni dei relatori ebrei. I gruppi estremisti di sinistra, con una minoranza di studenti politicizzati, tengono in scacco l'intero mondo dell'università italiana, e provano a dettare legge nelle istituzioni accademiche, chiedendo il boicottaggio di Israele.

«Gli studenti e le studentesse dell'università di Bari - di questo ha dato notizia il gruppo Cambiare rotta del capoluogo pugliese - hanno fatto pressione al senato accademico dopo mesi di mobilitazione, riuscendo a strappare come risultato una seduta di senato accademico straordinaria il 9 aprile per discutere del bando Maeci, della decisione di Bronzini (il rettore, ndr) di dimettersi dalla fondazione Med-Or e la rimessa in discussione degli accordi da noi intercettati nei singoli dipartimenti».

Gli episodi del genere ormai non si contano e la sensazione è di una crescente, e inquietante, mobilitazione unitaria. La parola d'ordine, per tutti, è la fine dei progetti di collaborazione con le università del Paese ebraico, impegnato nella guerra contro Hamas, l'organizzazione terroristica responsabile delle atrocità del 7 ottobre. Sono centinaia i bandi e gli accordi in essere in Italia, con tutti i Paesi del mondo, anche quelli retti da regimi dittatoriali e totalitari, ma nel mirino ci sono solo le relazioni con gli atenei di Israele, unica democrazia del Medio oriente.

Tale ostilità per Israele, frutto di un conformismo ideologico che è molto lontana dallo spontaneismo dei primi anni della contestazione studentesca, rimanda a un clima inquietante. E di «un clima cupo e di violenza» che «ricorda gli anni Settanta» ha parlato ieri con «La Stampa» la professoressa torinese Anna Foa, storica e già componente stata del comitato scientifico del Centro di Documentazione ebraica contemporanea.

Intanto la sinistra si prepara al 25 aprile, che come al solito sarà trasformato in una manifestazione politica, in questo caso contro il governo di centrodestra, di Giorgia Meloni, e contro Israele.

Il «Manifesto» rievoca dunque la mobilitazione di 30 anni contro Silvio Berlusconi, fresco vincitore delle Politiche, e propone: «Rifacciamolo».

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