Siamo meno soli: "Tracce di vita sull'eso-pianeta" (a 124 anni luce)

Su K2-18b gas prodotti da alghe marine simili a quelli terrestri

Siamo meno soli: "Tracce di vita sull'eso-pianeta" (a 124 anni luce)
00:00 00:00

E pensare che Giordano Bruno fu bruciato vivo solo per aver ipotizzato l'esistenza di infiniti mondi, altri pianeti intorno alle altre stelle. Ma solo nell'ultimo trentennio abbiamo avuto le prove dell'esistenza di pianeti che orbitano intorno a altre stesse, i cosiddetti «esopianeti». Ne abbiamo scoperti diversi: Super-Terre (pianeti rocciosi più grandi della Terra), Mini-Nettuno (pianeti gassosi più piccoli di Nettuno), Giganti Gassosi (come Giove, o più grandi), Mondi Oceanici (pianeti ricoperti da vasti oceani e atmosfere ricche di idrogeno).

L'ultimo si chiama K2-18b, è a 124 anni luce da noi, e potrebbe essere proprio uno dei suddetti mondi oceanici. A rilevarlo è stato il telescopio spaziale James Webb (che ci sta riservando grandi soddisfazioni), ma la cosa interessante è che nella sua atmosfera ci sono tracce di composti che vengono considerati biosignature, ossia firme della vita. In particolare si sono viste tracce di DMA (solfuro di dimetile) e DMDS (disolfuro di dimetile), composti che sulla Terra sono prodotti solo da organismi viventi. Certo, non è detto che su altri pianeti questi stessi composti non si possano produrre anche in assenza di vita (non si può escludere), però sono indizi rilevanti, che stanno facendo dibattere tutta la comunità scientifica, la quale come al solito è prudente e attende ulteriori conferme per essere sicura al di là di ogni dubbio.

Insomma, mettiamo che a 124 anni luce da noi ci sia un pianeta che ospita la vita: lo sapremmo proprio da questi marcatori biologici. Tra l'altro, di altre possibili Terre, negli ultimi anni, ne abbiamo identificate diverse, ma qualcuno potrebbe pensare «perché non andiamo a vedere?». Eh, una parola. Le distanze sono insormontabili. Centoventiquattro anni luce sembrano anche pochi in termini cosmici (lo sono: le galassie che riusciamo a vedere dell'universo visibile distano tredici miliardi di anni luce), ma vorrei darvi la misura delle cose: solo nella nostra galassia ci sono quasi duecento miliardi di stelle, ognuna, a quanto pare, con i suoi pianeti. Il diametro della Via Lattea è di centomila anni luce, vale a dire che la luce ci mette centomila anni a percorrerla da parte a parte, e la luce viaggia a trecentomila chilometri al secondo (la velocità massima raggiungibile, perché i fotoni non hanno massa). Per arrivare a noi, la luce di K-2-18b, essendo a 124 anni luce, impiega appunto 124 anni. Ora, pensiamo alle sonde Voyager: sono state lanciate dalla NASA nel 1977 e sono appena uscite dal nostro sistema solare.

Viaggiano a 61mila km all'ora, e per arrivare alla stella più vicina, Proxima Centauri, che a soli 4 anni luce di distanza, ci metterebbero circa ottantamila anni. In ogni caso se su K2-18b dovesse esserci vita, non immaginatevi omini verdi: molto probabilmente batteri e alghe, extraterrestri ovviamente.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica